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"Questi" peggiori di "Quelli"!

Post n°779 pubblicato il 24 Agosto 2008 da vocedimegaride
 

14 AGOSTO 2008 Pontelandolfo ha detto ancora: No al Re!
Come per il Referendum del 2 Giugno 1946, ancora una volta Pontelandolfo ha detto No al Re ! ed ha scelto la Repubblica Italiana. Ancora una volta Pontelandolfo ha detto di No allo scialbo e triste Re “Franceschiello” che pur aveva sangue piemontese nella madre Maria Cristina di Savoia. Ancora una volta Pontelandolfo ha sposato i valori costituzionali di libertà della Repubblica Italiana ed ha detto di No agli slogan monarco-borbonici di “festa, farina e forca” ed ai sui inetti comandanti collusi con il governo piemontese.Ancora una volta “Franceschiello”, detto anche "Ciccillo" o "Lasagna", ed i sui cortigiani hanno assistito alla disfatta delle loro vere aspirazioni celate dietro la rievocazione dei fatti di Pontelandolfo del 14 Agosto 1861.Chi come noi pensava di partecipare alla commemorazione delle vittime civili dei fatti d’arme del 1861, è rimasto sbalordito ed in cuor suo mortificato nel veder sventolare le sole bandiere dei monarchici neoborboni, apparsi mascherati dietro la forma di associazione culturale, alla ricerca della buona anima meridionalista, appunto quella borbonica. Ancor più mortificante è stata la delusione per tutti quelli che non hanno visto sventolare alcuna bandiera italiana e che solo in seguito hanno appreso che l’organizzatore dell’evento, oltre ad essere coordinatore del gruppo politico di Forza Italia, nonché direttore del sito web pontelandolfonews è anche coordinatore del Comitato Due Sicilie.La delusione è continuata quando al grido di “Evviv’ o’ rre” si sono alzati gli applausi di alcuni ex amministratori, ormai nella parte e quindi, forse, non più consapevoli di quello a cui stavano assistendo. Comunque, al di là della Santa Messa e della deposizione della Corona in onore delle vittime civili del 1861, la manifestazione del 14 Agosto 2008 può sicuramente passare alla storia paesana come un assoluto insuccesso di chi ha pensato di poterla usare per “restaurare” il Regno delle due Sicilie. Chi si aspettava la folla di Pontelandolfo a inneggiare il re borbone è rimasto deluso. Solo una quarantina di pontelandolfesi, comprensivo degli organizzatori, dei congiunti e dei capi partito, hanno partecipato alla Santa Messa e alla deposizione della corona sul sagrato dell’Annunziata. Ancor meno erano presenti durante la breve “mise en scène” che si è tenuta nella piazzetta Concetta Biondi, vittima dei fatti d’arme del 1861, ove si è gridato “Evviv’ o’ rre”. Tanto pochi erano questi ultimi che all’occorrenza possono citarsi per appello scritto. Tutto ciò detto, l’Amministrazione Comunale, quale difensore dei più alti valori di libertà e democrazia dello Stato Repubblicano Italiana, depreca in maniera forte l’uso strumentale che si è fatto della manifestazione pubblica del 14 Agosto 2008, soprattutto perché destinataria del patrocinio morale dell’Ente rappresentato.Depreca oltre modo il comportamento di chi volutamente, utilizzando gli spazi e le forme istituzionali, ha cercato di trasformare la predetta commemorazione in un grande gratuito spot pubblicitario di bandiere Borboniche, intrise anche del germe piemontese. A questo punto, per amor di verità, bisogna assolutamente fare le precisazioni che seguono. Il protagonista della breve “mise en scène” di piazzetta C. Biondi, forse l’attore Enzo Morzillo, ha riferito, che la rappresentazione teatrale dei fatti d’arme del 1861 era già pronta, evidentemente perché è parte del bagaglio associativo dei neoborboni, vedi Casalduni (Luglio 2008), quindi bando a chi oggi vuol far credere che l’Amministrazione ha ostacolato tale teatro. Chi cita atti amministrativi a giustificazione delle proprie azioni deve sapere di cosa parla e prendersi la responsabilità di quello che dice. Nello specifico deve sapere che la delibera del C.C. n°19 del 02/10/2004 istituisce, tra le altre, la Giornata del Ricordo delle vittime dei fatti d’arme dell’agosto 1861, che