Io sono folle, folle, folle d'amore per te .
io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle
perchè ti ho perduto .
Stamane il mattino era cosi caldo
che a me dettava quasi confusione,
ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.
A. Merini
AREA PERSONALE
"Sul mio letto durante
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
'Avete visto colui che
Le avevo appena oltrepassate
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
finché esso non vi sia incline"
- Salomone
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Post n°170 pubblicato il 08 Marzo 2010 da laurabrowns
... non c'è niente da fare. Omero rese gloria alla nostalgia con una corona d'alloro e stabilì in tal modo una gerarchia morale dei sentimenti. Penelope sta in cima, molto al di sopra di Calipso. Oh Calipso! Penso spesso a lei. Ha amato Ulisse. Hanno vissuto insieme sette anni. Non sappiamo per quanto tempo Ulisse avesse condiviso il letto di Penelope, ma non così a a lungo. Eppure tutti esaltano il dolore di Penelope e irridono le lacrime di Calipso. M. Kundera, L'ignoranza.
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Post n°169 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da laurabrowns
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Post n°168 pubblicato il 29 Dicembre 2009 da laurabrowns
Sono andata oltre....oltre....oltre.... ...troppo.... oltre la strada retta.... oltre i buoni consigli.... oltre la giusta misura di tutte le cose.... Sono sprofondata nell'abisso più nero della solitudine più amara.... della tristezza più acida... della sofferenza più atroce.... Il dolore ha scavato in me senza remore, senza pietà... fino al limite della mia sopportazione....fino all'orlo.... al punto di non ritorno.... alla pazzia...e alla fantasia di suiìcidio.... Ma si è fermato....beffardo....proprio sulla soglia dell'abisso per osservare impietoso...sarcastico...se fossi riuscita a raccogliere i miei cocci... li raccoglierò.... uno ad uno....e lli ricomporrò con il sangue e le lacrime... ma le giunture saranno sempre visibili...come cicatrici sulla pelle.. Questo mio vaso non conterrà più la gioia innocente dei bambini...la fiducia incontrastata nel futuro.... (ha troppe crepe)...scivolerebbero via come acqua tra le dita.... |
Post n°167 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da laurabrowns
La tua pelle sulla mia era pane appena sfornato.... La tua pelle sulla mia era un paese straniero da scoprire... era terra sconosciuta.... percorsi da esplorare.... strade nuove.... scoperta infinita... ma nonostante il mistero era come nei miei sogni più arditi, dove già avevo fatto l'amore con te.... Eri il caldo che mi assaliva nelle notti buie quando ancora non ti aveva toccato ma già ti avevo avuto. Stavi sopra di me con la sicurezza di uomo ed io perduta nel mio mondo sentivo il mio odore di fumo, di vaniglia e di mirra, il mio sudore di donna.... ma tu eri pulito, con un buon odore di bimbo. Eri sopra di me con la calma costante dell'onda che sbatte sulla sabbia: senza paura, senza crisi, senza inquietudini. Eri tu. Presente. Lì e nel mondo intorno a noi, nell'umidità di quella notte, nel tepore dei vetri appannati, nei rumori attutiti della città addormentata. Ma io non ero con te. Ero persa nei meandri bui della mia inquietudine triste e ribelle. Ti vedevo attraverso il velo distorto dei miei tarli, la città intorno a me non esisteva. Ero io nel buco nero della mia solitudine e non empaticamente con te. Ricordo solo l'odore di vaniglia e mirra misto al fumo delle troppe sigarette fumate. Il sapore della tua bocca dolce, il fluido che proveniva da essa, la tua saliva che si confondeva con la mia amara. Tu eri la salvezza ma io non volevo essere salvata.. ero già troppo lontana, nel buco nero della mia inquieta solitudine.
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Post n°166 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da laurabrowns
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Post n°164 pubblicato il 06 Maggio 2009 da laurabrowns
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Post n°163 pubblicato il 29 Aprile 2009 da laurabrowns
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Post n°162 pubblicato il 29 Aprile 2009 da laurabrowns
Chiudo gli occhi e la sento… Non l’avevo mai avvertita prima…. No…piuttosto, è da molto tempo che non l’avvertivo, ne avevo dimenticato la sensazione… E’ la mia essenza, è la mia serenità…. E non quella che ho cercato disperata in questi ultimi tre anni… Era una ricerca inutile…come una tossicodipendente con la siringa infilata nel braccio, piange invocando che dal Cielo le venga la forza di resistere all’astinenza.. Ora addirittura stupita mi guardo indietro a guardarmi… E mi meraviglio di come sia arrivata…senza preavviso, quando non avevo più modo di sapere, di capire come ottenerla…. Forse è stato tutto merito (colpa?) tua…che hai cominciato a stare senza di me…all’inizio ho combattuto, ho pianto, ti ho pregato umilmente, ti ho urlato la mia rabbia in faccia…. ho cercato di riportarti a me con la dolcezza…con la forza… con l’odio, con l’amore…. Nulla ha funzionato. Ed ora sorrido mentre lo constato. Sorrido a vedermi come una falena impazzita a bruciarsi le ali verso una lampadina che credeva fosse il suo sole… Forse un altro passo avanti c’è stato quando ho cominciato a frequentare altre persone….un’illuminazione improvvisa mi ha colto quando mi sono ritrovata ad adottare con loro atteggiamenti, dettati dal puro disinteresse, ( o piuttosto da un interesse puramente egoistico) che tu adotti con me e che io non riuscivo a capire, ad accettare… Ed infatti, non ti odio, no, sono semplicemente tranquilla… serena nella tua assenza, come nella tua presenza, indifferente mi suggerisce la mente : indifferènte agg., s.m. e f.m 1 agg (come mi hai detto tu, l’altra volta, quando affermasti: “in fondo fare l’amore con una piuttosto che con un’altra è lo stesso”)…. si ora posso affermarlo anche io…. 2 agg quando non ho nulla da fare…)
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Post n°161 pubblicato il 28 Aprile 2009 da laurabrowns
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Post n°160 pubblicato il 28 Aprile 2009 da laurabrowns
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ULTIMI COMMENTI
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
"Ulisse" U. Saba
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