La Scimmia

Un libro scritto da un uomo stupido per gli uomini stupidi (tutti) e per le donne intelligenti (poche)

 

 

GALANTERIA ...parte 1

Post n°21 pubblicato il 03 Aprile 2007 da lascimmia.net
 

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La scimmia 'galante' ha anche un altro modo per viaggiare in auto con la propria donna...

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§ 10.2 GENERALITA’

La scimmia, in quanto bestia pelosa, non ha tatto.

La donna, in quanto dea, va trattata con fiori e piume.

‘Galanteria’: cerimoniosità piacevolmente ardita nei confronti di una donna.

Questa è la definizione da vocabolario, ma andiamo oltre.

‘Donna’: l’individuo femminile della specie umana o, collettivamente, l’altro sesso, opposto e complementare all’uomo.

Opposto e complementare

Opposto… complementare

Complementare… opposto all’uomo (alla scimmia).

‘Complementare’: di oggetti o fenomeni che assumono un valore, un significato, per il fatto di trovarsi connessi, accostati, inseriti l’uno nell’altro.

Quindi facciamo un semplice sillogismo.

Bene bene se un uomo… no scusate una scimmia, è galante vuol dire che è ‘cerimonioso e piacevolmente ardito’ nei confronti di un individuo complementare a sé, quindi nei confronti di una persona che, compenetrata con te, uomo, dà vita ad una cosa unica.

Ora quando tu, scimmia, apri la portiera della macchina ad una donna (che non sia tua madre) quanto ti senti compenetrata con la stessa? (o pensi, più che altro, a penet…?).

Oppure tu, donna, quando una scimmia ti apre la portiera dell’auto, quanto ti senti compenetrata con lui? (o, più che altro, pensi ‘speriamo che qualcuno stia vedendo la scena’ oppure ‘quando lo racconto alle mie amiche…’ ).

Quindi?

Quindi la galanteria è l’ennesimo meccanismo perverso che il popolo femminile usa a suo piacevole consumo; la galanteria è vista quasi come un principio di buona educazione.

Cedere il posto a sedere ad una persona anziana in luogo pubblico è galanteria o gentilezza?

O buon senso nei confronti di una persona più debole?

Aiutare un disabile ad attraversare la strada è galanteria o gentilezza?

Dare una mano a trasportare pesi ad una persona che non ce la fa a sollevarli è galanteria o gentilezza?

Fatemi capire, quando venite etichettate, sto parlando al popolo delle donne, dicevo, quando venite etichettate ‘sesso debole’ rispondete con frasi ironicamente stizzite perché, da donne emancipate, vi sentite punte nell’orgoglio e non perdete occasione nel rinfacciare che:

- siete voi a partorire i figli,

- con le mestruazioni soffrite come i cani senza lamentarvi (il fracassamento di maroni non è un lamento[1]?),

- avete più carattere di un uomo,

- siete voi le vere guide per i figli

- e tante altre mirabolanti teorie.

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Poi, però, fate le moine quando, per sentirvi gnocche, volete essere trattate come dee…

ma va a cagher

Come ben sapete io sono stato cresciuto dalla tribù dei piedi di fata , di conseguenza, in età da imprinting, sono stato addestrato al comportamento galante.

Quando entro in un luogo pubblico se sono con un’amica le apro la porta e la faccio entrare per prima, se sono con la mia partner entro prima io e poi le tengo aperta la porta … esiste una motivazione cavalleresca a tutto ciò… .

Non inizio mai a mangiare se lei non ha ancora toccato il cibo.

Le verso sempre il vino.

Se giunge una donna al tavolo, e io sono già seduto, faccio un cenno come per alzarmi in piedi…

Faccio tutto questo istintivamente, così come istintivamente si saluta tutti quando si entra in un ufficio… buon giorno, buon giorno, buon giorno e magari dopo due secondi non ci si ricorda nemmeno il viso delle persone che si sono appena salutate; è d’uso così!

La buona educazione, giustamente, vuole che ci si comporti con gentilezza con le persone con le quali si entra in contatto, a prescindere dalla situazione… non è una questione personale, è una buona creanza collettiva.

È questo che volete???

Un’impersonale ossequiosità collettiva?!

Perciò farei qui una distinzione; esiste quella galanteria motivata dall’educazione, dalla buona creanza, del tutto impersonale e alquanto rituale, e quella galanteria sentita e mossa da amorevoli sentimenti dove la scimmia, che sta aprendo la portiera dell’auto alla propria donna, sta guardando la propria partner e la sta adorando, accarezzando, abbracciando, coccolando … tutto con un sol gesto di galanteria.

