gli indiani massacrati, gli indiani ingannati, rubati, deportati, usati, strappati e umiliati...si è tutto vero, ed è la vergogna e il sangue che continua fino ad oggi a parlare di loro e ad attaccare manifesti in nome della loro rivendicazione.
ma gli indiani, i nativi americani, i red skin non sono solo questo, sono uomini, sono donne, ragazzi bambini, che lavorano, che mangiano, che ridono che vivono, che hanno i loro usi e costumi, che hanno le loro cerimonie e i loro uomini e donne medicina, che come noi parlano, spettegolano, sognano, litigano si offendono, dicono parolacce e danno carezze, amano, si sposano, vanno a scuola, ridono, tradiscono, si aiutano, si telefonano e guardano la tv.
hanno rubato e tolto l'identita' alla loro terra, si è vero, ed ora è un popolo difficile combattuto tra antichi insegnamenti e la vita di tutti i giorni che non per tutti (come noi) è facile, ci sono molti di loro che hanno conosciuto alcool e droghe e ci sono molti che vivono come senza tetto e molti in lussuosi palazzi, c'è chi si è aperto uno store o un piccolo negozio o chi ancora coltiva l'orto o chi va al supermercato o chi non mangia tutti i giorni.
gli indiani li amo profondamente, davvero profondamente si, e non per quello che ha sconvolto la loro esistenza, ma per quello che semplicemente sono sempre stati e che oggi sono. non sono santi, sono UOMINI!
non rimango indifferente al loro massacro (massacro che avviene ancora oggi, ma che non viene dichiarato), ma mi insegnarono e io imparai che la vera dignita' non potra' mai essere venduta ne comprata ne rubata ne calpestata.
questo è per ogni colore di pelle e per ogni terra!
piumarossa70
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Post n°1336 pubblicato il 24 Luglio 2012 da piumarossa70
Camminavo per la via, attendevo semafori verdi osservando la gente passare, muoversi ognuno nel loro stile ognuno secondo la loro personalità creata e non...due donne davanti a me, straniere con capelli neri bellissimi e in mano una pizza margherita, mangiavano, mentre anche loro attendevano un semaforo verde per poter attraversare e andare forse nello stesso posto che attendeva me, o chissà dove, un posto per stare serene o un posto dove piangere, ma entrambe dovevamo attendere la luce verde per poter arrivare... Ci sono molti punti d'incontro simili, quasi uguali per tutti, e a volte sono attimi, istanti, gli stessi secondi che fanno parte di noi e gli stessi secondi a cui non diamo peso, ma esistono e fanno parte di noi e di altre vite...click rosso, click verde, a volte nello stesso momento per molti a volte solo per se stessi. Per andare, per fermarsi, per retrocedere, per scegliere! La morte, la morte che colore ha? Rosso, verde o giallo? La morte che si sceglie nel tempo, è un costante lampeggiare giallo, a volte la morte che non si sceglie è un verde sicuro, e la morte che ci si vuole creare a forza è un rosso costante, un alt forzato... La vita è sempre presente, e sei tu il tuo semaforo. Una bancarella cinese sul lato sinistro della strada, bella, molto colorata e piena di cose veramente graziose, mi fermo osservo e tocco con grazia tutti questi colori che danzano su tessuti diversi...li assaporo li godo, non è scontato usare le mani, non è scontato ammirare la vista dei propri occhi, non è scontato vivere! Compro un abito lungo davvero molto bello, verde, è l'unico...verde si, per me è particolare, amo il nero e il rosso nei miei abiti e i jeans, verde dicevo, un verde smeraldo, lo osservo, è in puro cotone, un taglio davvero particolare con ottime rifiniture...c'è sempre il bello ovunque anche quando il brutto o l'ovvio ti sembra scontato, anche quando la massa cerca di prevaricare su ciò che è diverso, se davvero sai guardare quel diverso lo trovi,perchè esiste in ogni luogo. "Signorina tu guarda anche questo", no gli dico, "grazie ma ho trovato quello che cercavo, ma ripasserò"...e in realtà non cercavo nulla...la curiosita' (sana) premia sempre, è la voglia di attraversare quando il semaforo è verde, sapere attendere quando è rosso o cambiare direzione quando è rosso, è sapere la mossa migliore quando è giallo. Rientro a casa i miei tre felini dormono, Wilo appallottolato nella scatola, Yago disteso con le zampine davanti come Superman la Minouche sopra il mio cuscino, russa un po', è bellissima! I pappagalli mi salutano contenti, gli do una fetta biscottata e vengono a mangiare nelle mani, non è scontato nemmeno questo... Forse arriverà un temporale, il cielo è basso e grigio l'aria è ferma...amo il temporale, spero di riuscire a godermelo... La giornata è quasi finita, ho un vestito verde in più :) ho attraversato una nuova strada e ho scelto di colorare a mio modo un altro semaforo... La vita è bella dicono, ma secondo me è il vivere che è più bello e nemmeno questo è scontato... piumarossa70 |
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COME NACQUERO LE MONTAGNE ROCCIOSE
Un giorno il coyote incontrò la Volpe il cui manto splendeva di mille pietruzze. “Dove hai trovato quelle belle cose luccicanti?” chiese incuriosito all’amica. “Su quella rupe” rispose la volpe , indicandogli una grande rupe che si stagliava nitida all’orizzonte. “Ma per ottenerle dovrai pagare qualcosa”. Il Coyote, che aveva fama di furbo, andò alla rupe, prese le luccicanti perline, ma in cambio non diede nulla. Così fece per tre o quattro volte. “Bada che la rupe ti piglierà in trappola” lo ammonì la volpe; ma il coyote non le dette ascolto. Avvenne che una volta la rupe stanca di essere derubata, imprigionò il ladruncolo. “Aiutami!” gridò rivolto alla volpe. “Mi spiace” fu la risposta. “Non posso aiutare un disonesto”. Con la forza della disperazione il coyote riuscì a liberarsi dalla stretta, ma la rupe si mise ad inseguirlo; correva velocissima valicava corsi d’acqua e foreste. Proprio mentre stava per essere raggiunte il coyote sentì una voce: “Salta sopra di me e non temere”. Si guardò iontorno e vide un uccello. “Non dovrei aiutarti, ma la rupe correndo per inseguirti sta distruggendo tutti i raccolti”. Il coyote saltò sopra l’uccellino, ma la stessa cosa fece la rupe. Ma quest’ultimo gridò: “Bum!”. Immediatamente la rupe si frantumò in mille pezzi che si sparsero qua e là, formando quelle che oggi sono le Montagne Rocciose.
-leggenda pellerossa-
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