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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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FiloBUSofia

Post n°219 pubblicato il 22 Marzo 2007 da vocedimegaride
 

di Marina Salvadore

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Preferisco definirla così: FiloBUSofia… quella orribile tendenza new wawe  di stampo wagneriano e nietzcheano condita con una punta di brand, franchaising e multi-level che qui a Napoli imperversa nel “punto org” e punto net” della provincialissima Real Casa Bassoliana, tra un tour in filobus con ticket consorziato Unico Campania e l’arte-card – mobilissima iniziativa – ed i siti e locations delle consociate novelle istituzioni culturali di stampo post-moderno e post-industriale con al timone i soliti parrocchiani omologati dal regime che impongono esterofile tendenze culturali globalizzanti con la spocchia intellettualoide dei peggiori sfascisti talebani di quell’Arte e Cultura millenaria ch’era la prerogativa, per eccellenza, napoletana: unico  autentico patrimonio da coccolare! Il progressismo selvaggio insito nel marketing arraffone che obbliga e sottomette gusti e tendenze nel calderone del consumismo frenetico, sbatte sotto i piedi la dignità storica e culturale di un Popolo tanto antico la cui identità - per i ben noti motivi di abusivismo politico – è già svaporata nell’oblio, affossata unicamente nel becero folklore impostoci come linea di condotta, per disarmarci vigliaccamente. Eppure, la Civiltà Mediterranea da qui è stata donata al mondo; oggi, siamo invece ridotti a ricettacolo, a mondezzaio, a ipermercato per folli consumatori di MODE.

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Vetuste e cadenti meraviglie  architettoniche di Napoli, offerte all’incuria e allo sberleffo, si stagliano sullo sfondo di orribili sculture, allestimenti e arredi urbani che fanno a cazzotti con l’originalità e tipicità di una Napoli per metà Medina e per metà Europa. Se i corposissimi fondi dispersi al vento per imporre certi orrori ammantati di senso impostore dell’arte e della cultura fossero stati spesi per il recupero dei tanti tesori a cielo aperto di una Napoli che, tutta intera, è patrimonio dell’Unesco, avremmo dimostrato di essere degni eredi di quella Civiltà che ci distinse sul globo e – probabilmente – la “voce” Turismo al capitolo Attività della nostra amministrazione sarebbe in ascesa, come meriterebbe. Da tutto il mondo, da sempre, giungono stranieri che ben conoscendo la nostra storia - poiché nelle loro scuole la nostra storia non è un tabù, come lo è per noi meridionali - per respirare, toccare con mano, ammirare pezzi di storia, leggende e miti che ci riguardano. Spesso – come accade per i numerosissimi americani - c’è anche una sorta di invidia nei nostri confronti, perché noi abbiamo una storia tanto antica alle spalle che loro sono stati costretti solo a riprodurre volgarmente ad Hollywood e a Las Vegas. Ci sono schiere di napoletani vestiti all’ultima moda, con tre cellulari a bordo di costosissime automobili, che vanno in vacanza a New York, alle Maldive, a Sharm el Sheik… che se gli chiedi dove dorme nell’attesa della resurrezione il Cristo Velato del Sammartino manco lo sanno, che si ostinano a declinare “cappella di San Severo”, canonizzando incosciamente uno dei più eccelsi scienziati napoletani di fine 700, il principe di Sansevero, ch’è una località pugliese… che si ostinano a fare il plurale del cognome Borbone… che credono che il rione Terra a Pozzuoli sia un accorpamento di edilizia popolare, come Scampia e Barra… Napoli era anche la città dell’eleganza, delle grandi sartorie, come quelle che ancora resistono e sono tutelate da almeno due secoli sotto lo stemma dei Windsor all’ombra del Big Ben. Il sarto napoletano era equiparato più che all’artigiano all’artista ed insieme alla Cultura, alla Tecnologia, ai prodotti di Campania Felix, noi si esportava anche lo stile, con i nostri preziosi tessuti. Oggi, passeggiare per le vie di Napoli è come immergersi in un eterno carnevale di borgata, un esasperato Gay Pride fatto di panze, tette e fianchi scasciati al vento, borchiati e punzonati dal ferramenta dietro l’angolo e deambulanti a cosce larghe su cafonissimi e dolorosi camperos, calzature in voga nelle improbabili pampas di assurdi gauchos… di costiera che con le bolas cacciano tra mandrie al pascolo dell’ignoranza il loro nulla esistenziale ed il cattivo gusto imperante, per farlo proprio, come una divisa per essere à la page, uniformati al nichilismo epocale, al bullismo macho che traveste abilmente l’assenza di virilità. Ha chiuso i battenti anche l’ultima edizione di Galassia Gutemberg, altra gran macchina stampa-soldi, dove dietro la vetrina della cultura sponsorizzata dalla prestigiosa location naturale, la pseudocultura new wawe si paga a peso d’oro; passi, per gli espositori… ma pretendere di far pagare un biglietto agli invitati dei relatori ad un convegno identitario sulla grammatica e letteratura della lingua napoletana (a pagamento anche questo) è di una volgarità atroce e smentisce di per se’ lo spirito dell’evento, poiché la Cultura  deve essere accessibile a tutti e non messa in vendita, a chili, a quintali, a seconda delle tasche dell’avventore o, se preferite, del “pollo”.    Quali culture oggi a Napoli? È possibile una rete tra le istituzioni culturali della città? Questo, invece, il tema di uno dei convegni “in proprio”, sull’onda del solito marketing, di Galassia G., con  interventi degli unici dotti reperibili in città: Anna Maria Carloni, Edoardo Cycelin, Rachele Furfaro, Gioacchino Lanza Tomasi, Nicola Oddati, Silvio Perrella, FrancescoPinto, José Vicente Quirante Rives, Generoso Picone… una spropositata “blaterata filobusofeggiante” per riempire di illuminate quanto vuote esternazioni il desolante vuoto esistenziale napoletano e per riaffermare, comunque, la supremazia delle interconnessioni della Parrocchia, del “punto.org” e “punto.net” delle consociate novelle istituzioni “culturali” di parte e di tendenza. All’altra parte di Napoli ( porzione di città morta asfissiata sotto il peso di troppa inutile filosofia e volgarizzazioni monetizzate)… a quella generosa Napoli originaria, nobilissima e saggia che s’è lasciata spogliare di tutto e ch’è ormai nei ricordi di una Civiltà e di uno  Stile, e che sopravvive nei frammenti dell’anima dei napoletani d.o.c. esclusi dalle cose del mondo e dalla gestione dei fondi europei nonché dai progetti culturali finanziati ai soliti noti dalla Regione, non resta che attendere un’altra “pompei” che seppellisca sotto sette metri di cenere e lapilli questo orrendo discount della Cultura e l’ipermercato dov’è in atto la svendita della nostra Identità.

 immagini:
1) avveniristica stazione metropolitana/aeroporto Capodichino (per lo scalo di navi spaziali aliene?)/data di consegna 2011;
2) Antichissima Chiesa conventuale diroccata e cadente/adiacenze p.zza San Gaetano/foto di Mauro Caiano


 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
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I consigli di bellezza
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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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