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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Quisquilie

Post n°683 pubblicato il 24 Maggio 2008 da vocedimegaride
 

Chi di speranza vive disperato muore

Quando il governo Prodi era agli sgoccioli, gli italiani - anche non del centrodestra - presero a sperare in radicali cambiamenti di molte situazioni. A Napoli, specialmente, per i ben noti motivi. La strisciante campagna elettorale dei riciclati colossi PD e PDL, in odor di verginità, aveva preso il suo avvio  già all'attestarsi del governo Prodi: i due anni  di coatta "distrazione" per il volgo... e dal volgo subìti quale scempio...  misuravano i tempi utili  alla creatività industriale  dei monoliti della Democrazia e delle Libertà. Le piazze italiane, tra palloncini, festoni, promesse e pinzillacchere, furono poi coinvolte nei "volemose bene" di circostanza: si alternavano i simboli e le facce sui palchi ma le promesse, i baci, gli abbracci erano terribilmente uguali. Comunque, in quelle circostanze e nell'euforia generale, prendemmo tutti a sognare (poichè da LORO  MAGNIFICI sollecitati!) la detronizzazione di Bassolino e della Jervolino, lo sfascio della Corte e delle "parrocchie"... come ad un nuovo congresso di Vienna... addirittura sognavamo ad occhi aperti ceppi, ferri e Piombi di Venezia dove fargli scontare la pena per il reato di strage di un Popolo e del suo Territorio... quantomeno sognavamo che fossero chiamati a risarcire i danni di una malamministrazione e che a Bassolino e soci fossero confiscate case e ville, com'è d'uso con certi pregiudicati, da far gestire a "Libera"... Chiedevamo il pugno di ferro contro il potere criminale non contro la gente ... chiedevamo (visto che han finito col ricopiare il vecchio piano della amministrazione  regionale Rastrelli) che dessero un'occhiata alla lista 2007 dei siti per le discariche compilata dal luminare Giovanni Battista De Medici, invece eccoli a Chiaiano, nella cava di tufo; quel tufo argilloso che si succhia in un niente il percolato, miscelandolo per benino alle falde acquifere.... Di monnezza in monnezza, chiedevamo che la Legalità tornasse a declinarsi almeno al condizionale con la Giustizia... che i Robespierre "giustizialisti" fossero annientati... Soprattutto, noi sostenitori di Bruno Contrada vagheggiavamo, stante le adesioni raccolte tra le sponde dei due leader, che si rendesse GIUSTIZIA a Contrada... Il sogno, la speranza, si sono infranti in un lampo: ieri a saltare come scimmie, gaudendo; oggi, affranti dall'evidenza che nulla cambierà. Restano a pigiarci il petto con il tacco dello stivale, a far da statisti occulti, gli "intoccabili" di sempre, ereditati insieme all'ingombrante mummia di Lenin dal millennio scorso... quelli  da "tenersi buoni", temuti da entrambe le moderne "aggregazioni" pseudo politiche cui manca la libertà di esprimersi, per tema di rompere dei granitici equilibri, ora che tra un pasticcio e una frittata, occorre darsi alla cucina internazionale da fast food.  In fondo, la monnezza e Contrada sono bazzecole, quisquilie... dinanzi alla globalizzazione dell'Economia Politica di Sion cui tutti aspirano. Si ragiona per numeri... per grandi numeri... nel PDL e nel PD: cancellati assurdamente i Partiti che erano democratica espressione della volontà e del sentimento popolare, cosa potevamo mai sperare... ora che i sacchetti della monnezza, la gente e Bruno Contrada sono solo numeri... codici a "sBARRE"? (marina salvadore)

L'inaffondabile "squalo Gianni"
Nonostante il G8 e i guai della Campania è rimasto in sella
di FRANCESCO LA LICATA – La Stampa.it