per quanto riferito dal proponente, nonché da chi ha preso parte a quella seduta consiliare, riguarda anche i 45 soldati piemontesi che, pur essi vittime, messi in fuga da Pontelandolfo dalla banda di Cosimo Giordano, furono successivamente trucidati in territorio di Casalduni dalla banda di Angelo Pica. La stessa delibera, non prevedendo alcun protocollo ufficiale, lascia all’Amministrazione il compito di scegliere le date e le forme più idonee, perciò anche quella di affidarla, nel segno della democrazia più ampia, a chi ha poi dimostrato di non meritarla. A tal proposito, si può essere sicuri già da ora che la commemorazione solenne della Giornata del Ricordo delle vittime dei fatti d’arme dell’agosto 1861 si svolgerà in forma ufficiale per il 150° anniversario a cura dell’Amministrazione Comunale. Chi è stato parte delle Forze Armate dello Stato Repubblicano Italiano, quando parla di Ascari, invece di usare questo epiteto con toni dispregiativi, farebbe bene a ricordare a se stesso ed agli altri che essi, negli anni "30, costituivano un esercito di elite che, con propri ufficiali, era capace di sacrificarsi per l’allora causa italiana. È proprio vero, il momento più alto che un popolo possa toccare è quando onora i propri Padri, sicuramente non “Franceschiello” ed il suo esercito. Alla luce di quanto è successo prima, durante e dopo, il 14 Agosto 2008 è stata una giornata da dimenticare per tutti quelli che credono nella Repubblica Italiana, ma siamo convinti che lo debba essere maggiormente per chi ha occupato cariche istituzionali ed ha perciò rappresentato il Tricolore anche oltreoceano. Con quanto esposto fin qui, intendiamo chiudere definitivamente l’argomento in questione ed invitiamo tutti a spendere le loro migliori energie per favorire la crescita futura del nostro Comune nell’ITALIA REPUBBLICANA, compresa quella di una classe dirigente giovane, consapevole di dover crescere ancora, ma sicura di non essere inferiore a nessuno.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE - Il gruppo di maggioranza
********
Abbiamo pubblicato integralmente lo sproloquio pieno di strafalcioni (l'impossibile parallelo tra i due plebisciti storici, ad esempio) e di livore degli ignoranti “piccoli politici crescono” di Pontelandolfo, che – evidentemente – nei primi anni ’70 di questa era ciucciavano ancora dalla tettarella quando il loro più illustre Primo Cittadino, il Sindaco Giuseppe Perugini lanciava una petizione popolare – peraltro inevasa - all’allora presidente della Repubblica per la riabilitazione delle vittime dei fatti d’arme dell’agosto 1861, anche e soprattutto per abolire il peso infamante di quel toponimo fantasioso ed offensivo che nello spocchioso gergo tricolore  sostituiva il nome proprio di PONTELANDOLFO con quello  di PAESE DI BRIGANTI. I poppanti sono, poi, cresciuti, hanno imparato a leggere ed a scrivere, a studiare la storia e la geografia ed è impossibile che durante le scorazzate paesane – non essendo Pontelandolfo una metropoli – non abbiano mai notato quella lapide commemorativa del 1973 con i nomi delle vittime di quel  massacro che recita: “Ignari Inermi ed Innocenti Vi travolse l’inconsulto sterminio che nell’agosto 1861 fece di questa terra un rogo consegnando alla Storia i vostri nomi che scolpiti volle oggi nel ferro Pontelandolfo custode di tal retaggio onde vincendo l’oblio dei secoli il sacrificio vostro si eterni ed ammonisca” 112 anni dopo quell’eccidio, il Sindaco di Pontelandolfo, comune di questa Repubblica, indisse un convegno rimasto celebre con gli amministratori pubblici di Casalduni, Auletta e S.Marco dei Cavoti, paesi anch’essi dolorosamente stuprati dagli invasori. Era presente a quell’agave anche un giovane Clemente Mastella: lo stesso che, poi, più ridanciano e tricolorico che mai, si ritrovò nel 1991, in qualità di sottosegretario per la Difesa, ad essere interpellato in aula parlamentare proprio sui massacri di Pontelandolfo e Casalduni dall’onorevole Angelo Manna , al quale rispose con certo sprezzo e ilarità!