A mio parere anche la galanteria è, quindi, un’espressione di sentimento e, come tale, ricambiata… è la risposta che un uomo deve dare alla grazie della sua donna.

Quindi, care scimmie, imparate ad esprimervi.

Quindi, care donne, imparate a meritarvelo.

Già imparate a meritarvelo perché un gesto che cela in sé simultaneamente un sentimento d’adorazione, una carezza, un abbraccio, una coccola, non può essere rivolto ad un mastino che ti guarda in cagnesco perché in auto, nel tragitto che porta al ristorante, hai osato fare un sorpasso



[1] Vedi LA MIA VITA CON LE DONNE 2,1-29

liberamente tratto da www.lascimmia.net

tutti i diritti depositati SIAE

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ARCOBALENO

Post n°20 pubblicato il 30 Marzo 2007 da lascimmia.net
 

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§ 11.2 LA RIFRAZIONE DELLA LUCE

Ho finito proprio oggi il trasloco.

Già! Le vicissitudini della vita mi hanno portato ad abbandonare la mia garsoniere … vi ricordate?

La mansarda con i soffitti in legno?!

Bhé ora vivo in un appartamento tre volte più grande, due camere da letto, vicino al centro, in una zona verdissima, con garage e solaio… profuma di fiori d’arancio.

Comunque, ho finito proprio oggi il trasloco e la mia vita è ancora mezza racchiusa nei 42 scatoloni spari per tutti i 120 mq.

Iniziamo quindi i lavori.

Come già ho avuto modo di decantarvi, ho una compagna splendida che, anche in questa situazione, si è dimostrata indispensabile, aiutandomi in ogni modo, nell’incubo dell’attività di facchinaggio.

Ora sono qui, con lei,che guardo con aria di sfida la mia cucina… devo montarla.

Bene.

Si inizia.

Armeggio per qualche minuto e poi… “tesoro mi passi la cagna?”

Lei: “Cos’è e dov’è?”

Io: “È quella pinza con lo snodo regolabile, si trova nella cassetta degli attrezzi… ce ne sono due… è in quella verde!”

Lei: “Quale?”

Io: “Quella verde, ce ne sono due, una blu ed  una verde… bhè in quella verde!!”

Lei: “Sono tutte e due verdi!!”

Io penso kazzo ho dimenticato una delle due nella vecchia cantina… merda!!’

Mi avvicino a lei che, nell’altra stanza, guarda a terra… la guardo e poi guardo per terra… poi riguardo lei… e poi riguardo per terra…

La scimmia: “scusa ma quella è verde e quella è blu… verde è la risposta esatta… contiene il premio: la cagna!”

Lei: “No guarda… quella è verde smeraldo e quella è verde petrolio”

ma va a cagher.

Eh già… eccovi un’altra diatriba genetica tra donna e scimmia. Come mai la natura ha donato alla donna una sensibilità così differente rispetto a quella dell’uomo in fatto di rifrazione della luce??

Voglio dire, una donna, fin dall’età di 7 anni, sa riconoscere, catalogare ed etichettare una gamma di colori che rasenta le 100 unità e più cresce la sua esperienza di vita, più la gamma viene ampliata.

L’uomo, al contrario, a quell’età ne riconosce si e no 4.

In passato ebbi l’opportunità di lavorare in una serigrafia. In quell’occasione imparai che i colori base, quelli che servono per creare tutti gli altri, sono tre (la famosa stampa in tricromia) ovvero il giallo, il blu ed il rosso più i colori neutri, il nero ed il bianco.

In tutto fanno 5.

Io vivo bene così!

A scuola insegnano che, facendo passare un raggio di sole attraverso un prisma, lo spettro della luce si divide, e vengono così riflessi i 7 colori (corrispondenti alle 7 frequenze di rifrazione) che compongono il fascio di luce.

Sette colori che sommati al bianco ed al nero fanno 9… fin troppi!!

Mi ricordo che, in età adolescenziale, solo con uno sforzo celebrale sovraumano, che coinvolse tutta la corteccia, facendomi rischiare la paralisi, riuscii a riconoscere, e quindi ad ammettere l’esistenza, dell’indaco.

Detto questo.

Scena seconda.

Io: “Amore dove hai messo i miei occhiali?”

Lei: “Te li ho messo via altrimenti si segnavano, sono nell’armadio dell’ingresso nella pochette color malva…”

Io: “Ok faccio senza!!”

Cosa vuol dire malva?

Cos’è? Si mangia?

