Creato da fonderiaromana il 23/03/2005

laserman

Laser, tastiere, porketta, fonderia e....impressioni

 

 

IL DISCO(1):gli esordi

Post n°82 pubblicato il 03 Aprile 2007 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

Ero alle medie…

Avevo un amico che purtroppo ho perso completamente di vista, si chiamava Antonello. Io venivo dai vinili di mio padre, le classiche favolose collezioni post 68: i dischi originali dei Beatles, dei Rolling Stones, Crosby Still Nash & Young, Simon & Garfunkel, passando per Giovanna Marini, i dischi del sole, Bennato, De Gregori, De Andrè, Paolo Conte, qualche residuo Jazz, non troppi che dopo si esagera in intellettuale, più le favolose audiocassette. Mi ricordo che mio padre ne registrò alcune, rigorosamente TDK, con il titolo artisti vari, le ricordo ancora con gioia mentre le consumavano nell’autoradio durante i nostri viaggi in macchina.

Il mio amico aveva un fratello più grande, chitarrista, appassionato di Malmsteen e soprattutto un padre cardiologo il quale all’epoca faceva gli elettrocardiogrammi con un macchinario e li registrava su delle cassette. Passato del tempo, ci girava queste cassette per registrarci sopra ciò che volevamo. Era bellissimo, ancora adesso ho svariate cassette nelle quali al termine del disco registrato, parte un BIIIIIIIIIIPP con l'esame cardiologico di chissà quale persona di 13 anni fa….

Il fratello di Antonello, ci passò i primi Queen, Iron Maiden, i Talking Heads (una passione fortissima di quegli anni).

Io già suonavo il pianoforte, musica classica e l’incontro con quel genere di musica mi portò a cercare accordi a cominciare a strimpellare i primi giri dei cantanti italiani.

Ricordo un megaspartito dei Queen in cui mi sputtanai una paghetta mensile, passando un mese a piedi senza abbonamento del bus, conservato come una reliquia e le ore passate tra Somebody to Love e Love of my life.

Mi ricordo con Antonello, la ricerca di dischi e di libri sulla musica, come se fino ad allora non avessimo ascoltato nulla.

Il sabato pomeriggio si andava da Disfunzioni Musicali, uno storico negozio a San Lorenzo, c’era una fila inquietante, un caos assurdo (e pensare che adesso ha chiuso!!!! Sigh!!) e noi entravamo lì dentro e ci restavamo le ore. C’era un computer con tutto l’archivio e noi lì a consultare. Poi c’era un bacheca con i demo dei gruppi sconosciuti (rigorosamente in cassetta) e ogni tanto se avanzava qualcosa provavamo qualcuno di quei gruppi.

Una volta, uscito da lì con Remain in Light dei Talking Heads in cd e Dainamata dei Casinò Royale in vinile, guardai le copertine e dissi ad Antonello: “ Sarebbe un sogno un giorno avere in mano un cd mio, con il mio gruppo, tutto incelophanato, con dietro il nome e dentro i suoni che tu hai prodotto. Sarebbe bellissimo averlo lì nella bacheca”

Lui annuì mentre si guardava il suo cd dei Doors….

 

Abbiamo registrato le batterie…

9 pezzi…

Tutti nostri…

Abbiamo cominciato a pensare alla copertina…

Abbiamo fatto altre foto…

Abbiamo pulito tutta la nostra sala prove e l’abbiamo preparata con un gigantesco banco mixer

Ora tocca al basso…

 

Fosse che il sogno….

 
 
 

DeDiCaTo...

Post n°81 pubblicato il 29 Marzo 2007 da fonderiaromana

Quando poi resto solo prendo il volo proteggimi,
perchè non voglio allontanarmi troppo
dal punto dove poi potremmo rincontrarci
please tu proteggimi da ciò che voglio
perchè non voglio più affidarmi al sogno
perchè non voglio più svegliarmi e rovinarlo
proteggici, proteggi noi quando voliamo
proteggimi proteggici
da ciò che abbiamo quando vogliamo, solo,
basta che tu prenda la mia mano

protect me from what i want
'cause it might be too good
i wouldn't want to lose it

immagine

 
 
 

I MALI DEL SECOLO

Post n°80 pubblicato il 07 Marzo 2007 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

LASERMAN legge questo sul sito del corriere….