… Ma i “piccoli politici crescono”  ovvero la nouvelle vague globalizzata di Pontelandolfo non si prende neanche la briga di  andare a sfogliare qualche libro della corposa biblioteca identitaria del Municipio, curata amorevolmente, almeno fino a qualche anno fa dal nipote del “brigante”- patriota Donato Palladino, il prof. Gabriele nonché autore di pregevoli scritti sulla memoria storica di Pontelandolfo: io stessa, nel 2001, recensii  un suo bellissimo romanzo storico e m’incaricai di portarne una copia all’allora regista identitario Pino Tordiglione per realizzarne un documentario… ma non se n’è fatto niente:  il regista è stato rapito prima dai Santi "lazzari e mauriziani" sabaudi eppoi dagli Americani e lavora sotto l’insegna tricolore con molta gratificazione e riscotendo il successo che merita, insperabile se avesse fatto il reazionario!… Il documento partorito dalle fervide menti del gruppo di maggioranza  che governa la piccola Pontelandolfo  è più offensivo, per il Sud, della solita  filippica razzista padana, perché proviene dagli eredi di quei martiri IGNARI INERMI INNOCENTI, come recita la lapide… che pur di non mollare l'osso delle commemorazioni dei morti, strumentali alla politica - un po' come fanno le novelle associazioni di vittime della mafia -  assumono i toni volutamente lesivi della dignità altrui, ravvisabili soprattutto in quel “Francischiello” lanciato più volte come un fendente  per stracciare le carni vive degli oppositori pacchianamente definiti "monarchici", per suscitare la loro rabbia perché insorgano violentemente e passino, così, dalla parte del torto, basta da solo a qualificare queste menti da ragioniere che, come si legge in finale del medesimo documento, si svelano.Essendo amministratori di un sito storico tra i più noti dell’epopea unitaria, già si stanno leccando i baffi per la TORTA di finanziamenti che pioveranno su tutta Italia per gli organizzatori dei grandi eventi collegati  al delirio del 150esimo dell’Unità nel 2011… occorre quindi rendere IGNARI e INERMI tutti coloro che potrebbero rovinargli la festa e prenderli a TORTE IN FACCIA! “Piastre! Piastre!” gridavano in quel 14 agosto 1861 i bersaglieri piemontesi, mentre  trucidavano, fucilavano, stupravano, incendiavano…
Questi, sono peggiori di quelli!.. e, da come si evince, sono la maggioranza di Pontelandolfo: ciò è molto triste!
Marina Salvadore 

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vocedimegaride
vocedimegaride il 24/08/08 alle 20:25 via WEB
da www.pontelandolfonews.com Il manifesto della vanità faziosa Miracolo a Sant’Anna di Stazzema, titola la Repubblica del 22 agosto. Nello stesso giorno a Pontelandolfo viene affisso un manifesto, ad iniziativa del gruppo consiliare di maggioranza al Comune. Perché tale parallelismo? Perché Sant’Anna di Stazzema e Pontelandolfo sono state entrambe vittime della “mostruosa assurdità della guerra, dell’ ambiguità della natura umana e della fragilità delle passioni e degli ideali. Sant’Anna di Stazzema è stata vittima della rappresaglia nazista nell’anno 1944; Pontelandolfo della rappresaglia piemontese di Negri e Cialdini, il 14 agosto 1861. A pagare, sempre e soltanto, le popolazioni civili. Sant’Anna di Stazzema e Pontelandolfo sono comunità gemelle, per le atrocità ed i lutti patiti e, va ricordato, nel 1981 celebrarono, con semplicità ed autenticità di sentimenti, il loro comune destino. “La nostra vicenda postunitaria analoga, - scrivemmo in quella occasione, presentando la fotoriproduzione della Rivista Storica del Sannio, nelle pagine, scritte nell’anno 1919, dalla nostra concittadina Nicolina Vallillo- per tanti aspetti, alla tragedia che il 12 agosto 1944, si abbattè su un paesetto dell’Alta Versilia, Sant’Anna di Stazzema, avvicina e spiritualmente affratella due popoli che già dagli antichi Liguri, deportati in queste terre del Sannio, traggono motivo di una comune storia”. Le vittime dell’eccidio nazista vengono celebrate dal film del regista Spike Lee che uscirà in Italia il 3 ottobre p.v. “560 civili innocenti vengono massacrati di fronte alla Chiesa ed insieme a loro il sacerdote che prega