Tana del Leprecano

Dei Pixies mi ricordo Digging for fire. Quanto tempo è già passato?

;-)

L'unica consolazione è che da qualche parte uno sfigato di Seattle, con capelli biodni, la camicia a quadri e la chitarra impugnata alla rovescia, sta scrivendo la sua personale classifica dei dischi che gli hanno cambiato la vita. E di sicuro dentro ci sono i Pixies.

Devo dire che sono intimidito. Essere l’oggetto delle schermaglie di due filologi di fama come A993 e il Duffo mi fa sentire come Gadda chiosato da Contini o Manzoni martoriato del bieco Sapegno. Posso solo provare a imitare Queneau e i suoi esercizi di stile facendo alcune variazioni sul tema: forse avrei potuto scrivere: “Gian Luigi Bonelli non avrebbe assunto Faletti nemmeno per fargli temperare le matite”. Oppure, nello stile del resoconto carabinieresco “Bonelli Gian Luigi nato a … il …, constatata l’incapacità di Faletti Giorgio, nato a … il …, afferrava un pesante fermacarte a forma di fallo e con quello procurava una ferita lacerocontusa alla tempia destra del suddetto Faletti” Oppure alla triestina: “Ciò, Mulo, ti sì un cojon, no te si bon gnanca de far la punta a le matite, cossa no te xe andado a scola?” O alla romana: “A Faletti, ma vaammoriammazzato, te e l’anima de li mortacci tua!”

Ma il buon Fornaciari, nel suo libro del 1881 (antico, ma non proprio superato) diceva: Questo costrutto (a cui può ridursi anche la duplicazione dell’oggetto; vedi qui sopra, § 7) è un caso della figura detta anacoluto...

E comunque io voglio bene al maestro Perboni, che leggo sempre volentieri.
Invece una volta, a causa di un racconto di Faletti, ho avuto per tre giorni la diarrea.

Ok, quindi il maestro Perboni ha fatto una duplicazione dell'oggetto, piuttosto che un anacoluto. Si sa d'altronde, che il caro maestro Perboni insegna, all'incirca, dall'unificazione d'Italia e non mi stupirei se scoprissimo che uno dei libri di grammatica che usava in classe fosse proprio quello del Fornaciari.

A me sembra proprio questo caso:

§ 7. DUPLICAZIONE DELL’OGGETTO. Nell’uso vivo, e spesso anche nelle scritture, l’oggetto premesso al verbo diventa come indipendente, e quindi vien ripetuto accanto al verbo medesimo, mediante un pronome congiuntivo (mi, ti ecc. lo, la, li, le). Non può .... le città che egli acquista, sottometterle o farle tributarie a quella città, di che egli è tiranno. Machiavelli. (Vedine altri esempii nella P. II, cap. I, § 20).

Gian Luigi Bonelli = soggetto

Faletti = oggetto, rimpiazzato dai pronomi uno e lo

Gian Luigi Bonelli uno così non lo avrebbe voluto nemmeno...


La disputa si fa interessante ;-). C'è qualcuno che vuol fare da arbitro?

Ma scusa, nella frase "Gian Luigi Bonelli uno che scrive così non lo avrebbe nemmeno voluto a temperare le matite" posso concedere che non ci sia la punteggiatura adatta ad identificare l'inciso (uno che scrive così) ma non c'è alcuna incoerenza. L'anacoluto si ha quando hai all'inizio della frase un soggetto che non ha alcuna coerenza sintattica con il resto della frase ma solo una corrispondenza logica. Un esempio tratto da wikipedia: "I soldati, è il loro mestiere di prendere le fortezze". Nella frase del maestro Perboni, che potrei riscrivere così: "Gian Luigi Bonelli non lo avrebbe nemmeno voluto a temperare le matite uno che scrive così", non c'è anacoluto perchè a parte l'inciso, non identificato dalle virgole, la frase è una sola con un soggetto, un verbo ed un complemento oggetto.
Adoro queste dispute da Accademici della Crusca. :)

Buongiorno, sono il notaio Rompiglioni e ho rubato la password di un vostro lettore incauto. Vi segnalo quanto segue.

Sergio Bonelli uno così non lo vorrebbe...
Cfr. Fornaciari, "Sintassi italiana", pag.242

§ 23. SOGGETTO ASSOLUTO. Vi è nella nostra lingua (e più nel parlare improvviso, che nello scritto) un modo di costruire irregolare, per cui il pensiero fondamentale, e, quasi direi, il soggetto ideale di una o più proposizioni vien posto in principio del periodo, come assoluto e indipendente; e ad esso poi, per mezzo di pronomi dimostrativi e personali, si riferiscono quelle. Esempii:.... I Veneziani, se si considera i progressi loro, si vedrà quelli sicuramente e gloriosamente avere operato, mentre che fecion (fecer) guerra, i loro proprii ecc. Machiavelli. Questo costrutto (a cui può ridursi anche la duplicazione dell’oggetto; vedi qui sopra, § 7) è un caso della figura detta anacoluto o incoerenza, e non si può usare che qualche rara volta e con grandissimo avvedimento, dovendosi, per regola generale, sostituire a quel soggetto assoluto un complemento avverbiale retto da quanto a ecc. o una propos. subordinata per ciò che riguarda il ecc. in quanto spetta a ecc.
Via, ve la passo buona per grandissimo avvedimento

Che se scopro che Faletti mi ci diventa uno scrittore famoso.. vivo glielo faccio mangiare!!! Scherzi a parte, se questi esempi tratti dall'articolo del Sole sono la rappresentazione del suo modo di scrivere non arrivo a capire come possa vendere tanto.