Droga e capelli rasati: «Si sta autodistruggendo, come John Belushi» 

Britney, caduta di una star: «Salviamola»

La Cnn fa appello a Bono degli U2 perché si faccia portavoce di un concerto: «Temiamo che possa fare la fine di Anne Nicole Smith»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK — La Cnn ribattezza la sua insolita iniziativa «Salvare Britney Spears» e si appella addirittura a Bono degli U2 perché si faccia portavoce di un concerto per Britney simile, nello spirito, a Band Aid dell'84. «Non è uno scherzo di cattivo gusto — precisa il network all news —. Temiamo che Britney possa fare la stessa fine di Anne Nicole Smith». E l'emittente di Atlanta non è la sola, in America, ad interrogarsi sulla rovinosa ed inarrestabile caduta di una delle sue star più precoci e un tempo fortunate. L'ex ragazzina del pop oggi travolta da una tale escalation di follia autodistruttiva da scomodare lo stesso esercito di psicologi e sociologi che quasi dieci anni fa si erano appassionati a spiegare la sua fulminea ascesa come idolo incontestato dei teenager di tutto il mondo.

A scandire il tramonto di questa ex star che ha appena compiuto 25 anni, bastano i titoli sui giornali delle ultime settimane. «SOS Britney: gli amici chiedono aiuto a Timberlake »; «Britney in centro disintossicazione per la terza volta in una settimana»; «Britney Spears furiosa, colpisce auto paparazzi con ombrello» e infine la smentita a notizie diffuse dalla stampa britannica «Britney Spears non pensa al suicidio». Quest'ultimo gossip doveva servire a tamponare la devastante notizia, pubblicata da News of the World, secondo cui Britney, da tempo dedita a droghe quali la metanfetamina, di recente avrebbe tentato di impiccarsi con le lenzuola del letto. «Al termine di una giornata particolarmente disturbata», precisa il tabloid, che l'ha vista scriversi sulla testa rasata il numero 666 e gridare di essere l'anticristo».

«Britney è figlia della cultura hollywoodiana dell'autodistruzione, immortalata da John Belushi, di cui proprio questo mese l'America commemora i 25 anni dalla sua tragica morte per overdose», teorizza un critico. Ma se la cultura americana è tutta costellata di artisti maledetti votati all'autodistruzione — da Marilyn Monroe a River Phoenix, da Janis Joplin a Jim Morrison a Kurt Cobain, da Jackson Pollock a Jean-Michel Basquiat — è anche vero che i guai di Britney sono relativamente recenti e non il frutto di qualche preesistente tarlo esistenziale. L'inizio della fine, a detta degli esperti, è stata la maternità. Un incidente, più che una scelta, che Britney — protestante di ferro, repubblicana e anti-abortista — ha pagato amaramente.

Il primo di un'infinita serie di scandali che da un anno riempiono le pagine dei gossip risale infatti al febbraio del 2006, quando un paparazzo la ritrae dietro il volante del suo Suv nera con il figlioletto di cinque mesi Sean Preston in ginocchio, senza cintura né seggiolino, come ordina la legge. L'incidente le scatena addosso l'ira di pediatri ed esperti dell'infanzia la cui tesi — «Britney non è adatta ad essere mamma» — viene rinforzata dalle successive gaffe: Britney che fa cadere il figlio dal seggiolone in cucina e più tardi, già incinta del secondo bimbo, Britney che si presenta in canottiera e mutande ad un'intervista con Matt Lauer di Dateline, reclamando il proprio diritto a divertirsi, lasciando i figli a casa.