con le parole di Cristo: ‘perdona loro che non sanno quello che fanno’ “. Non ci sarà dimenticanza per i morti di Sant’Anna di Stazzema e non dovrà esserci per i morti di Pontelandolfo. Ma Pontelandolfo non è Sant’Anna di Stazzema: altra realtà e altra sensibilità se la nostra giornata del ricordo è stata oggetto di polemica aspra ed ingiustificata, ad iniziativa politico - amministrativa. Il gruppo di maggioranza che amministra il paese con manifesto pubblico, ha stigmatizzato la manifestazione, fatta segno di grave ingiuria ed usata come pretesto per schermaglie dozzinali e senza idee. Non è che siamo contrari, per principio alla dialettica delle idee che è, viceversa, auspicabile sempre che non manchino le idee. E’ stata polemica confusa, ottusa e contraddittoria. Hanno parlato di pretesa restaurazione del Regno delle Due Sicilie che nessuno può immaginare come possibile. Le bandiere col giglio che garrivano al vento? Non può fare scandalo il sentimento antico e romantico in pellegrinaggio, per l’occasione, a Pontelandolfo. Semmai, a fare scandalo è stata la mancanza del tricolore per evidente disinteresse della municipalità locale che non ha voluto o saputo farsi carico di un minimo di promozionalità, mobilitazione ed organizzazione di una manifestazione d’ interesse generale. Dov’era il gonfalone comunale? Perché il vicesindaco si è presentato spoglio della fascia tricolore? Polemica senz’anima e senza memoria! A loro è bastato gridare contro il “Re”. Che si trattasse del Re Sabaudo o del Re Borbonico, poco importava agli estensori del manifesto. Importante era gridare contro il Re e dichiararsi repubblicani. Tutti a celebrare, esaltare il voto del 2 giugno 1946, senza chiedersi se la scelta repubblicana di Pontelandolfo fosse stata o meno dettata dalla memoria storica dell’ eccidio del 1861. Personalmente, non lo escludo affatto. Non si può non concordare sul fatto che quel voto abbia avuto origini lontane. Basta guardare alla storia ed alle sue ragioni profonde. I consiglieri di maggioranza appaiono come repubblicani d’occasione, se si considera che meno di venti giorni fa hanno celebrato e premiato l’unico monarchico dichiarato del paese. Altro che Regno delle Due Sicilie! Altro che festa, farina e forca! Sono loro a compiacersi e realizzare scambi di orpelli e similoro con cibarie e libagioni di … parte monarchica (!) C’è davvero bisogno di una diversa razionalità. Bisognerebbe avere il buon gusto di evitare di stare sempre in campo per apparire. Bisogna saper essere! Più etica e più politica. La preoccupazione di tutti dovrebbe riguardare la perdita dell’anima, il dissolvimento del tessuto storico delle coscienze. E perciò, come grave ed indiscriminato si fa giudicare l’attacco alla giornata del ricordo. Un patetico, scomposto comizietto tradotto in manifesto. Una spinta allo spaesamento, alla perdita di memoria. Una ipocrita e subalterna compromissione contraria agli interessi del paese. Pontelandolfo, 24 agosto 2008 Giuseppe Perugini
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/08/08 alle 20:31 via WEB

Ma come sarebbe bello se, qui al SUD, tutte le Amministrazioni locali, a prescindere dagli schieramenti politici e dai contraddittori quasi "obbligati" tra DX e SX, avessero incorporato dentro di se stesse la Storia vera della nostra terra !
Certo, in una Italia moderna ed attuale, una istituzione deve allinearsi, rispettare e far rispettare i valori ed i dettami della nostra Costituzione.
Ma nel caso di Pontelandolfo, cosi' come in tante altre aree del Meridione, alcune ricorrenze, alcune commemorazioni dolorose e doverose, devono potersi svolgere senza ostacoli e senza troppe critiche.
La cura della memoria serve ad un popolo per evitare il genocidio in atto (noi lo sappiamo bene) che nello specifico, dura dal 1861.
Se a Siena, gli sbandieratori delle Contrade sfilano per strada, si esibiscono in piazza ed agitano i loro vessilli, nessuno si scandalizza.... e' un fatto culturale.....
Perche' le bandiere del nostro Glorioso Regno passato debbano spaventare, inquietare, irritare qualcuno ?
