Creato da laurabrowns il 06/07/2006

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Cantico dei cantici 3

"Sul mio letto durante
le notti ho cercato
colui che la mia anima ha amato.
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
e andare in giro per la città;
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
la mia anima ha amato.
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
la ronda nella città mi trovarono:
'Avete visto colui che
la mia anima ha amato?'
Le avevo appena oltrepassate
che trovai colui che la mia anima ha amato.
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
 nella casa di mia madre
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
o figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
né di destare [in me] l'amore
finché esso non vi sia incline"

- Salomone

 

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Post n°170 pubblicato il 08 Marzo 2010 da laurabrowns

 

 ... non c'è niente da fare. Omero rese gloria alla nostalgia

con una corona d'alloro e stabilì in tal modo una gerarchia

morale dei sentimenti. Penelope sta in cima, molto al di

sopra di Calipso. Oh Calipso! Penso spesso a lei.

Ha amato Ulisse. Hanno vissuto insieme sette anni.

Non sappiamo per quanto tempo Ulisse avesse condiviso

il letto di Penelope, ma non così a a lungo. Eppure tutti

esaltano il dolore di Penelope e irridono le lacrime di Calipso.

M. Kundera, L'ignoranza.

 

 
 
 

....

Post n°169 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da laurabrowns

C'era una stella sola e limpida nel cielo di rose,

un battello lanciò un addio sconsolato,

e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori

che avrebbero potuto essere e non erano stati.

 
 
 

Sono andata oltre...

Post n°168 pubblicato il 29 Dicembre 2009 da laurabrowns

Sono andata oltre....oltre....oltre....

...troppo....

oltre la strada retta....

oltre i buoni consigli....

oltre la giusta misura di tutte le cose....

Sono sprofondata nell'abisso più nero della solitudine più amara....

della tristezza più acida...

della sofferenza più atroce....

Il dolore ha scavato in me senza remore, senza pietà...

fino al limite della mia sopportazione....fino all'orlo....

al punto di non ritorno....

alla pazzia...e alla fantasia di suiìcidio....

Ma si è fermato....beffardo....proprio sulla soglia dell'abisso

per osservare impietoso...sarcastico...se fossi riuscita a raccogliere i miei cocci...

li raccoglierò.... uno ad uno....e lli ricomporrò con il sangue e le lacrime...

ma le giunture saranno sempre visibili...come cicatrici sulla pelle..

Questo mio vaso non conterrà più la gioia innocente dei bambini...la fiducia incontrastata nel futuro....

(ha troppe crepe)...scivolerebbero via come acqua tra le dita....

 
 
 

Vaniglia e mirra

Post n°167 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da laurabrowns

  

 

La tua pelle sulla mia era pane appena sfornato....

La tua pelle sulla mia era un paese straniero da scoprire...

era terra sconosciuta....

percorsi da esplorare....

strade nuove....

scoperta infinita...

ma nonostante il mistero era come nei miei sogni più arditi,

dove già avevo fatto l'amore con te....

Eri il caldo che mi assaliva nelle notti buie

quando ancora non ti aveva toccato

ma già ti avevo avuto.

Stavi sopra di me con la sicurezza di uomo

ed io perduta nel mio mondo sentivo il mio odore

di fumo, di vaniglia e di mirra,

 il mio sudore di donna....

ma tu eri pulito, con un buon odore di bimbo.

Eri sopra di me con la calma costante dell'onda

che sbatte sulla sabbia: senza paura, senza crisi,

senza inquietudini.

Eri tu. Presente. Lì e nel mondo intorno a noi,

nell'umidità di quella notte,

nel tepore dei vetri appannati,

nei rumori attutiti della città addormentata.

Ma io non ero con te.

Ero persa nei meandri bui

della mia inquietudine triste e ribelle.

Ti vedevo attraverso il velo distorto dei miei tarli,

la città intorno a me non esisteva.

Ero io nel buco nero della mia solitudine

e non empaticamente con te.

