"Solo due cose contano: l'amore, in tutte le sue forme, con ragazze carine, e la musica di New Orleans o di Duke Ellington. Il resto sarebbe meglio che sparisse, perché il resto è brutto.." (Boris Vian, L'écume des jours)
« settembre | la domenica del porto (I) » |
Immagina un caffè in puro stile Luigi XII. I gentiluomini bevono assenzio e i borghesi hypocras. Ci troviamo ai piedi della butte di Montmartre, sulla rive droite. È il 1894. Con un poco di fortuna, sedendoci ad uno dei tavoli del locale, incontriamo Verlaine, Signac e, perchè no, Debussy. Siamo nel luogo - simbolo della Bohème, nella taverna di tutto un quartiere di imbrattatele e di poeti. Il museo delle elucubrazioni degli scapigliati. Ci vuole un poco di fantasia - lo so - ma immagina di trovarti lì. Pensa ad una manciata di missionari francesi che ti intrattengono con il teatro delle ombre. Assapora il gusto dell'anice o dei chiodi di garofano, mandalo giù - da bravo - un poco alla volta. Fatto? Bene, ora, porta la mente ad una serata di fine gennaio. Il freddo tagliente lungo le strade di Montmartre, la Sacré-Coeur che spicca in cielo come una vetta innevata, tu all'interno di Le Chat Noir. Ehi, non farti distrarre dagli schizzi del vecchio Caran d'Ache! Non ti ho portato tanto lontano per farti divertire, sei qui per conoscere la storia di Adèle e Briac. Cosa sai di loro? Niente? Rimedio io. Quel che ti serve conoscere di Briac è la sua professione. Briac è uno scrittore o, almeno, questo è quello che vorrebbe diventare. Come tutti gli uomini di carta e inchiostro, ha un'anima tormentata e un poco egocentrica. La Terra gira attorno al Sole che gira attorno a Briac, detta in due parole. E Briac ha tutti i problemi del mondo e le afflizioni dell'universo. Compreso un amore non corrisposto, quello per Adèle. Adèle - questo ti farà capire perchè siamo qui - è la star di Le Chat Noir. (.....)
fifì lapin
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"Noi crediamo forse di vedere come il chiaro di luna fosse già in do minore, prima che Beethoven lo scrivesse, come tutte le sinfonie europee fossero già state scritte dal vento sulle pagine degli alberi e i pentagrammi delle foglie, prima che i nostri padri le scoprissero nell’aria. Crediamo nella scoperta della bellezza.."
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