Da allora è stata una reazione a catena di esibizionismo autolesionista: dal party di capodanno al Pure Nightclub, dove l'hanno portava via in barella, alle feste selvagge — e senza mutande — con Paris Hilton. Dal taglio drastico dei capelli ai nuovi tatuaggi. Dalla fuga dalla clinica alla scenata davanti alla casa dell'ex marito Kevin Federline che vuole strapparle la custodia dei due figli, Sean Preston, 1 anno, e Jayden James, di appena 5 mesi. Per la diva che debuttò a 13 anni in tv al «Club di Topolino», la vita sembra già bruciata. «Britney è cresciuta sotto i riflettori e non ha mai avuto un'adolescenza — spiega la psicologa Anne Wolfe —. E infatti la sta vivendo adesso, male e in ritardo. Lei e i suoi due figli sono le vittime di uno star system che ti crea e ti distrugge, senza pietà».

Alessandra Farkas

LASERMAN è perplesso….molto perplesso…

Allora lancio anche io alcune campagne che mi stanno molto a cuore, non sarò Bono Vox però poco ci manca (vero Mab?):

1)     La Fonderia Romana farà un concerto in sostegno di Bill Gates che non sarà rasato ma ha un taglio di capelli orribile e soprattutto, devo confessarvi, ha la gengivite…quindi ci uniamo tutti a raccogliere sostegno e preghiere per il povero Bill

2)     Con il blog voglio sostenere fortemente i Red Hot Chili Peppers che si sa stanno attraversando un momento compositivo terribile e chiedo di inviare una offerta economica sul mio conto corrente per l’acquisto di 5 nuove paia di calzini per ritornare ai fasti antichi

3)     Vorrei organizzare un grande evento, direi simil Telethon per far sentire tutto il nostro sostegno al momento difficile che sta passano il povero Flavio Briatore, ha smarrito le chiavi della sua Lamborghini e non riesce ad uscire dal tunnel della depressione…

Fatevi sotto….e aderite in massa…

Io dedico questa canzone a Britney Spears

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

Un servo tempu fa rinta 'na chiazza,
pregava Cristu in cruce e ci ricia:
"Cristu, lu me patrune mi strapazza,
mi tratta comu un cane pi la via,
si pigghia tuttu cu la so' manazza,
mancu la vita mia rici ch'è mia...
Distruggila, Gesù, sta Malarazza!
Distruggila, Gesù, fallo pi mmia! Sì..fallo pi mmia!"

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

Cristo me rispunne dalla croci:
"Forse si so spezzate li to vrazza?
Cu vole la giustizia si la fazza!
Nisciun'ormai 'cchiù la farà pi ttia!
Si tu si 'n'uomo e nun si testa pazza,
ascolta bene sta sintenzia mia,
ca iu 'nchiudatu in cruce nun saria
s'avissi fattu ciò ca ricu a ttia...
ca iu 'nchiudatu in cruce nun saria!"

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

"Se 'nna stu munnu c'è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!
Se 'nna stu munnu c'è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!"

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti....

 

 

 
 
 

RITORNI (RED BULL PARTE II)

Post n°79 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

Il ritorno, come azione e come concetto, ha sempre provocato in me un misto di emozioni, un frullato di amarezza ed allegria.

L’amarezza per ciò che si lascia indietro: si ritorna di solito da situazioni estemporanee alla realtà tradizionale e l’idea di “salutare” luoghi, cose, persone per molto tempo o forse per sempre, mi ha sempre amareggiato.

Allegria perché il ritorno significa il riavvicinamento agli spazi, alle realtà, alle persone a cui si è legati e soprattutto rappresenta anche il momento del racconto dell’esperienza trascorsa, il momento della rivisitazione personale, della visione delle foto, della rilettura dei diari, della interiorizzazione delle emozioni, dell’imagazzinamento dei ricordi…tutte procedure che mi hanno sempre appagato enormemente.

Il ritorno dal capodanno a Barcellona ha infranto tutte le regole

 

Come direbbe Lucarelli a Blu Notte:

 

E’ il 2 Gennaio, siamo nei pressi della rambla di Barcellona, sembra una partenza come tante, da una città come tante, in una giornata come tante, invece il nostro Laserman non ha fatto i conti con i suoi occasionali passeggeri.

Ma andiamo indietro….(basta che sembro troppo Lucarelli)

 

Insomma dopo l’ennesima tappa della missione più posti di lavoro a Barcellona per Laserman, affrontata questa volta con l’agguerritissima LaserMobìl, avevo pensato di organizzare un ritorno a Roma in compagnia, così da limitare le spese carburanteautostrada e da avere un cambio alla guida ogni tanto e avevo dunque proposto ad un vecchio amico di famiglia, S., ormai trasferitosi nel capoluogo catalano dal 2002 (anno del mio Erasmus lì), di farmi da sparring partner in questa traversata europea.

