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« Sì, sono un pregiudicato!Contrada e i suoi suppor... »

Agnesina Pozzi scrive a Salvatore Borsellino

Post n°765 pubblicato il 09 Agosto 2008 da vocedimegaride
 

... per dovere di cronaca

Gentile Sig.Salvatore, sappia che suo fratello è sempre nelle mie preghiere insieme a tante altre vittime della mafia e non. Mi permetta però di fare alcune precisazioni doverose. Sono il medico che (citata in sentenza) ha consentito i domiciliari per sei mesi a Bruno Contrada; domiciliari e non scarcerazione. Le notizie in merito sono state date correttamente ed è stata anche citata la sua "pericolosità sociale" tant'è che i legali hanno fatto ricorso, ritenuto poi inammissibile; e sempre comunicato dai media.  Non sono nè un'amica nè una persona ricattabile da Contrada; nè un troll...ma forse un trolley in viaggio nell'umanità.. Sono un semplice medico che crede che la nostra Costituzione garantisca il diritto alla salute e alla dignità di una persona, chiunque essa sia; carnefice o vittima ad un medico non deve importare. Non conoscevo Contrada prima di un casuale giro fatto sul suo sito. Mi sono interessata al suo caso in modo del tutto fortuito e gratuito. Non conoscevo supporters, familiari, amici, simpatizzanti, legali.  Ho agito nella mia piena libertà di cittadina e di medico (in questa come in un'altra terribile vicenda giudiziaria che vuole Anna Maria Franzoni assassina del figlio).  Ho visto la documentazione sanitaria di Contrada e poi l'ho visto di persona più volte. Le malattie sono reali e gravissime e non sono un'invenzione o una "strategia". Non si capisce, poi, come possa poi ritenersi pericoloso socialmente un vecchio di quasi 80 anni, con postumi di ictus e moltissimi acciacchi, mentre giovani criminali in perfetta salute hanno avuto modo, fuori, di ri-commettere altri crimini..
Io, signor Salvatore, capisco il suo dolore e lo rispetto, ma quando lei afferma di volersi fare "gustizia da solo" disonora la memoria di suo fratello, che per quell'ideale di giustizia, e non di Far West, si è fatto ammazzare. La "Giustizia" , in senso assoluto, vorrebbe che per una persona si considerassero non solo le prove a carico ma anche quelle a discolpa e che si fosse giudicati su fatti reali e dimostrati piuttosto che su delazioni o frasi riferite. In una intervista in rete il magistrato che ha giudicato Contrada ha affermato di non aver affatto considerato gli elementi a suo favore. Mi chiedo da comune cittadina: è normale tutto ciò? Anche la "verità" (compresa quella di cronaca) vorrebbe che si considerassero allo stesso modo i pro e i contro quando si pretende di far luce (od ombra) su persone e fatti. Emiliano Morrone, poi, non ha subito alcun attacco per aver affermato "cose esatte"; si è trattato di uno scambio veemente di opinioni tra giornalisti, di rivendicazioni per pubblicare i commenti integralmente senza censura e di lamentele per le modalità che si dovrebbero avere nel fare "giornalismo"; ossia considerando un lato e l'altro della medaglia. Io le consiglio molto umilmente di cercare di placare la sua rabbia (pur giustificata dal lutto). La rabbia non porta alla chiarezza, alla verità, alla giustizia. Mi chiedo se lei abbia mai incontrato direttamente Bruno Contrada; spesso non serve la giustizia istituzionalizzata per capire se una persona è colpevole o innocente di qualcosa:basta guardarla negli occhi; basterebbe stringerle la mano; senza poi doversela "pulire". Quando si lavora in uno stesso campo e si hanno personalità forti(e lo dico per esperienza), nascono odi feroci ed antipatie viscerali anche senza motivazioni serie. Piuttosto che volergli sparare, a Contrada, gli scriva, cerchi una comunicazione VERA con lui, non mediata da cialtroni, delatori, nullità che sono emerse dal buio solo per aver parlato di suo fratello o di Contrada... Solo con il confronto inter-umano è possibile comunicare in modo serio e solo facendo personalmente delle verifiche si può sperare di conoscere la verità,o forse una delle tante presunte verità. L'abbraccio con affetto sincero, nella memoria di quel grand'uomo che è stato suo fratello, ma altrettanto convinta che Bruno Contrada sia un altro grande uomo. L'ho conosciuto; l'ho guardato negli occhi; gli ho stretto la mano e gliel'ho anche baciata; non come ad un mafioso, ma come ad una persona anziana degna di rispetto; come ad un padre e non come ad un "padrino" .
Cordialmente, Agnesina Pozzi 