L’hai mai vista la malva? La conosci personalmente?

Lo sai che si potrebbe anche offendere?

Con fare stizzito e con sguardo di superiorità si avvicina a me, mi guarda, apre l’armadio, prende il sacchetto di stoffa (pochette = sacchetto di stoffa dalla forma indefinita) e me lo porge “Ecco!!” (malva = violaceo)

Ovvero ‘sei proprio un coglione a non sapere cos’è il color malva’.

Vi rendete conto??

Dunque è una cosa ovvia, una cosa banale che devo saper e comprendere altrimenti passo da ignorante, passo da persona ‘fuori dal mondo’…

Quindi?

Quindi la prossima volta che mi troverò in cucina con la mia metà le chiederò:

“Stella passami, per cortesia, quel coltello”

E lei mi chiederà:

“sì tesoro quale vuoi?”

Io: “Quello lì”

Lei: “Quale?”

Io: “Quello con la dentatura simile all’ingranaggio di un carter…”

Lei: “????”

Io: “Dai quello il cui manico assomiglia alla sezione di una puleggia”

Lei: “Cosa?”

Io: “Su dai, quello che ha la lama spessa come una balestra delle sospensioni…”

Lei: “…”

Io: “Dai su, passami quel coltello??”

“insomma ti muovi???”

Altra travolgente esperienza l’ho avuta valutando, assieme alla mia fidanzata, la tonalità di un borsetta.

Lei: “…è un bellissimo punto di rosso tipo sangue di piccione…”

Ora, voglio dire, tu per hobby sgozzi gli uccelli??

Devo preoccuparmi per il mio colibrì?!

Come fai a dire che quello è color sangue di piccione??

L’hai mai visto??

E poi cosa intendi per ‘punto’ di rosso? I colori, ora, si giudicano con la punteggiatura?

Sarebbe come dire:

“Guarda quello zaino che bella ‘virgola’ verde che ha, tipo bile di muflone… hai visto le cerniere? Hanno un’affascinante  ‘apostrofo’ marron, tipo fegato di ornitorinco …”

Prova a contestarmelo….         ...continuerà…

liberamente tratto da www.lascimmia.net 

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LA GALANTERIA ... parte 0

Post n°19 pubblicato il 28 Marzo 2007 da lascimmia.net
 

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10. LA GALANTERIA …

 

§ 10.1 SCENE

Scena prima

Metà giugno, l’inizio dell’estate.

Una tranquilla serata… si decide di uscire a bere una birra con amici… ci si veste… si scende in strada e si entra in auto.

L’auto è rimasta tutto il giorno al sole però, grazie all’ora tarda, che ha dato il via all’imbrunire, ha cominciato a raffreddarsi, ma non abbastanza da consentire un viaggio con i finestrini chiusi.

Meglio!

Questo clima un po’ afoso che si respira nell’abitacolo mi dà la certezza che l’estate è iniziata e contribuisce a solleticarmi il palato per prepararlo bramosamente al litro di birra che ci attende al pub.

Si parte… tempo 15 secondi… brivido… lei accende il riscaldamento…(ora capite perché non ho accennato all’uso del condizionatore… un po’ me l’aspettavo)

La guardo impietrito, l’odio mi assale, l’istinto di strangolarla (stimolo che non manca mai quando sono in auto con lei) mi vena gli occhi di porpora… improvvisamente quel clima afoso, che sopportavo grazie ad un lavoro mentale di self control non indifferente, mi stimola le ghiandole della salivazione e della sudorazione a tal punto che sono a rischio annegamento…

Io: “Che kazzo fai?”

Lei (con fare dolce, mansueto, quasi da cane bastonato – tecnica del ‘ti faccio sentire in colpa’ -): “Ho freddo!!”

Io la guardo …

Dunque, usciamo in una serata di inizio primavera, fumiamo entrambi, quindi al pub staremo seduti nei tavolini all’aperto, torneremo verso l’una di stanotte. Quindi io ho indossato n. 1 paio di scarpe da ginnastica, n. 2 calzini in filo di scozia, n. 1 paio di jeans, n. 1 camicia di cotone a manica lunga. Conclusione? Starò benissimo tutta sera.

Tu indossi n. 1 non so cosa sia, presumo un top di pizzo nero dove la parte alta è fatta come una canottiera, quella bassa finisce molto presto; ciò implica che hai una striscia di 20 centimetri scoperta nella parte superiore e 15 centimetri di pelle scoperta nella parte inferiore; n. 1 gonna a vita bassa di un materiale high tec che ‘cade’ molto bene, ma credo che ti dia scompensi termici non indifferenti, niente calze, n. 1 paio di sandalini di cuoio e strass.