Ma non avevo fatto i conti col personaggio S.

 

S. ha 2 anni più di me, abitiamo abbastanza vicino a Roma, le nostre famiglie si conoscono dai cosiddetti anni di piombo, gli anni dei circoliculturali-lottediclasse-compagniecompagne-chebbellalacanzonepopolare-chipiùnehapiùnemetta, e anche noi abbiamo avuto modo di trascorrere parecchie serate insieme, vittime di questi cospiratori sinistrorsi.

Non solo, io e S. abbiamo frequentato anche lo stesso liceo classico sebbene in sedi diverse e soprattutto la stessa insegnante di pianoforte.

S. dopo essersi laureato in antropologia e aver fatto la tesi in Nicaragua, si è trasferito a Barna e vive alla ricerca di una sua “collocazione” spazio-temporale, passando di casa occupata in casa occupata, di protesta in protesta, di lavoretto in lavoretto: mi piacerebbe definirlo un intelligentissimo antropoloagoabbestia sempre contro le istituzioni, ma con i soldi di papà.

Chiacchierare con lui non è mai banale, ma mi ha sempre lasciato addosso un senso di impotenza e inadeguatezza, in quanto si arriva ad analizzare concetti e stili di vita che io non comprendo e credo non comprenderò mai, in cui tutto è lecito e tutto è valido.

Dopo uno scambio di e-mail più lungo, complesso, intricato ed ermetico dei dolori del giovane Werther nel quale non riuscivo a capire se sarebbe venuto o meno, alla fine scopro che saremo io e lui e a sorpresa un suo amico, a condividere il viaggio di ritorno.

E comincia il cabaret….

I miei propositi di partire presto per arrivare a Roma in orari umani, vengono frenati subito dal fatto che devo andare a prenderli dietro la rambla (ovvero al centro esatto della città!!!!!) perché il prode S. deve caricare una cassetta di libri. Dopo una lotta serrata con un agguerritissimo vigile catalano che giustamente non vedeva di buon occhio la mia sosta mattutina in una via chiusa al traffico del centro di Barcellona, uno stop infinito per la loro colazione, altri 3-4 pit-stop per la chiusura delle loro case occupate (ma quante ne hanno????) e il periplo di una città che alle 9.30 inizia a riempirsi di traffico, riusciamo finalmente ad imboccare la strada di casa, io, S. e A.

La macchina è carica fino all’inverosimile e i miei amici punkettoni la impreziosiscono di scarpe tolte dopo 100 km al grido di “meglio levarsele ora che dopo no?” e di sigarette su sigarette.

Fino al confine francese l’argomento di conversazione è il capodanno appena trascorso: io a casa di vecchi amici erasmus catalani, mentre loro? Loro a farsi di speed e quant’altro in una casa occupata con quei compari dai tipici nomi anarcoinsurrezionalistibrigatisti, senza dormire praticamente per due giorni.

Ecco io posseggo una yaris da 7 mesi frutto di un anno di sacrifici, che ho pagato donando un rene…dopo i loro racconti di capodanno, ancora prima del confine francese, sapevo, senza alcun dubbio, che non li avrei mai e poi mai fatti guidare la mia macchina….neanche sotto tortura.

Gli argomenti di conversazione sono favolosi: Amore, Sesso, Droga, Politica, e Musica. Il denominatore comune però è la droga: mi sono “fatto” una cultura sull’universo delle sostanze stupefacenti e i loro effetti, un cultura su droga, droga e sesso, droga e musica, droga e politica, droga e droga.

Perso nel mio silenzio ignorante in materia, ho ascoltato per 1000 km dissertazioni psuedo-socratiche su Speed, Lsd, Mdma, Cocaina, con perle che mi hanno fatto gelare il sangue.

 

MUSICA I

S: “nick qual è secondo te la più bella composizione classica?”