Diavolo di uno «squalo», l’immortale Gianni De Gennaro è riuscito a passare indenne anche sulle mine sparse lungo il percorso del suo presunto fine-carriera e abilmente nascoste sotto le migliaia di tonnellate di monnezza napoletana. «Non sarà il Negroponte dell’intelligence italiana», avevano predetto i sapientoni che più d’una volta lo hanno dato per spacciato, specialmente dopo la «disgrazia» cadutagli addosso col disastroso G8 di Genova del luglio 2001. E invece ai servizi di sicurezza è stato chiamato, l’ex «sbirro» che nel nostro paese si è inventato la lotta alla mafia, quando la credibilità delle istituzioni era sotto lo zero proprio nel confronto con l’antistato chiamato Cosa nostra. Affondano le radici in un tempo lontano le cento vite del poliziotto più temuto, più rispettato e più invidiato: un mito per i propri uomini, oggetto di ironie al vetriolo per i numerosi colleghi che negli anni si sono visti sorpassare da un treno in corsa. E allora ai più non rimaneva che confidare in qualche incidente di percorso che «sicuramente» avrebbe azzoppato lo «squalo», mettendolo fuori gioco. Per questo ad ogni cambio di governo si scatenava il gioco crudele del «che fine fa De Gennaro?». Ma i governi sono cambiati diverse volte e lui resiste: nominato da sinistra e confermato da destra, poi rinominato da destra e riconfermato da sinistra.  E dire che di «problemi» ne ha incontrati, lo «sbirro calabrese», per dirla con quanti ne ricordano l’origine quasi a voler sottolineare un punto di ambiguità. Indicato, mai esplicitamente, come cinico carrierista e ispiratore di presunte congiure giudiziarie, le più famose i processi a Contrada ed Andreotti. I supporter di Bruno Contrada hanno provato a consegnare De Gennaro all’opinione pubblica come l’ingegnere della trama che avrebbe portato l’ex funzionario del Sisde in un carcere militare. Anche Giulio Andreotti - trascinato in tribunale dalle indagini della Dia, allora governata dallo «squalo» - ha puntato il dito contro lo «sbirro», senza mai chiamarlo per nome e ricorrendo alla metafora del «questore infedele». Ma neppure la dignitosa ostilità di un uomo potente come il «divo Giulio», neppure la bizzosa avversione di un Cossiga altalenante nei giudizi, ha avuto la meglio sulla inossidabile capacità di resistenza dello «squalo». Nato sulla strada, come poliziotto da strada, De Gennaro ha governato la nascita della polizia investigativa, allontanandola dall’aura scelbiana della Celere “cane da guardia” del potere, riuscendo a veicolare una nuova immagine di “sicurezza democratica” distante dalla ricerca esclusiva del “presidio della piazza”. Così, per esempio, si espressero i commentatori che lo difesero durante la disastrosa gestione dell’ordine pubblico a Genova. Giudizi neppure acuiti dall’avviso di garanzia successivo, giunto sull’onda delle accuse di aver cercato di truccare le carte coi magistrati di Genova.  Si potrà dire che De Gennaro, divenuto col tempo uomo di potere, abbia trovato facile terreno di coltura in un ambiente tradizionalmente incline agli aggiustamenti della prima repubblica. Ma non è completamente vero, visto che un uomo come il ministro Maroni - intervenendo ieri sera a Matrix - ha detto secco che «De Gennaro è l’uomo giusto al posto giusto», tradendo così una buona parte di paternità di quest’ultima nomina. Già, Maroni. Non è nuovo, questo feeeling. Risale al 1994, primo governo Berlusconi, quando il centrodestra (quello finito nelle inchieste dello «squalo») voleva spedire lo «sbirro» alla prefettura di Palermo. Un’improvvisata riunione notturna alla Trattoria dell’Orso (allora quartier generale della Lega) fece intendere a Maroni che De Gennaro a Palermo, dopo Falcone e Borsellino, averebbe potuto fare la stessa fine di Dalla Chiesa, prefetto senza poteri. Lo «sbirro» divenne vicecapo della Polizia e conquistò per sempre Maroni.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/05/08 alle 22:50 via WEB
Spero che ora che il vorace De Gennaro ha raggiunto l'apice della carriera molli l'osso Contrada. Piero
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/05/08 alle 23:55 via WEB
Io non sono così pessimista per Contrada, ho invece qualche speranza. Per De Gennaro concordo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/05/08 alle 23:55 via WEB
Ho dimenticato la firma: Maria
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/05/08 alle 14:08 via WEB