Quindi penso:

‘Hai freddo ??? Copriti!!!’

Sì sei veramente sexy!!! … procediamo, per comprendere con il metodo analitico di Freud, ponendo alcune domande.

Domanda: “siamo fidanzati?”

Risposta: “Sì”

D: “Mi ami?”

R: “Sì”

D: “Ti piaccio?”

R: “Sì”

D: “Tu mi piaci?”

R: “Sì”

D: “Io ti amo?”

R: “Sì”

D: “Ti dico spesso che sei sexy?”

R: “Sì”

D: “Te lo dico anche d’inverno?”

R: “Si”

D: “In birreria dovremmo fare sesso su un tavolino?”

R: “No”

D: “Hai un ‘punta’ con il tuo amante?”

R: “No”

Se ne desume, quindi, che alla donna, pur di sentirsi sexy, non importa di scassare i coglioni al fidanzato che dice di amare.

Io: “Spegnilo immediatamente!!”

Lei: “Ma io ho freddo!!”

Io: “Scendi, te la fai a piedi e vedi che ti scaldi”

Lei: “Sei uno stronzo… vado a cambiarmi”

L’ha capita!! Ovviamente arriviamo in ritardo.

continuerà...

liberamente tratto da www.lascimmia.net

insomma... rendetevi conto ...

se continuate a rompere il...

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a noi vengono due...

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così   :))))

 
 
 

ON AIR

Post n°18 pubblicato il 26 Marzo 2007 da lascimmia.net
 

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STAMANE ... E' ACCADUTO L'IMPREVEDIBILEEEEEEEEEEEEE

in diretta su RADIO BRUNO network i due speaker (la strana coppia) hanno parlato della SCIMMIA

DEL LIBRO

DEL SITO www.lascimmia.net 

E DEL BLOG

quindi grazie a tutti voi... fonderemo un clan!!!!!!

Oggi pomeriggio, la mia fidanzata ed io, abbiamo festeggiato...

Qui sotto una foto che ci ritrae durante uno dei svariati brindisi...

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LA DONNA E L'AUTO ... Parte 2

Post n°17 pubblicato il 23 Marzo 2007 da lascimmia.net
 

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... continua ... Quando, invece, le donne eseguono le manovre di atterraggio (comunemente dette di parcheggio) hanno a che fare con entità statiche ovvero cordoli, panettoni di cemento, marciapiedi, alberi, tralicci, auto parcheggiate… le vittime.

Ovviamente l’esperienza, anche in questo caso, è la miglior insegnante e quindi, dopo i primi cinque anni di patente, dove una donna ha provveduto ad accorciare la propria auto di cinque centimetri in ogni direzione (a volte anche sul tettuccio), dopo che ha scardinato dieci specchietti retrovisori (tra i suoi e quelli di altri), dopo aver graffiato irrimediabilmente tutti e quattro i cerchi in lega (se è una vera donna emancipata c’è scappato pure l’incrinazione del semiasse), dopo aver ridotto gli ingranaggi del cambio ad un solo, unico cilindro liscio, dopo aver piegato quattro paletti dei passaggi pedonali, lasciato il calco della targa posteriore su una dozzina di alberi della provincia, dopo tutto questo l’esperienza, ed un auto nuova, le avranno insegnato la lezione.

Da quel momento il suo modo di parcheggiare sarà più cosciente ed oculato… da quel momento la donna, anche se guiderà un’auto non più lunga di quattro metri, occuperà sempre dai due ai tre parcheggi cimentandosi in una delle seguenti figure di danza classica.

 LA CICOGNA

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 PRIMAVERA

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per chi pensa che non possa accadere

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IL VIAGGIATORE

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per chi ancora crede che non possa accadere

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IL CANTO DEL CIGNO

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(NB una mia collega ha visto i disegni… nella figura ‘il viaggiatore’ ha subitamente obiettato “bhè qui cosa c’è che non va?”… NO COMMENT)

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liberamente tratto da www.lascimmia.net

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascimmia.net
Data di creazione: 05/01/2007
 

LA SCIMMIA - IL LIBRO MAI SCRITTO

LA SCIMMIA
un libro scritto da un uomo stupido per gli uomini stupidi (tutti) e per le donne intelligenti (poche)

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CERCALO SU WWW.LASCIMMIA.NET

 

LA SCIMMIA - IL BREVIARIO

IN OMAGGIO CON IL VOLUME 1

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