Ma quando la finiremo con queste "piccinerie" ?
Ammettiamolo una buona volta : al SUD va riconosciuta e va RESTITUITA la sua piena DIGNITA'.
Senza il SUD, come ho detto altre volte in altre sedi, non si va da nessuna parte !
Rivolgo ancora un appello a tutti i gruppi ed i movimenti meridionalistici di fare compattezza e di non acuire differenze di forma. La sostanza rimane sempre la stessa :
far crescere in tutta la gente del Sud una coscienza delle proprie radici affinche' si riacquisti una dignita' ed un orgoglio che le e' stato tolto e mai piu' restituito.
Antonio Ambrosino
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/08/08 alle 21:17 via WEB
Cara Megaride, purtroppo, dobbiamo rendercene conto che i guasti prodotti, dagli interessati eredi dei conquistatori e banditi piemontesi, sono enormi. Cento cinquant’anni di rimozione dei ricordi, dell’avvelenamento delle coscienze, di dignità infangata, hanno lasciato il segno. Nei giovani di oggi, cresciuti a pane e nutella, merendine varie, è comodo rimuovere ogni ostacolo che non serva alla esibizione della moto sotto casa, all’omologazione. Vuoi che essi dicano di no, ad un mondo che da cento cinquant’anni dà loro tutto quello che vogliono. Ma il sangue dei loro nonni, si ribella. Quali nonni, quale sangue; gli eroi sono morti, ed i carabinieri, hanno stuprato le donne, come i bersaglieri, i garibaldini e più tardi i tedeschi, gli americani ecc., ecc. . Come vuoi che avvenga l’identificazione, che vi sia la consegna della fiaccola, che una rivisitazione sia possibile. Meglio Dimenticare. Meglio che avvenga, la rimozione completa, di questa pagina, triste e gloriosa. Oltre Angelo Manna, che quale mostro di cultura, ebbe a soffrire delle esternazioni fatte in Parlamento, dove l’ilarità di quegli stessi figli e nipoti degli eroi immolatisi a S.Marco, a Ceppaloni, a Pontelandolfo, lo distrusse, dove la Destra del Tempo, con Almirante, non volle difenderlo, e lo estromise dalla propria compagine. Nessun altro, ha avuto lo stesso fervore, lo stesso coraggio. Tutti noi, e tu Megaride, siamo stati zittiti, isolati.Lui, vero uomo del Sud, dopo le innumerevoli opere di memoria storica, dopo aver combattuto per la sua meridionalità, è oggi ricordato per il compendio sulla Poesia infernale. Povero amico e maestro. Indimenticabile. Altro il folclore, le bandiere, l’esibizione. Nondimeno noi ci saremo e chiederemo con forza ai politici nostrani, a quelli che ancora si ammantano di meridionalismo e perché no, allo stesso Lombardo di denunciare chi incassa il monte di soldi per le celebrazioni prossime venture e di rinunciarci. Ho già scritto su Garibaldi, sulle camice rosse, sulla tragedia di quei giorni ed allora metteremo in campo tutto il possibile, altro che Bossi e Roma Ladrona, l’unità d’Italia, il Risorgimento ci ha privato, della Fede, della Storia, dell’Onore,della Memoria, della Dignità e di Duemila anni di civiltà. È stato un ladrocinio, un atto di pirateria, una spoliazione di un popolo. Potremo dar vita ad un laboratorio sul meridionalismo, a cominciare dagli studi sul fenomeno dei briganti, dei legittimisti, per continuare sulle luci della filosofia della Magna Grecia e tant’altro. Significa organizzarci, andando controcorrente.Ma tornando ai giovani di Pontelandolfo, a quella parte di giovani amministratori, cresciuti in questa repubblica, che se la tengano. Un popolo senza memoria non ha futuro e dopo di noi tempi di lupi, iene e sciacalli. Mimmo Di Renzo
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 25/08/08 alle 01:15 via WEB
@ Ambro & Mimmo: Il Proclama della "Maggioranza" è quanto di più becero e cafone io abbia letto, negli ultimi tempi! Mi vergognerei di essere uno dei firmatari del Manifesto... che "manifesta" inqualificabile ignoranza della storia e delle tradizioni culturali proprio da parte di chi dovrebbe essere "radicato sul territorio", per competere politicamente al rango di "guida" ed "amministratore" dell'identità locale... Eppoi, trovo così anacronistico... quasi "pezzottato" il delirio tremens dei novelli "repubblichini per caso" che rinnegano la propria identità... il proprio sangue... sforzandosi d'essere post-moderni ed evoluti...proprio ora che, al Governo della REPUBBLICA, c'è la Lega Nord in buona compagnia del MPA... caratterizzati dall'antirisorgimentismo tricolorico!!! Mio Dio, abbi pietà di loro... perchè non sanno che cazzate mostruose sparano!!! marina