N: “mah, io non sono un esperto, però direi che mi ha sempre emozionato tantissimo il Requiem di Mozart”

S: “la mia è il clavicembalo ben temperato di Bach, sai A. è un opera bellissima, in tutte le tonalità del clavicembalo…..”

A: “eh pensa come sarebbe venuta meglio se Bach si fosse drogato!!!!”

 

(stavo per buttarmi contro il guard rail!!! Ma povero Bach, un genio martoriato dalle crisi depressive, ha prodotto una serie di opere fantastiche da ascoltare e da studiare, perché dovevamo farlo drogare???)

 

MUSICA II

N: “io sono stato sempre un grande amante di Police”

S: “no zero, con quel nome non mi possono piacere!”

 

SESSO

S. “ma il sesso con lo speed, no non mi piace, meglio l’mdma perché mi riuscivo a vedere da fuori e a percepire meglio le sensazioni”

A: “ma io veramente con la cocaina, però poi mi è venuto da vomitare…”

S: “ beh però sotto acido, alla fine se si era calata pure lei…”

A: “ si ma io preferisco l’LSD o al limite l’oppio…”

S: “ dipende perché poi l’erezione è diversa”

A: “si in effetti anche io sentivo poco lì sotto”

S: “ io preferisco un trip..”

 

N: “io? Si meglio io sopra e lei sotto!!!”

 

La scena clou è stata al primo autogrill francese. Parcheggio la macchina e al grido di siete arrivati secondi e la mamma di Zidane è una… me ne vado alla ricerca di una bibita energetica che mi supporti e mi sostenga per altri 800 km di guida e chiacchiere drogate e a caccia di una bella baguette alla Cannavaro. Dopo aver pagato esco fuori e raggiungo alla macchina i miei due amici, non faccio in tempo a dire “ ma voi non avete preso nul..” che dall’interno delle loro giacche spunta un alimentari….mi sono sentito un misto tra il palo delle rapine in banca e lo sfigato che compra il biglietto del concerto mentre tutti scavalcano.

 

Grazie alla caffeina sono riuscito a sopravvivere al viaggio estenuante infarcito tra l’altro da un dittatura Flamenca della mia democratica offerta di divedere i tempi della musica del lettore cd della mia macchina.

5 ore di Flamenco alla guida, ora posso dirlo, possono generare diversi tic nervosi.

Giunto all’1 di notte a piazza Bologna, a lasciare il nostro amico A., esausto, con le piaghe da decubito, in evidente stato di decomposizione, lascio il volante per gli ultimi 5 km dentro Roma all’amico S….

il mio cerchione e la mia frizione stanno ancora piangendo..

 

Ora la mia macchina è passata dall’esorcista che con una antica pratica indiana mi ha tolto gli spiriti cattivi e soprattutto le macchie di brie e uovo sodo sulla tappezzeria…

 

Un Ritorno indimenticabile….

 
 
 

LA RISPOSTA...

Post n°78 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

Dialogo interiore di una mattina di traffico e pioggia....

N: dai...c'è sempre una risposta...
N2: ma anche dopo 2 ore di traffico?

N:si...c'è sempre un sostegno..
N2: ma anche dopo che hai smollato 700 euri di assicurazione e ti sei fatto 2 ore fermo sul raccordo?

N: certo che c'è...metti un cd e vai!!!!!!! LA MUSICA E' LA RISPOSTA.............ma anche una bella bestemmia!!!!

 
 
 

Versio Versionis

Post n°77 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

Insomma, dopo aver scoperto che poche torture d'infanzia popolano il mondo blogger e soprattutto dopo aver scoperto che Paint ama le espadrillas, per la disperazione ieri mi sono andato ad ubriacare con un vecchio amico del liceo.

Naturalmente la serata è sfociata sull'amarcord liceale e sui ricordi di vecchi compagni e vecchie situazioni assurde.

Il top è stato raggiunto ricordando il IV ginnasio e aumentando il tasso alcolico...

Eravamo 30 quell'anno, di una eterogeneità spaventosa, dall'ex ragazzo di scuola privata che alle 10.30 del primo giorno di scuola mi offriva a mo di antenato E-Bay filmetti porno a prezzi stracciati, fino alla nave-scuola pluribocciata, passando per secchioni, timidoni, problematici, colti ed ignoranti.

