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Post n°190 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da lasolitadani
Sono anni oramai, per la precisione più di 26, che in negozio addobbiamo la vetrina personalizzandola con oggetti di qualunque genere per renderla più 'accattivante'. Così di volta in volta vengono esposti: foto di viaggi, locandine colorate, statuette, piante, fiori, ecc. L'altra settimana una signora ci ha regalato dei melograni bellissimi, così mia madre ha pensato di esporli in vetrina allestendola con capi di abbigliamento che richiamavano i colori dei frutti. Spesso sono i bambini di tre o quattro anni che vengono attirati dalla piccola oggettistica esposta, divertendosi ad indovinare i nomi delle cose o a chiedere ai genitori o ai nonni: " cosa è questo e cosa è quello?". Anche stavolta un bambino accompagnato dalla nonna ( una signora che ha meno di 60 anni), si è avvicinato alla vetrina ammirando i melograni e, poichè lui non li aveva mai visti prima di allora, ha chiesto informazioni alla nonna. La signora, con tono saccente, si è rivolta al bambino esclamando: " Ma non vedi che sono zucche?! Perchè mi fai domande così stupide?!" Già trovo di cattivo gusto che un adulto si rivolga ad un bambino dandogli dello stupido, ma in questo caso direi che la vera figura da idiota l'abbia fatta la nonna. O sbaglio? ;-) |
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Non ci si può scindere dalla propria natura, sarebbe come morire, come perdere noi stessi.
Per cui, nonostante l'amarezza che ora provo per certi comportamenti che si sono tenuti nei miei confronti, dico che continuerò lo stesso a preoccuparmi per gli altri, ad essere la valvola di sfogo, la spalla su cui piangere.
E se gli altri non saranno così con me, poco importa: ho sempre me stessa su cui contare, di risorse ne ho ancora molte e poi... poi qualcosa accadrà.
D.
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