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/08/08 alle 07:29 via WEB
IL SUD HA BISOGNO DI UOMINI DISINTERESSATI di Antimo Ceparano L’epoca in cui viviamo non è favorevole al superamento del divario che oggi esiste in Italia tra il Nord e il Sud del Paese. Intendiamoci non dico che ieri era meglio ma sicuramente uomini come Gramsci, Salvemini, Sciascia, tanto per citarne alcuni, favorivamo un clima di attesa e di ansia nel volere valutare e poi superare le difficoltà in cui vive il mezzogiorno d’Italia. Il giorno 14 di agosto di quest’anno vi è stato a Casalduni (Bn) il raduno e la commemorazione storica dell’eccidio ivi perpetrato ai danni della locale popolazione d parte delle truppe piemontesi ( si intende che ancora non si può parlare di esercito italiano). La cronaca ci dice che si è gridato ed inneggiato al re. Ora sicuramente si deve concordare che la gestione storica dell’evento della conquista del Regno delle due Sicilie da parte dei Piemontesi non è stata resa brillante da un Francesco re debole e certamente non esprimente la volontà di conservare il Regno, come bisogna concordare che l’attuale erede dei Borbone di Napoli non ha a cuore la sorte dell’ex regno poiché non è mai presente alle poche ma generose manifestazioni dei duesiciliani o se si preferisce dei meridionali svolte per commemorare o per rivendicare un ruolo di nazione che è stato certamente violentato. Il dramma del Sud è che mancano uomini generosi e preoccupati della sorte o delle sorti se si preferisce di una popolazione ormai radicata per la maggior parte nel malcostume economico e sociale. I vari politici che si sono succeduti sullo scanno di guide ( per lo più cieche ed accecanti) del mezzogiorno hanno pensato ai propri interessi e qualche volte a quelli del loro clan di appartenenza. Il paragone è prossimo con quello dei politici africani che pensano alle loro ricchezze e molto meno agli interessi del popolo. Se la salvezza dalla catastrofe ci è stata lo dobbiamo proprio a quell’unità di Italia che molti e troppo facilmente mettono alla berlina. Il Sud è stato abbandonato prima dai Borbone che potevano e anzi dovevano essere guide morali per una Nazione, almeno la voce critica che denuncia le brutture a cui “l’ancienne Patrie “ è stata sottoposta. Niente: solo il silenzio allucinato ed allucinate di chi è ormai consumato dall’ozio morale e vive sull’onda generosa dei Re come Carlo III o Ferdinando IV . L’Unità d’Italia ha portato alla rapina del Sud ma ha anche messo in condizioni il mezzogiorno di partecipare ad una sfida, anche industriale, che il Sud ha perso perché ancorato ai vecchi schemi della signoria, dei baroni. La mafia e la camorra esistono perché il Sud genera questo prodotto! Lo Stato cede il passo all’antistato perché le forze politiche non hanno a cuore la propria missione di gestori e di garanti della “res-pubblica” . Un esempio è l’amministrazione regionale e cittadina della Campania e della città di Napoli: sicuramente abominevole! Il popolo tollera e i politici che dovrebbero rappresentare l alternativa alll’attuale gestione ( la destra) vivono in attesa di un ricambio funzionale al sistema in atto e non alternativo nel senso rivoluzionario ( trasformazione) della realtà socio-ambientale.territoriale-economica. La stessa Chiesa cattolica è complice di un sistema corrotto poiché se a parole predica i Valori tipici che deve necessariamente esprimere nei fatti partecipa al banchetto nuziale con le Istituzioni sposandone i riti pubblici e cultuali-culturali. Del resto è bastata l’assicurazione da parte dell’attuale governo su alcuni temi rappresentanti il potere temporale per far dire al segretario di stato del Vaticano che alcune critiche mosse dal settimanale Famiglia Cristiana all’attuale governo non rappresentavano il punto di vista dell’ecclesia cattolica ( nel senso di assemblea poiché il termine Chiesa in senso teologico è molto più ampio di quello che le si riconosce nel senso politico). Penso che sia ora di finirla con un vittimismo obsoleto ed arcaico e che ci si muova nella direzione di uno sviluppo prima umano per costruire poi quello economico. Antimo Ceparano