La scena cult è sicuramente questa:

PRIMA VERSIONE DI LATINO
IV GINNASIO
TEMPO PREVISTO 2 ORE
Dopo un'ora e mezza il nostro amico capo-ultrà-pettoinfuori-aromasemoimejo-abellachemedaiunostrappo si girà e fa:
"AOH MA COME SE CERCA ROSAM?????"

Voglio tornare a scuola!!!!!!!!!!


 
 
 

TORTURE D'INFANZIA...

Post n°76 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

Dunque...
Ecco....
Io mi avvicino ai 30 anni e ultimamente, anche per una serie di incontri con persone legate alla mia adolescenza, sto facendo quei simpatici bilanci che ti fanno sentire decrepito e mi stanno tornando alla mente diverse immagini della mia infanzia...

Oggi voglio lanciare una invettiva anti-genitori68ini e non, perchè guardando le foto o semplicemente tramite qualche ricordo sbiadito, voglio vendicarmi pubblicamente di aclune "torture" essenzialmente vestiarie o "educazionali" subite durante la mia giovinezza.

Ecco io lo dico, odiavo con tutto me stesso quei maledetti sandali da mare intrecciati di gomma che i miei genitori mi mettevano ogni estate in spiaggia. Oltre ad essere orribili ed antiestetici (mi sentivo veramente troppo sfigato e disadattato!!) erano scomodissimi:contenere le dita era quasi impossibile e se entrava un cazzo di sassolino, eri fottuto, non riuscivi a levarlo neanche con microscopio e bisturi.
Oggi lo posso dire, avrei preferito camminare su un campo di granchi e tracine....


E sempre in tema di scarpe....
Le espadrillas.....perchè esistevano le espadrillas???? Perchè i miei genitori alternativi mi mettevano le espadrillas???
A me???? Ma mettetevele voi se vi piacciono!! Fanno schifo, le espadrillas fanno schifo a 28 anni voglio dirlo!!

La liberazione avvenne con il primo, soffertissimo paio di all-stars nere...e il primo strappettino sui jeans.

E poi, le merendine....
Ma perchè sempre le merendine sfigate?
Perchè mai un cazzo di tegolino, una girella, una fiesta, un sacchettone familiare di patatine untissime?
No, io sempre il saccotino alla marmellata, le nastrine, le camilleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, le camilleeeeeeeeeee!!!!!
Ma io con la mia virilità che stava appena sbocciando, perchè le camille? Perchè? alla carota??????

Adesso lancio il sasso, raccontatemi voi le vostre torture genitoriali di infanzia, voglio fare un sondaggio,anche perchè oltre a condividere, vorrei tirarne fuori altre che sento di avere dentro....

 
 
 

RED BULL I PARTE

Post n°75 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

CHI NON LAVORAAAAAA…
PRIMA O POI LAVORA

Come faceva notare correttamente la cara Paint, sono scomparso, perso in due spaventosi progetti lavorativi tra Iran e Cina. I progetti stanno volgendo al termine, salvo qualche riunione con i clienti cinesi, e hanno lasciato indubbi strascichi nella mia quotidianità:

Innanzitutto, e qui faccio outing, sono diventato….Red Bull dipendente. La Red Bull, per chi non la conosce, è quella bevanda in lattina oblunga dal colorito giallo/verde, diciamo color barra di uranio, contraddistinta da un sapore mostruoso, un misto tra una spremuta di Charmes (quelle favolose caramelle tutto zucchero che andavano quando ero gggiovane), le Frizzi Pazzi (altre caramelle estremamente anni ’80) e il Biochetasi e che, a detta dei produttori, contiene TAURINA, fantomatica proteina che la leggenda dice venga estratta dai simpatici amici tori. La realtà è che contiene l’equivalente di 70.000 caffè e 25.000 lattine di Coca e dunque ha un potere eccitante assolutamente devastante. Nei momenti di lavoro senza sosta mi sono sentito molto Lapo…..

