Creato da lechateau il 17/06/2006

La torre

Tante vite, un solo amore.

 

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Post n°43 pubblicato il 03 Novembre 2006 da lechateau

Non voglio capire


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Perché ti opponi alla corrente?

La zingara continuava  a ripeterle quella domanda senza che lei fosse in grado di rispondere. Non poteva rispondere, non sapeva cosa dire. Era sconcertata; provava a cercare di afferrare dei pensieri ma non riusciva a tradurli in   frasi che per lei avessero un senso. Tutto le appariva senza  alcuna logica.  

- Non lo so, non so cosa risponderti. 
E' inutile che tu continui a chiedermelo.

La vulnerabilità della ragazza cominciava ad essere sempre più minata. La sua sicurezza, la capacità di avere sempre la risposta pronta, in quel momento le sfuggivano. L'irrequietezza si stava progressivamente trasformando in una accanita ostinazione nell'affermare quella che per lei era l'unica possibile verità.

- Non c'è nessuna corrente.
  Io sono fermamente convinta che non mi sto opponendo a nulla.
- Quella donna mi sta ripetendo  il contrario.

Dopo aver nuovamente udito quella frase le parole trovarono il loro corso con  la libertà che appartiene allo sfogo.

Ma di quale donna parli? Tu mi stai prendendo in giro! Mi dici  il senso  di  tutto  questo? Perché dovrei crederti? Ed anche se ti credessi quale sarebbe il   senso? Quale l'effetto? Cosa gliene importa a quella donna di me? Io sono nessuno. Io sono semplicemente il nulla. Perché questa donna non va direttamente dal figlio e invece viene da me? Io non ho alcun potere nelle mani. Se anche ci fosse una corrente allora vuol dire che il figlio cerca come me di non affogare, e se anche io mi oppongo al libero corso del destino vuol dire che il figlio non solo si sta opponendo ad esso ma cerca addirittura di deviarne il corso per portarlo in un'unica direzione: quella che a lui gli fa più comodo. Che senso ha tutta questa sceneggiata? Perché proprio io? Vada da lui, solo da lui.

No, solo tu puoi capire. Lui non è pronto!

La piena consapevolezza di perdere l'autocontrollo fece in modo che il cinismo s'insinuasse e la facesse da padrone.

Riferisci: anche io non sono pronta e non ho alcuna intenzione di esserlo. Non voglio capire, sono ottusa, perché ignoro e voglio continuare ad ignorare. Non m'importano questi meccanismi che vanno oltre ciò che posso vedere con i miei occhi, sentire con le mie orecchie, toccare con le mie mani e comprendere con la logica di una mente sana.

La zingara s'intenerì, capì che aveva difronte, in quel momento, una persona in difficoltà e con voce dolce le disse: lei è accanto a te!

Il cinismo scomparve. Fu inondata dalla paura, la paura che sopraggiunge difronte all'ignoto, difronte a sensazioni o eventi  che non si conoscono e che non si vuole assolutamente conoscere. Avvertì una forte folata di vento intorno a lei. Rimase immobile, le si accopponò la pelle. Era come se un manto etereo l'avvolgesse in un abbraccio di brividi senza contatto, in una stretta di calore senza corpo, in una carezza sul volto senza mani, in una sensazione d'affetto senza parole, in una presenza innegabile  al fianco senza alcun corpo da poter guardare o toccare.

Scoppiò a piangere. Era inevitabile.

Perché se la paura da un lato frusta la mente mettendendola in allarme. L'intensità di un emozione fortissima scuote l'anima aprendola per accoglierla, e se quell'attimo è marchiato dalla bellezza di una sintonia senza precedenti il corpo cede in quell'antico sfogo   che ha nome lacrima, dove essa prende la sua forza d'esistere non già nel dolore o nella felicità ma nell'istinto più atavico di qualcosa che troppo forte dentro esplode rendendosi manifesto nel suo più assoluto bisogno d'esistere.

Ma io che c'entro? Io non voglio tutto questo. Ho capito che ho sbagliato a prendere l'uomo di un'altra, ma essere punita così. Perché? Cosa devo fare? Devo lasciar perdere? Va bene. E' forse questo il senso? Solo questo può essere il vero senso e non l'opposto.

"No... invece il senso è proprio quell'opposto di cui parli...!"

"Ma è la madre!... Come può volere il contrario di quello che vorrebbe qualsiasi madre?... Capisci che non posso crederti!.... Non posso crederti... io non riesco a capire... "

"Devi credermi invece e non devi capire... adesso ti descriverò questa donna e ti dirò dove "trovarla"... Tu devi andare lì e se riuscirai ad avere la capacità di sentire capirai da sola... Lo so che non ti lasci suggestionare da niente... però il tuo io non mentirà e so per certo che tu dai ascolto solo a quello!"

"No, io non voglio "vedere" nessuno, non voglio andare da nessuna parte.... io rivoglio solo la mia serenità... Ti prego... ridammi la mia serenità... ne ho bisogno..."

"Vai in quel posto e la troverai..." 

 
 
 
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