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/08/08 alle 14:37 via WEB
L'Italia intera avrebbe bisogno di uomini intelligenti come fu Gaetano Salvemini, storico lungimirante che aveva capito in tempo che, per arginare i mali del paese (inciuci, malaffare, malgoverno ecc.), l'unico sistema sarebbe stato quello di attuare un sistema di governo federale in luogo di quello accentrato e sprecone. Penso che Salvemini, meridionale di Molfetta, avesse proprio ragione. Saluti a tutti. Patty Ghera
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/08/08 alle 22:10 via WEB
SOLIDARIETA’ di Antimo Ceparano Nel Sud manca una classe dirigente che sia capace e che possa gestire la “res-pubblica”. I vecchi partiti dal P.C.I. alla D.C. al P.S.I. erano solo preoccupati dei loro affari di tipo funzionale all’economia che possiamo definire di “sopravvivenza”. Un’economia che ha retto il mezzogiorno d’Italia per cinquant’anni e che affonda le proprie radici nell’Italia pre-fascista e persino fascista. Questo tipo di economia ha generato dei finto-industriali che hanno prosperato sugli aiuti da parte dello Stato e che ancora sopravvivono ancorati agli eredi dei democomunisti socialisteggianti . Questo in larga misura è successo anche al Nord dove l’esempio lampante della FIAT è quello di un’Azienda che ha sempre diviso gli utili tra chi ha usato lo Stato per i propri e personali interessi di cordata. La Lega Nord vuole nei fatti usare questo meccanismo liberandosi da un potere centrale che sente oppressivo ed indirizzare i propri sforzi in un sostegno territoriale all’economia identitaria di quei luoghi . Questo deve avvenire attraverso un federalismo cieco che non è solidale verso un’ampia zona del Paese che non ha voluto l’unità, non l’ha cercata e che l’ha subita. Cialdini, il macellaio che ha massacrato le popolazioni del Sud era conterraneo di Bossi, Garibaldi era Nizzardo, e tutto l’enturage dei Mille era formato da una borghesia nordista preoccupata solo ed esclusivamente del nascente fenomeno dell’emigrazione (Veneto, Lombardia, Piemonte) e del debito ormai insanabile del Piemonte. Vi è stata una guerra non dichiarata e che ha privato il Sud di ogni risorsa economica territoriale e ora che non c’è più niente da rubare (l’ultima rapina è stata quella operata con il Banco di Napoli unica Banca Meridionale di interesse nazionale!) è chiaro che il Sud è come una bottiglia vuota magari di plastica e non riciclabile. A suo tempo vi furono dei traditori come il gen. Landi, vendutosi al boia che comandava l’esercito savoiardo, nella nostra epoca i locali politici sono paragonabili a quei traditori perché in cambio dei propri ed esclusivi interessi hanno contribuito ad accelerare il processo di svuotamento industriale ed economico del Sud. Potrei fare dei nomi: ne sono tanti…forse non servirebbe perché è la quasi totalità di questa classe politica fetida e ladra. Essa è complice della camorra, del malcostume, dell’abbrutimento morale delle giovani generazioni come lo sono i vertici di tutte le Chiese cristiane, dagli evangelici fino ai cattolici, complici di cogestione del potere con chi doveva essere additato come Caino. Quanti Cardinali, Pastori, a braccetto con politici di dubbia morale! Non sono ottimista. Del resto scrivo in uno spazio personale che è letto da poche persone e mi sento come un cembalo stonato in un deserto vuoto ed assolato. Devo comunque testimoniare una verità che non è comoda ma che oggi è necessaria poiché se una goccia d’acqua non è il mare comunque può contribuire a ricordarlo. Buona sera
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
per le foto:
http://www.vocedimegaride.it/html/Articoli/Immagini.htm
per i video:
http://www.vocedimegaride.it/html/nostrivideo.htm

 

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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


Il libro del mese:



 

 
 
 
 

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