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/08 alle 12:48 via WEB
Sono un vecchio siciliano ed ho memoria buona delle cronache siciliane di molti anni fa, soprattutto di quelle cosiddette leggere che se intercalate con le pesanti si rivelano molto più indicative e foriere di informazioni d’una certa rilevanza. E’ difficile, infatti, che su certe cronachelle caschi la mannaia della censura, perché l’opinione colta ritiene che le leggano casalinghe e parrucchieri, zite e sartine, le quali spesso sono molto più intuitive di tanti poliziotti e magistrati. Sto seguendo tutta questa stomachevole camurrìa da pupari piena di veleno e omertà, fabbricata apposta per evitare il confronto con la verità vera e per tenere dentro un barattolo una bomba che se maneggiata potrebbe scoppiare con gli effetti di un’atomica… e sfasciare non solo la Sicilia, terra deputata al malaffare, ma l’Italia intera! A Palermo la gran parte delle persone, buone e cattive, sanno bene che Bruno Contrada è persona rispettabile ed onesta e ch’ è stato di proposito sacrificato e messo alla gogna. Sputtanare Contrada significa distruggere la credibilità delle Forze dell’Ordine ed infatti vedete ora, come persino ragazzini sciamannati si scagliano contro inermi poliziotti con violenza fisica, dipingono scritte minatorie sui muri, organizzano spedizioni punitive e dileggiano con umorismo necrofilo… “Sbirro” è già di per se’ un aggettivo qualificativo, ormai. Questa storiazza, poi, il solito ritornello di stracotte diffamazioni che non poggiano su nulla: parole messe in bocca ai morti, parole dei morti di quand’erano vivi carpite intenzionalmente con la propria coscienza malata, è un gioco che offende la dignità della gente comune e che tanfa di marcio, un olezzo di qualcosa che fermenta e imputridisce sotto il letto di queste mezze verità. Onoro Falcone, Borsellino e il generale Dalla Chiesa: sono i miei idoli ma devo anche riconoscere che non sono stati i soli, gli unici, a combattere la Mafia e il Terrorismo e vorrei che si parlasse anche degli altri, che fossero elevati a simboli anche tutti gli altri servitori dello Stato e, tra questi, LO SANNO PURE LE PIETRE, c’è Bruno Contrada! Ora, che il buon Salvatore Borsellino, adduca a giustificazione del suo livore personale contro Contrada sempre la solita frase che avrebbe carpito – forse non con la debita interpretazione – dalle labbra del suo compianto fratello senza uno straccio di documento ufficiale, sia pure un’annotazione scritta del povero giudice, mi sembra davvero l’apoteosi del nulla, secondo lo stile più vicino alla caccia alle streghe che alla rivendicazione cieca di supposizioni come Vangelo. Mi scusi Borsellino ma la mia premessa arriva al dunque, alla cronaca rosa. Ayala che ha riferito malamente ai giudici il pettegolezzo di Falcone che si è “pulizzato” sui pantaloni la mano poco prima stretta a Contrada e che , poi, come una biscia ha detto di essere rimasto stupito che questo suo pettegolezzo per sentito dire fosse stato incorporato negli atti dell’ accusa è lo stesso Ayala ben noto come gaudente in tutta la Sicilia, amante della vita mondana e per giunta imparentato, per via di una cognata con i Greco, ovvero la famiglia di colui ch’era noto come “il Papa”. Allora, mi chiedo, chi è più attendibile tra i pettegoli e calunniatori: il giudice di grido un po’ troppo facilone o il morigerato funzionario del Sisde sul quale non circolano in Sicilia cronachelle da parrucchiere e da zita? G. Ferrera
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/08 alle 16:03 via WEB
E' ORO la sua parola! Perchè siamo tutti così solitari e dispersi, noi che chiediamo sempliceente vERITA'? Perchè non possiamo costituire una lobby pure noi? L'intelligenza, l'arguzia, il buonsenso non ci difettano...Perchè siamo sempre proni ai piedi degli intrallazzatori? M. Pellicanò
 