Ciao, Marina,mi dispiace, non mi trovi d' accordo. Certamente il pugno di ferro o, come scrivi tu, il tacco dello stivale sul petto non mi piace per niente, anche se mi vado convincendo sempre più che la dittatura sia ormai dietro l' angolo e sai perchà? Perchè è la gente che la vuole, è la gente che lo chiede, questa gente che invoca "Berlusconi santo subito", questa gente stanca della violenza impunita, della giustizia fantasma, dei processi farsa. Di Chiaiano temo che importi qualcosa solo ai suoi abitanti; basta leggere i commenti dei lettori sui forum dei vari giornali (e non sono solo settentrionali). Sarà perchè abito a via Epomeo e,quindi, ho vissuto in maniera più "partecipativa" la rivolta di Pianura (non dimentichiamo, però, che Pianura ha già dato per tanti anni e con tanto dolore, come adesso testimonia la verità che sta salendo a galla), ma mi sembra che da parte degli stessi napoletani vi sia un sentimento di malcelata approvazione per l' operato del governo. Qual' è l' alternativa? Ma sai che a Marano non è mai partita la raccolta differenziata? Una mia carissima amica (la mia ex prof. di matematica del liceo) mi raccontava che le si stringe il cuore a gettare nel sacchetto alla rinfusa bottiglie di vetro, tetrapax e umido, tanto più che sua figlia vive in Germania, dove fanno la differenziata anche per l' olio di cottura. E allora? Discariche no, raccolta differenziata no, termovalorizzatori no e, comunque, ci vuole tempo. Qual'è la soluzione? si vuole tutto e subito. Diceva bene Di Pietro ad Annozero (preciso che detesto sia Di Pietro che Santoro con la sua trasmissione) quando osservava che nessuno vorrebbe la discarica nel proprio terreno, che tutti hanno i propri pomodori da coltivare, riferendosi ad una donna che, intervistata, aveva affermato il suo diritto a continuare a coltivare il suo appezzamento di terra, così come prima di lei aveva fatto il padre e, ancora prima, il nonno. Dobbiamo esigere trasparenza, dobbiamo pretendere controlli, dobbiamo affermare il nostro diritto all' informazione, mai più deve accadere, come sembra si sia verificato a Pianura, che vengano sepolti addirittura i camion con il loro carico di morte, ma non possiamo, non dobbiamo indulgere nell' ostracismo, a meno che non proponiamo valide alternative, non trovi? Bacioni. Antonia Milone
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/05/08 alle 15:30 via WEB
Antonia carissima, forse mi sono espressa male, in maniera da essere fraintesa. Figuriamoci! Mi sono riscoperta persino "nazista" nei confronti degli incivili che condividono il territorio con i NAPOLETANI veraci... e ne ho scritto abbondantemente (ultimo: il caso Ponticelli vs Rom)...Vorrei addirittura far commissariare Regione, Provincia e Comune dai militari (possibilmente sturmtruppen!)... schiafferei in galera SUBITO camorristi e "cumenda" del Nord che ci hanno abboffati di veleni e di morte, che hanno letteralmente distrutto la Campania Felix... al di là di tutti questi desideri irrealizzabili io speravo davvero, come una bambina spera nella Befana, che i principali responsabili di questo scempio napoletano fossero finalmente messi in condizione di non nuocere....invece (e ti prego di andare a leggerti il mio vecchio feuilleton del 2005 La Patata Bollente http://www.vocedimegaride.it/html/Feuilleton/PatataBollente.htm ) non è successo niente! La politica degli INTOCCABILI è sempre materia viva di ogni Repubblica: resistono come i parassiti ad ogni DDT....ma in realtà, nessuno ha la volontà o la possibilità di farli fuori. Di questi tempi, il Bassolino lo si presenta quasi come un martire della situazione: nel documentario della Wertmuller per Rai 1 e in Porta a Porta di quel gran leccaculo di Vespa, è stato quasi magnificato come VITTIMA e non come artefice della situazione. E' ancora lì, al suo posto, mellifluamente collaborativo con il nuovo Governo ed in attesa dei prossimi fondi entro il 2009... La Jervolino, tenace, è ancora assisa sul