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Quando Libero prende cantonate mostruose: la scoperta della ricetta della Coca - Cola!

Post n°63 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da lafarmaciadepoca
 

Oggi apro Libero per postare il post quotidiano, quando il mio occhio cade su:

 Scoperta la ricetta della Coca Cola: svelato l'ingrediente segreto

 

O mio Dio! Finalmente ci sono riusciti, dopo quasi settant’anni di ricette fasulle campate in aria, l’hanno scoperta! Mi hanno cambiato la giornata! Inutile dire che mi fiondo a leggere …

 

“La ricetta della Coca-Cola è uno dei segreti commerciali più gelosamente custoditi al mondo: chiusa in un caveau di una banca americana ad Atlanta, con solo due dipendenti del colosso Usa, uno alla volta, autorizzati a conoscerne gli ingredienti. E invece, adesso, il segreto è crollato. La ricetta è stata scoperta dal sito Usa Thisamericanlife in un giornale del 1979.

Segreto svelato, quindi, 125 anni dopo l'arrivo della Coca-Cola sul mercato, per mano del farmacista John Pemberton: il sito ha infatti rintracciato un articolo pubblicato 32 anni fa da un giornale locale di Atlanta, Atlanta Journal-Constitution, in cui, a pagina 28, appare la lista degli ingredienti e delle rispettive dosi.

LA RICETTA- La ricetta sarebbe stata scritta da un amico di Pemberton, che precisa come gli ingredienti della Coca-Cola siano «aromi naturali, compresa la caffeina, insieme ad acqua gassata, zucchero, acido fosforico e coloranti». La formula riporta le dosi esatte anche delle essenze necessarie per ottenere l'ingrediente segreto della Coca Cola, indicato come 7X. Sebbene rappresenti solo l'1% della bevanda, infatti, sarebbe proprio 7X a conferire alla famosa bevanda il suo inimitabile sapore.

Il sito ha quindi chiesto allo storico Mark Pendegrast, autore di una storia della bevanda, di valutare l'autenticità del testo: "Credo sia sicuramente una versione della formula". Se dovesse risultare vera, sarebbe così stata svelata la formula segreta di uno dei marchi più prestigiosi al mondo.”

 

Che cosa dice questo articolo? Solo cavolate della dimensione dello stabilimento della Coca – Cola!

Analizziamone i paragrafi in dettaglio e preparatevi a piangere!


In primis, Libero copia – incolla un articolo della Stampa, senza riportare né il giornalista che l’ha scritto, né la testata del giornale: evviva  i diritti sul copyright!

 

È vero che il sito Thisamericanlife ha pubblicato un articolo con una presunta ricetta della Coca – Cola, e ne ha fatto uno special radio, ma il giorno 11/ 02! Se la ricetta scoperta fosse stata realmente autentica, come minimo, ne avremmo sentito parlare anche dai telegiornali, dal momento che sono passati 4 giorni.

Infatti se i giornalisti si fossero presi la briga di ascoltare il programma radiofonico si sarebbero resi conto che, nonostante gli ingredienti siano simili, il gusto non è lo stesso, ci si avvicina molto, ma non è lui, e non è nemmeno vicino a quello della moderna Coca – Cola.

 

La ricetta comunque rappresenta se non l’autentica ricetta della Coca – Cola, perlomeno un suo precursore: basti pensare che ogni anno  giungono agli archivi della multinazionale decine di persone che sostengono di aver  ritrovato la ricetta originale. Il segreto quindi non è crollato, al contrario di quanto sostengono i nostri amici giornalisti.

 

Una considerazione che fa lo speaker e che Libero non riporta è che il “gusto” della Coca – Cola si è evoluto negli anni, con l’evoluzione dei processi di estrazione degli oli di origine vegetale e  con la scoperta di esaltatori chimici dei sapori. Perciò, gli ingredienti della ricetta originale della Coca – Cola di Pemberton sono “diversi” da quelli moderni, della bibita che possiamo bere noi uomini e donne del Ventunesimo secolo. Sono diversi sia come trattamento, sia come processo di coltivazione delle materie prime.

 

Quello che aveva in mente Pemberton era di creare un farmaco ricostituente ed energizzante, peccato che, al contrario di chi ha scritto l’articolo, non commercializzò mai su ampia scala la sua invenzione: dal momento che era oberato di debiti vendette, per soli  550 dollari, la ricetta originale ad Asa Candler, commerciante, che diffonderà  la bibita in  tutto il mondo.

 

Anche la storia dell’amico non regge molto,  senza contare che gli ingredienti che riporta il giornalista sono quelli che si possono leggere su una normale bottiglia o lattina, senza contare che all’epoca di acido ortofosforico e coloranti alimentari ne usavano ben pochi! Inoltre l’acido ortofosforico e i coloranti non sono minimamente citati tra quelli della probabile ricetta .

 

Nel libro di Mark Pendegrast viene pubblicata una ricetta che però è addirittura più attendibile, sia come fonti, sia come quantità degli ingredienti,  ed interpellato a riguardo dice effettivamente che la formula potrebbe essere quella di una bevanda molto simile alla Coca – Cola, non grida ai quattro venti “è la Coca – Cola”, come vuole farci credere il giornalista che ha scritto questa, consentitemi il termine, schifezza.

Per la grammatica italiana c’è differenza se io scrivo “ Scoperta la ricetta della Coca – Cola” e “Scoperta ricetta di un probabile precursore della Coca – Cola” o “Scoperta la probabile ricetta della Coca – Cola”.

La scoperta della ricetta della Coca – Cola quindi è una colossale cantonata presa dalla stampa italiana.

Il metodo per sapere, se in realtà la ricetta è attendibile esiste, ma è quasi impossibile da realizzarsi, in quanto sarebbe la comparazione delle analisi chimico – fisiche di un campione di Coca – Cola prodotto da Pemberton 125 anni fa (non quella commerciale di Asa  Candler!), conservato in maniera eccellente per preservarne tutti i componenti, e una Coca – Cola prodotta con questa ricetta, ma rispettando i metodi di coltivazione,  di estrazione e di lavorazione delle componenti. Il tutto con costi stratosferici.

 

Perciò, caro Libero prima di fare copia incolla di articoli giornalistici, spacciandoli per verità, manda perlomeno una mail e verifica l’attendibilità dei fatti e mi appello a voi per fermare questa cascata di disinformazione.

 


Grazie per aver letto il post.

 
 
 
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