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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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URLA DAL SILENZIO

Post n°1304 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da vocedimegaride
 

dal nostro corrispondente dal kattiverio di Palermo
Giuseppe Fontana

Rieccomi......o quasi !

Vi informo che mi hanno ficcato un compagno di sventura nel mio loculo-cubicolo ed è finita la mia "serenità" non ho più i miei spazi, i miei silenzi, la mia vitale solitudine, le mie intime notti, le mie ore di follia in "libertà", il mio yoga, non ho più quella minima concentrazione per scrivere e leggere e ciò mi rende infelicissimo, non sto neanche dormendo !
Hanno sfollato un centinaio di detenuti "dall'Ucciardone" ammassandoli qui al "Pagliarelli " ho chiesto di andare alle celle d'isolamento punitive volontario, ma pare che anche quelle sono sovraffollate.
La situazione nelle carceri è esplosiva ! E intanto nel giro di neanche un mese due detenuti, al Pagliarelli e all'Ucciardone, sono morti per mancanza di cure adeguate che i magistrati hanno loro negato violando la legge ! Naturalmente i mass media non ne parlano e intanto il massacro continua nella più assassina ipocrisia, perché si parla tanto di giuste, opportune misure alternative al carcere per deflazionare le carceri, ammassate come fosse comuni, ma continuano a non concederle neanche a ragazzi che stanno espiando un residuo pena per spinelli e furterelli da pochi mesi !
È palese l'intenzione , da parte di certa magistratura, di scatenare quella strategia della tensione sociale che questo paese ha conosciuto in passato.....
È un crimine vergognoso !
Non so cosa accadrà nei prossimi giorni, so soltanto che l'adrenalina si taglia con il coltello e tutto può accadere non so se potrò scrivere ancora.
Non sarà facile e ne soffrirò molto, perché vi sono mille argomenti importanti su cui vorrei dire qualcosa e non poterlo fare mi uccide.
In ogni caso sappiate che ci sono comunque e che continuo a lottare e ad essere sempre con voi tutti e con chiunque lotti per un mondo migliore, per tutti, compresi i dromedari assetati mortalmente in Australia !
Per i quali da oggi invito tutti voi a fare una danza della pioggia mentale affinché  Idromedari e gli altri amici animali possano dissetarsi e tutti i cattivi e responsabili nemici degli animali possano affogare nel diluvio di fango e piscio di Idromedario felice !
E se non pioverà inizieremo a fare la danza per demolire l'olimpo !
E per quanto riguarda la situazione carceraria, che tutti i responsabili possano beccarsi tutta l'infelicità e vivere una vita d'inferno !
Spero possa riscrivervi presto

Hasta La Victoria , Siempre !
Peppe

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Commenti al Post:
vocedimegaride
vocedimegaride il 11/12/09 alle 19:06 via WEB
Caro Peppe adesso ti dico un'assurdità VERA: sei più libero tu nella tua prigione reale ma con una tremenda libertà di pensiero, che tanti italiani, a casa loro ma prigionieri di preconcetti, ideologie e capipopolo. Sei mitico e noi ti siamo vicino. Mille baci da Agnesina
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 11/12/09 alle 21:00 via WEB
UN RITRATTO DI PEPPE fatto da un altro detenuto, N.M.--- Un ritratto di Peppe fatto da un altro detenuto L’aspetto ieratico, la candida barba, uno sguardo fiero e dolce insieme, fanno di Peppe un personaggio inconsueto tra la popolazione carceraria. Lo notai mentre, incedendo indifferente a quanto gli accadeva intorno, il labbro increspato da un sorriso appena accennato e ironico, entrava nella sua cella o, meglio, vi si barricava tirandosi alle spalle il blindo e chiudendo fuori il mondo esterno. Non lo vidi per giorni perché Peppe rifuggiva dalle consuetudini carcerarie e non scendeva a passeggiare. Incuriosito, chiesi notizie e appresi che Giuseppe detto Peppe e inteso l’Intellettuale incuteva rispetto e al contempo diffidenza per la sua intelligenza che tutti ammiravano e per la sua guascona sfida alle Istituzioni che altrettanti valutavano con perplessità. Peppe, condannato a una pena di ventotto anni per traffico di droga e concorso esterno in associazione mafiosa, si definiva anarchico e prigioniero di Stato. Aveva scritto parecchi libri editi a sue spese e destinati ad un ristretto pubblico di parenti e amici, disponeva di un sito grazie al quale corrispondeva con un buon numero di persone, era socio di Antigone, collaborava con giornali di nicchia ignoti ai più, argomentava con la strampalata logica cara agli anarchici, sostenendo battaglie generose quanto improbabili, era fuori dal mondo ma aveva realizzato la sua utopia e la viveva incurante di una detenzione che disprezzava. Era l’unico detenuto con cui l’amministrazione carceraria evitava di scontrarsi perché egli si sottraeva alle categorie e ai rituali cui gli altri obbediscono e che sono il comune denominatore di una scellerata e innaturale complicità fra carcere e detenuto. Egli dunque alloggiava in cella singola, custodiva una vera e propria biblioteca personale, riceveva chili di posta ogni giorno con dentro libri che ad altri venivano negati, era esente dalle consuete angherie che secondini dalla luna storta o una normativa demenziale infliggono ai comuni detenuti, viveva in solitudine la sua fiera diversità senza per questo assumere atteggiamenti spocchiosi nei confronti dei compagni ai quali anzi dedicava il suo tempo quando era necessario. Con me fu un colpo di fulmine. Mi guardò dall’alto della sua stazza e mi concesse la sua familiarità, anzi fece di più, si abbandonò a valutazioni lusinghiere sul mio conto e mi informò che aveva rispetto sia per la mia età che per la mia storia. Aveva letto di me e delle mie vicende giudiziarie e, piccandosi di percepire l’intima essenza del suo prossimo al primo approccio, proclamò di riconoscermi fin dalle prime battute e mi accolse nella ristretta cerchia delle persone che stimava e che si limitavano a due: io e lui! In effetti ci accumunava la passione per la lettura e la scrittura ma soprattutto per quello che avevamo tratto dalle letture, l’ingenua, commovente convinzione che il mondo andasse affrontato senza tanti riguardi che non fossero quelli per la nostra ingenua, commovente convinzione ma anche senza tante illusioni. Scoprimmo di essere entrambi Ariete e questo spiegava tutto! Prendemmo l’abitudine di passeggiare assieme tra lo stupore di chi non si capacitava di vedere Peppe mescolarsi agli altri, ma in verità riuscivamo a isolarci anche in mezzo alla gente. E fu così che conobbi veramente Peppe, uomo di grandi passioni come tutti i trapanesi di un certo tipo, dal passato avventuroso e pieno e con la capacità di giocarsi ogni cosa con sciagurata noncuranza. Lo sguardo rapito e lontano, un sorriso malinconico di traverso al suo volto solenne, parlava a sè stesso più che a me di un mondo perduto, di giorni che non verranno, di proclami che erano un grido di impotenza, di un destino senza speranza. Lo osservavo ammaliato e intenerito e invidiavo il suo lirismo ingenuo, la voglia di progettare nonostante tutto, di prendere il mondo per il bavero e sfidarlo dimentico delle sconfitte subite, mentre il desiderio di sognare tornava a fare capolino nel mio cuore dopo anni senza più illusioni.
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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