tronetto di Camerlengo di Corte di Bassolino. Ha trenta giorni per decidere dove allocare un sito di compostaggio. Spero, questa volta, che vorrà tener buoni i consigli del prof. Giovanni Battista De Medici, che già dal 2007 ha identificato luoghi idonei non in conflitto con la Sanità Pubblica e il territorio già drammaticamente violentato. La cava di Chiaiano non è un luogo idoneo... così come non lo era Pianura! Il Governo dovrebbe farsi carico innanzitutto della bonifica delle aree come Pianura e simili, dove la gente - grandi e piccini - continua a morire di cancro... poi, seguire il parere di SPECIALISTI per organizzare nuovi siti di discarica e stoccaggio, infine provvedere, con Polizia, Caschi Blu, Guardia Padana, Lanzichenecchi e Civili Napoletani, ad erigere un inceneritore per ogni provincia campana: CHI SPORCA PULISCE DA SE'!.... anche perchè COSTA PIU' SPORCARE CHE PULIRE!..... La differenziata non si è fatta fino ad ora semplicemente perchè la Regione, la Provincia e il Comune quando pure raccogliendo pattume differenziato in qualche quartiere o comune non ha provveduto - come accade anche nella civile Milano - a selezionarlo. Lo scandalo delle ECOBALLE ancora ferme sul nostro territorio e che nessuno accetta di bruciare (nemmeno all'estero) poichè ripiene di ogni rifiuto non diferenziato, insegna.... Bassolino e Jervolino hanno voluto salvarli, per far piacere a Veltroni & compagni. Questo, proprio non mi piace! E' inutile che, ora, come il ministro Brunetta, se la prendano con la ciurma quando sono da sbattere al gabbio i generali!!! Perchè non hanno adottato misure drastiche contro costoro? E' questo, ciò che auspicavamo! E' questo quanto sarebbe stato d'esempio ai barbari autoctoni che come parassiti si cibano delle briciole del Potere! marina
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/05/08 alle 21:43 via WEB
Basta con le chiacchiere e pinzillacchere! Sia chiaro. noi stimeremo e daremo appoggio e fiducia a coloro che ci toglieranno dalle balle Bassolino e la Jervolino e che onoreranno la dignità di Bruno Contrada! Vicky
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/05/08 alle 19:54 via WEB
tratto da BYTE LIBERI: ...Quello che le TV non dicono sono le ragione del NO alla discarica. Non raccontano della falda acquifera al di sotto della cava che verrebbe sicuramente contaminata. Non raccontano delle abitazioni a meno di mille metri. Non raccontano del tipo di terreno di cui è fatta la cava che non è adatto a sopportare il peso di una discarica. Non raccontano le molte altre ragione per cui questa discarica sembrerebbe una pazzia. (Per chi volesse approfondire le ragioni del NO segnalo questo video). Non raccontano nemmeno che i siti alternativi per queste discariche ci sono e come. Quello che non vi dicono è che il professore De Medici esperto nel campo ha trovato e documento molte alternative a queste cave ma è stato completamente ignorato. (Qui il video di De Medici) Non si capisce come mai lo Stato sia tanto testardo su queste cave sopratutto su quella di Chiaiano... almeno fin quando non si viene a scoprire chi è il proprietario. Provate a indovinare? Si, proprio così: il proprietario è la stessa azienda che ha creato l'intera crisi rifiuti e cioè di nuovo Impregilo. Questa multinazionale appaltatrice anche dei lavori della TAV, del ponte sullo stretto, dei cantieri sulla SA-RC e di molti altri lavori sembra proprio essere la beniamina dei governi italiani sia di centro sinistra che di centro destra. Forse perché al suo interno ci sono i più potenti di Italia? Forse perché al suo interno ci sono banche molto forti? Forse perché ormai la politica è vittima e schiava della malata economia? Resta il fatto che l'emergenza rifiuti in Campania sembra essere proprio un'emergenza creata a tavolino e che le soluzioni del nuovo governo andranno ad arricchire guarda caso proprio i colpevoli della crisi. E' proprio il caso di dire: Rialzati Italia.
 
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