L'ArchetipoUna donna come tante, un passato da scoprire, l'inizio di una fantastica avventura |
L'ARCHETIPO
La più grande conquista nella vita, non sta nel vincere una battaglia, ma nello scoprire le risposte che abbiamo nel cuore.
ERIN E HANNA
[...] - Hanna - balbettò l'angelo disperato - allontanati! -
Cercò di respingerla, ma il profumo lo dissuase, inebriante, caldo, dolce. La linfa vitale della donna cominciò a fluire verso di lui e l'ultimo barlume di ragione soffocò dopo il primo respiro.
L'essenza di lei gli invase i polmoni, sentì le ferite rimarginarsi, il cuore ricominciò a battere regolarmente, il sangue a rifluirgli nelle vene.
- Erin - sussurrò la donna ad un soffio dalle sue labbra.
LINORA
E quando l'Archetipo scomparve io potei finalmente essere libera! Libera da costrizioni ed inibizioni, libera da ciò che veniva imposto alla nostra razza. Libera di diventare ciò che mai avrei potuto desiserare... Libera di governare il mondo!
AREA PERSONALE
La notte non è mai così nera come prima dell'alba, ma poi l'alba sorge sempre a cancellare il buio della notte. Così ogni nostra angoscia, per quanto profonda prima o poi trova motivo di attenuarsi e placarsi, purchè lo vogliamo. Sappiamo che c'è la luce perchè c'è il buio che c'è la gioia perchè c'è il dolore che c'è la pace perchè c'è la guerra e dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti. (R. Battaglia)
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Nel mezzo della battaglia
Post n°5 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da Tabita.G
L'acqua salata le invase i polmoni, la pressione le comprimeva i timpani, perdette il senso dell'orientamento ed il mondo sembrò ripiombare nell'oscurità, tutt'attorno solo acqua, una distesa infinita di acqua, senza salvezza, senz'aria da respirare. Mare, mare, mare. "Matteo!" L'immagine del figlio le diede la forza per resuscitare, per riprendere il controllo di se stessa e scacciare il terrore della morte che la ghermiva come un cadaverico abbraccio. "No! Non può finire così!" La voglia di sopravvivere ebbe la meglio. Smise di agitare le braccia alla rinfusa e si sentì galleggiare verso l'alto, sopra di lei, il bagliore della luna rifulse sulla superficie del mare e dopo alcune estenuanti bracciate emerse boccheggiando. Una luna gigantesca, bianca e levigata brillò davanti ai suoi occhi, simile, ma diversa da quella ch'era solita vedere dalla finestra di casa. Non ebbe nemmeno il tempo di crucciarsi, che due mani gelide l'afferrarono per le caviglie, trascinandola di nuovo sott'acqua. Sopraffatta, Hanna prerse a divincolarsi con forza e con stupore sentì le dita lasciare la presa, come se avessero toccato del ferro rovente. La donna ritornò a galla sputacchiando e ansimando, quasi allo stremo delle forze. Sentiva il cuore batterle nel petto all'impazzata, come se dovesse schizzarle fuori da un momento all'altro e i muscoli risponderle a fatica, rattrappiti dallo sforzo. D'improvviso qualcosa di pesante le urtò la testa. Prima di sprofondare di nuovo negli abissi, Hanna vide una scialuppa scivolarle accanto pigramente e con un ultimo sforzo, vi si issò sopra. Due occhi sbarrati fissavano immobili la luna. La donna imprecò spaventata, ma non aveva altra scelta che lascarsi cadere nell'imbarcazione, in preda ai crampi e alla stanchezza. Cercò di non guardare il cadavere dell'uomo, ma sembrava che i suoi occhi ne fossero ipnotizzati. Dalla testa spaccata usciva ancora un rivolo di sangue scuro, che andava a mescolarsi con l'acqua salmastra sul fondo della scialuppa, la bocca spalancata in un muto grido esaltava la fissità vuota della morte e Hanna, presa dalla nausea si sporse oltre il parapetto e vomitò.
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IL PASSATO PERDUTO
"...come quand'ero piccola e nel bel mezzo della notte chiamavo la mamma perchè avevo sentito un rumore sotto il letto o dentro all'armadio. Lei allora socchiudeva la porta, i capelli scarmigliati sul viso assonnato e si infilava nella stanza per rassicurarmi ch'era tutto a posto, che andava tutto bene. Adesso vorrei tanto fosse qui, per rassicurarmi ancora, per riaprire gli occhi e scoprire che l'incubo è finito e ritrovarmi in quel letto, in quella vita di cui tanto detestavo la monotonia che ora rimpiango" disse Hanna al drago.
SIRENE
La luce della luna rifulse l'algida chioma. La bocca di una perfezione magnetica e la carnagione diafana splendettero di una bellezza arcana.
LEGOLAS&GIMLI
Conto finale: 42!
Niente male per un principe dalle orecchie a punta. Io sono seduto sul 43!
Ognuno di noi è libero di scegliere il lato del mondo da difendere. Io ho fatto la mia scelta. E tu?
Inviato da: gryllo73
il 04/04/2012 alle 08:55
Inviato da: Tabita.G
il 27/02/2012 alle 13:47
Inviato da: SEMPLICE.e.ANGEL
il 24/02/2012 alle 13:46
Inviato da: Tabita.G
il 23/02/2012 alle 15:29
Inviato da: meleanor
il 22/02/2012 alle 16:12