Ricordo solo l'odore di vaniglia e mirra

misto al fumo delle troppe sigarette fumate.

Il sapore della tua bocca dolce,

il fluido che proveniva da essa,

la tua saliva che si confondeva con la mia amara.

Tu eri la salvezza ma io non volevo essere salvata..

ero già troppo lontana,

nel buco nero della mia inquieta solitudine.

 

 
 
 

....

Post n°166 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da laurabrowns

Sei il frutto di un anno di cazzate....

 
 
 

Case

Post n°164 pubblicato il 06 Maggio 2009 da laurabrowns

Forse mi sarebbe piaciuto, come lavoro, costruire case.

 
 
 

stasera vado a correre

Post n°163 pubblicato il 29 Aprile 2009 da laurabrowns

 

 
 
 

serenità

Post n°162 pubblicato il 29 Aprile 2009 da laurabrowns

Chiudo gli occhi e la sento…

Non l’avevo mai avvertita prima….

No…piuttosto, è da molto tempo che non l’avvertivo, ne avevo

dimenticato la sensazione…

E’ la mia essenza, è la mia serenità….

E non quella che ho cercato disperata in questi ultimi tre anni…

Era una ricerca inutile…come una tossicodipendente con la siringa

infilata nel braccio,  piange invocando che dal Cielo le venga la forza

di resistere all’astinenza..

Ora addirittura stupita mi guardo indietro a guardarmi…

E mi meraviglio di come sia arrivata…senza preavviso, quando non

avevo più modo di sapere, di capire come ottenerla….

Forse è stato tutto merito (colpa?) tua…che hai cominciato

a stare senza di me…all’inizio ho combattuto, ho pianto,

ti ho pregato umilmente, ti ho urlato la mia rabbia in faccia….

ho cercato di riportarti a me con la dolcezza…con la forza…

con l’odio, con l’amore….

Nulla ha funzionato.

Ed ora sorrido mentre lo constato.

Sorrido a vedermi come una falena impazzita a bruciarsi le ali

verso una lampadina che credeva fosse il suo sole…

Forse un altro passo avanti c’è stato quando ho cominciato

a frequentare altre persone….un’illuminazione improvvisa mi ha colto

quando mi sono ritrovata ad adottare con loro atteggiamenti,

dettati dal puro disinteresse,

( o piuttosto da un interesse puramente egoistico) che tu adotti con me

 e che io non riuscivo a capire, ad accettare…

Ed infatti, non ti odio, no, sono semplicemente tranquilla…

serena nella tua assenza, come nella tua presenza,

indifferente mi suggerisce la mente :

 indifferènte agg., s.m. e f.m

1 agg
non differente; uguale, identico, detto di cose di cui non importi la scelta

(come mi hai detto tu, l’altra volta, quando affermasti:

 “in fondo fare l’amore con una piuttosto che con un’altra è lo stesso”)….

si ora posso affermarlo anche io….

agg
che non prova sentimenti (no, questo, no, è anche piacevole stare con te

quando non ho nulla da fare…)

 

 
 
 

Rinascita

Post n°161 pubblicato il 28 Aprile 2009 da laurabrowns

 

 

Chiedo perdono a me stessa per avermi abbandonato

                                                                   trascurata

                                                                         non ascoltata

                                                                                  repressa

                                                                                      messa da parte

              per avermi abituata all'infelicità

              all'idea del non avere diritto ad essa

              al senso di colpa

              al senso di vergogna

        per aver messo sempre tutti al primo posto       

                                                                                                   tranne Me.

 

 
 
 

per allontanarsi da te

Post n°160 pubblicato il 28 Aprile 2009 da laurabrowns

 

Cerco altri uomini per non essere devastata più

dal dolore che mi provoca quest’amore.

Ma perchè, a volte,  ho la sensazione che ne esca tu vincente?

 
 
 
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Amanti con mazzo di fiori Stampa artistica di Marc Chagall
 
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Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

"Ulisse" U. Saba

 

 
 
 

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