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Anonimo il 09/08/08 alle 14:34 via WEB
Signor Ferrera, se ci avesse inoltrato via mail il suo intervento, gliel'avremmo pubblicato con dignità di redazionale, perchè il suo intervento merita la dignità di una prima pagina! Per evitare a lei ed a noi probabili fastidi, ci impegniamo ad inviare per posta a Bruno Contrada, presso il suo domicilio, copia del suo intervento con richiesta di chiarimenti riguardo, onde fugare ogni dubbio in terze persone. Grazie, per lo stimolo indottoci! Continui a seguirci. la redazione
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/08 alle 16:07 via WEB
Dottoressa POzzi, solo chi è perfido e in malafede potrà censurare o negare la sua bellissima lettera!... SOLO CHI TEME L'EVIDENZA POTRA' FARLO!... e noi non dovremmo restare in slenzio ad acchiappare farfalle col retino: DOBBIAMO RIVENDICARE! M.Pellicanò
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/08 alle 20:29 via WEB
Ancora una volta, devo prendere debita nota di quanto può essere cattiva consigliera la rabbia, la faziosa certezza di essere depositari della verità, di essere intoccabili, unti di un crisma superiore,di poter impunamente sputare veleno e sentenziare su tutto e tutti. Pontificare. Nella mia vita, avendo ormai superato i sessant’anni, da disabile, ho affrontato vigliaccate di ogni senso e maniera: Sono stato storpio, zoppo, figlio del diavolo, zompi, avrei dovuto ringraziare Domeneddio per la mia disabilità ed altri ammennicoli dello stesso genere, ma mai definito un Troll, una bestia senza cervello, e quanto peggio al soldo di mafiosi e dei loro affiliati. Non ho mai preso però soldi e favori da nessuno, né tanto meno da Contrada o dai suoi familiari. Da me personalmente conosciuti e degni del più grande rispetto . Come gli eroici Borsellino, Falcone e quanti sono morti per lo stato, per noi tutti. Quale Direttore di “ Senza Barriere”, mi sono interessato di questo caso, per i miei studi di legge, per il mio interesse di radiocronista, per l’umanità offesa, per tutto quanto è stato dimenticato, nascosto, non considerato ed infine, per aver trovato una serie di patologie che dovevano essere considerate, curate. Sono anche segretario dell’associazione Pazienti Anticoagulati, sofferenti ed a rischio trombosi, ischemie, bisognosi di continua monotorizzazione e cure con scadenze periodiche, faccio parte di studio su paralisi cerebrali, commissioni paritetiche ospedaliere, commissioni e consulte ASL , comunali ecc.Il nostro impegno è negli ospedali, nei reparti Antidolore,nelle sezioni di cure antileucemia.Sempre senza finanziamenti, volontariamente, togliendo tempo alla famiglia, al riposo. Ora. Ora sono anche un “ TROLL “. L’ Ing.Salvatore Borsellino, è purtroppo, solo un ingegnere, ma si arroga il diritto di criticare politici, giornalisti, gli stessi giudici, A Napoli e mi si perdoni il poco rispettoso paragone, si dice : “ Il pidocchio nella farina, s’infarina……… ma sempre pidocchio rimane”. Se questi vari affabulatori, pieni di risentimento, livori e veleno, non fossero parenti di “ Veri Eroi”, come vivrebbero, come farebbero professione di Antimafia e soprattutto, come potrebbero scorrere dall’alto in basso l’Italia, scrivere libri e tenere convegni e congressi, rilasciare interviste se lo Stato, tutti noi non li foraggiassimo. Invito fraternamente, cordialmente, il fratello del GIUDICE PAOLO BORSELLINO, a seguirmi in un giro tra i miei disabili, a considerare che non abbiamo da nessuno soldi e finanziamenti, e solo così, forse si renderà conto che esiste una umanità diversa, da rispettare. Dove i giovani down, danno lezioni di sensibilità e sentimenti, dove veramente sono presenti i senza cervello, dove i Troll, i malati di satiriasi, sono talmente attaccati alla vita, da accoglierti con un sorriso e con grandi manifestazioni di affetto e simpatie, dove non ci sono differenze . Dove la chiusura di un reparto, precipita i malati di cancro, nella più assoluta disperazione. Lo aspetto. Cordialmente. Domenico Di Renzo
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/08 alle 23:41 via WEB
Mimmo, non ti incazzare.
Ma alla fin fine questo Salvatore chi c....cchio e' ?
Salvatore e' solamente il fratello di .....
Lui, di suo, ma chi lo conosce ? Cosa ha fatto finora ? Adesso di mestiere sta facendo sempre il fratello di..... ?
Non ti arrabbiare piu' di tanto.
Tu non hai contro un Paolo Borsellino, ma soltanto un FRATELLO D.
Praticamente, un signor nessuno
Ambro
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/08/08 alle 00:56 via WEB
Ambro, nella sua intervista il "fratello D" dice che tutti i supporters di Contrada sono dei TROLLS e che sono dei deficienti facilmente ricattabili da Contrada. Visto che sei del "mucchio", ti sei incazzato come Mimmo o no? marina salvadore
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/08/08 alle 01:45 via WEB
Marina
non mi sono incazzato perche' l'ho spiegato a Mimmo.
E' solo un "fratello di " e nient'altro.
Tra lui e una pazziella e' piu' importante una pazziella.
Antonio Ambrosino
 
     
vocedimegaride
vocedimegaride il 10/08/08 alle 02:15 via WEB
Bravo! Pur'i'je!!! m.s.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/08/08 alle 08:44 via WEB
Non diamo spazio anche noi alle parole di un signor nessuno, come giustamente lo definisce Ambro: di lui sappiamo appunto solo che come fratello di ha incassato, l'unico tra i familiari di tante vittime, un notevole gruzzoletto di soldi. Ma in cambio di tanta generosità deve continuare su questa strada. Paolo Borsellino costituisce per questa gente, lui e la sorella, la vera gallina dalle uova d'oro. Maria
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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