Secondo, ora confondo l’Iran con la Cina in un mix letale, una sorta di Kebab alla cantonese nel quale mescolo in maniera indistinguibile i 2 clienti per cui sto lavorando che, ahimè, sono profondamente diversi tra loro: per dire, i simpatici Iracondi mi hanno messo 2/3 ingegneri alle calcagna (Fatima, BaghBan e Saaberi) che praticamente non mi mollano un secondo (salvo quando pregano!!) e si agganciano ai miei polpacci come due Dobberman domandandomi anche quali mutande dovranno indossare i futuri operai dell’impianto che stiamo progettando. Tra l’altro, nel corso di questi mesi, li ho osservati molto notando delle fantastiche mutazioni “europeeiche”: la simpatica Fatima a Settembre portava il velo fino a per terra, pesava ad essere larghi 3 etti ed aveva una frangettona mora che spuntava dal velo, degna della migliore Raffaella Carrà, oggi gira senza alcun velo, si taglia i capelli una volta a settimana seguendo le mode settimanali del momento, ha un montatura di occhiali che presumo sia stata disegnata da Le Corbusier e pesa decisamente qualche kg in più. Il buon Baghban invece arrivato in punta di piedi, ordinato, ripulito perennemente sbarbato ed elegante, col suo capello sempre corto e pettinato, oggi ci appare come un uomo completamente distrutto: ha i capelli di Angelo Branduardi ad un revival disco-music anni 80, non riesce più a rasarsi e, anche quando tenta, non so per quale reazione chimica arriva la mattina che già ha la famosa barbetta dei 3 giorni, ha messo su una “panza” imbarazzante ed utilizzando i medesimi completi di quando è arrivato non riesce a contenere la fuoriuscita delle sue camicie e “barboneggia” per gli uffici come un anima in pena.

Gli amici cinesi invece sono più compatti e raccolti, concentrano le visite in una settimana, in massa (forse anche per la distanza siderale dei loro paesi) però sono carichi a mille e capaci di stare in riunione anche venti ore filate. Arrivano in 10 mediamente, una squadra di tecnici preparati e pignoli come il vicino di casa quando parcheggi al limite della striscia che delimita il confine dei 2 parcheggi, un traduttore, il boss, un paio di killer per le eventualità e qualche donzella per la loro settimana lontana dalle mogli. Durante le riunioni sono instancabili, flemmatici, lenti arrivano a spossarti fisicamente fino a renderti un vegetale. E’ stato drammatico vederli tirare fuori una lista di 100 fogli circa stracolmi di domande sul progetto che gli avevamo consegnato poche settimane prima, credo sia la stessa sensazione di un uomo inerme di fronte allo “sparapalle” degli allenamenti da baseball.

Terzo, sono stato oggetto di insulti vilipendiosi da parte di miei superiori che mi hanno definito un ragazzo “normale” in mezzo a tanti strani individui con caratteristiche che mi renderanno un OTTIMO ingegnere…ora come si permettono….ci sono rimasto molto male…dico, IO un ottimo ingegnere? Ma vallo a dire a tuo fratello!!!

In tutto ciò nell’ambito del progetto “più posti di lavoro a Barcellona per Laserman” sono stato a Capodanno in quel di Catalogna….ma questa è un’altra storia

 
 
 

LA RADIO FONDE..

Post n°74 pubblicato il 29 Novembre 2006 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

Se volete farvi 2 risate...
Se siete insonni...
Se siete estremisti politici o musicali...
Se volete sentire la mia voce romanaccia...

Giovedì 30/11/2006 alle ore 00.00 su Radio Onda Rossa ospite della trasmissione APOSTASIA nientepopòdimendoche la Fonderia Romana al gran completo...

www.ondarossa.info

anche in streaming...

ABBRACCI a CORDA e ad ANDROYDE che ho avuto il piacere di conoscere al MEI...

