"Solo due cose contano: l'amore, in tutte le sue forme, con ragazze carine, e la musica di New Orleans o di Duke Ellington. Il resto sarebbe meglio che sparisse, perché il resto è brutto.." (Boris Vian, L'écume des jours)
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Martha cammina con gli occhi serrati, spremacciati dal sole. È uscita da quella traversina, con la pavimentazione antica, che le piace tanto da vedere e da sentire – il rumore delle scarpe contro le vecchie pietre – ed è ora in vista della piazzetta adiacente al porticciolo, dove le barche da pesca altalenanti mostrano una più serena convivenza con gli spilloni ultravioletti; la retina di Martha è più delicata del sapido legno dei barconi però..! E quindi ora le sue pupille combattono strenuamente, facendosi scudo con le palpebre, saltellando ora su ora giù, ora di qua ora di lì e restituendole una visione piuttosto frammentaria e luccicante dei suoi passi. Chissà questi altri poi... pensa la giovane Martha, che nel bel mezzo della strada invasa di sole ti guardano bell'e in faccia sorridenti e privi di smorfie protettive, ad occhi sgranati e sicuri...puah! ..vedi poi se si può spiegare questo alle lezioni di medicina, vedi se puoi spiegare questo, piuttosto che il duodeno! ...non lo sanno.. non ne hanno idea in realtà, Martha ne è certa. Non si è mai fidata dei professori d’università, Martha Lalice… se una volta aveva per caso sentito parlare di medicina in un’aula d’università era stato unicamente per fare compagnia al suo amico Victor, col quale si era impegnata a passare una giornata qualche tempo fa. Di certo le due ore della sua vita in assoluto più piene di sbuffi, tamburellamenti, in canoni vari, su legno da tavolo, conteggi delle macchie sul soffitto, e altre amenità logico-matematiche da anti-stress quotidiano. Pensa a quanto poco le interessi il funzionamento interno del proprio corpo, Martha Lalice, pensa che sia più indicato per una donna della sua età curarsi del funzionamento del suo corpo esterno – per cosi dire – le gonne in seta povera, le mise vintage con tutti i loro accessori di bracciali, occhiali da sole e cappellini deliziosi, così pesantemente fuori moda, così dimenticati da sembrare – col giusto atteggiamento – degli articoli all’ultimo grido. Gli occhiali da sole appunto. Oggi non li ha portati. Credeva che la larga tesa del cappello bianco le sarebbe bastata a ripararla dai raggi del sole. Accidenti alle scelte mattutine dell’ultimo minuto..! pensa Martha, accidenti agli appuntamenti domenicali con Victor..! Ah, ma ecco Bruant, il grasso Bruant, signore assoluto di Piazzetta St. Heleine, proprietario del cafè La Pipe, che esercita la sua egemonia sul territorio mediante isole di tavolini in legno e ferro, sparsi un po’ a caso per la piazza, ma alla giusta distanza fra loro per occuparne quasi tutta l’area, il perimetro, il volume e il peso specifico… Sarà meglio trovare un posto ben riparato, pensa Martha Lalice, e ordinare subito qualcosa da bere. (...) Nicola Fleming |
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