 
 
 

Fabrizio de Andrè – Creuza de mà

Post n°73 pubblicato il 25 Ottobre 2006 da fonderiaromana
Foto di fonderiaromana

Fabrizio de Andrè – Creuza de mà : è da lì che tutto è cominciato…

Dedico il mio inizio musicale a Paint e al suo “obsoblog

sono in ritardo e ho avuto problemi con la posta però meglio tardi che mai

E’ una emozione…

E’ emozione

Questo disco è tutta una emozione, che parte dalla prima nota, dal primo suono e non si spegne più, ti resta dentro anche dopo l’ascolto. Ti rimangono le voci della gente, il dialetto genovese, le sonorità di strumenti inusuali. Resta la voce di Andrè, il suo raccontarsi e raccontarti, la sua poesia, la sua ricerca, la sua sensibilità a tratti sconvolgente.

Era il 1984, ma per me era sempre, per me è ogni giorno in cui lo ascolto o lo faccio ascoltare, per me è adesso che scrivo.

Che Fabrizio de Andrè sia stato una figura fondamentale, non lo dico io, lo dice tutta la sua favolosa eredità musicale e poetica, la sua grandezza non è stata, come successo ad altre figure artistiche, determinata dalla sua prematura morte. Ma in questo disco, dietro la copertina con la casa bianca, ho trovato tutto, ho trovato un passo avanti grandissimo al livello musicale rispetto ad i primi album e forse anche rispetto ai successivi lavori (anche se Anime Salve è lì ad un palmo di distanza), ho trovato una ricerca musicale senza precedenti accompagnata alla grandissima e consueta vena poetica, non più un “solo” un magistrale cantautore/cantastorie, ma un musicista completo, immerso completamente nella sua realtà, tra i vicoli della sua Genova, con la lingua della sua terra. Un suono originalissimo, un dialetto che si fa suono anch’esso per portare le storie del popolo, al popolo un’operazione geniale e semplice allo stesso tempo, complessa e delicata, poetica e prosaica: una sintesi emozionante di parole e suoni.

 

E’ una emozione

Un brivido sonoro ogni volta, un piacere continuo all’ascolto e durante la spontanea ricerca di comprensione e traduzione

 

Umbre de muri, muri de maine' dunde ne vegni, duve
l'e' ch'a ne': de'n scitu duve a luna se mustra nua e
neutte n'a' puntou u cultellu a gua;
e a munta l'ase gh'e' restou Diou, u Diau l'e' in pe e u s'e' gh'e' faetu
niu; ne sciurtimmu da u ma pe sciuga' e osse da u Dria,
a funtana di cumbi 'nta ca de pria.

Ombre di facce, facce di marinaio, da dove venite,
dov'e' che andate: da un posto dove la luna si mostra
nuda e la notte ci ha puntato il coltello alla gola e
a montare l'asino c'e' rimasto Dio, il Diavolo e' in cielo e
ci si e' fatto il nido.
Usciamo dal mare per asciugare le ossa dall'Andrea,
alla fontana dei colombi nella casa di pietra.

Parte così Creuza de mà, con i suoni del mercato di Genova, con il suono di una gaida (una specie di cornamusa in uso fra i pastori della Tracia) e con il canto dei marinai al ritorno dalla pesca del loro viaggio continuo, del loro rapporto col mare e termina con una figura viva e favolosa:

 

E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli,
emigranti della risata con i chiodi negli occhi. Finche' il
mattino crescera' da poterlo raccogliere, fratello dei garofani e delle ragazze.
Padrone della corda marcia d'acqua e di sale che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare.

 

Si passa poi per “Jamin-a” suggestiva descrizione di una prostituta dalla “lengua nfeuga” in una cornice musicale di strumenti di tradizione araba e greca.

Ci si perde in Sidun, un commovente canto funebre di una madre palestinese. Un retaggio della tragedia greca, fatto musica e parole.

Poi si ritorna a Genova tra storie di marinai (Sinan Capudan Pascià) , di esattori delle tasse (la Pittima), di prostitute in libera uscita domenicale (A Dumenega)

Piccole storie in una cornice avvolgente.

Si chiude (ma forse non si chiude mai) con “ Da me riva” con il saluto del marinaio che riparte e saluta la sua compagna. Riparte De Andrè lasciandoti in eredità davvero un campionario di figure e suoni sterminato.

 

 

"in mezzo al mare c'è un pesce palla, che quando vede le belle viene a galla; in fondo al mare c'è un pesce tondo che quando vede le brutte se ne va sul fondo"

 

 

 
 
 

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