La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
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Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Buona giornata a tutti, oggi mi piacerebbe proporvi un prodotto veramente curioso: il lassativo Leopills.
Se volessimo mai ricostruire l’albero genealogico di questo prodotto, credo che rimarreste di stucco: difatti, le Leopills rimangono sorelle della Leocrema e del dentifricio Chlorodont, due prodotti che credo conoscerete benissimo.
Il perché questo prodotto non abbia avuto il successo dei suoi consanguinei, è da imputare alla decisione della Leowerke, l’azienda che deteneva i diritti sul farmaco, di concentrare gli interessi della compagnia sui prodotti per l’igiene e non sui preparati galenici.
La Leowerke fu fondata nel 1907, nella città di Dresda, ad opera di Ottomar Mayenburg, l’inventore del dentifricio Chlorodont.
La storia dell’azienda seguì di pari passo il travagliato Novecento della Germania: fu inglobata nella “macchina della propaganda” nazista; durante la Seconda guerra mondiale un bombardamento distrusse gli stabilimenti, ed infine, in seguito alla divisione della Germania, fu rinominata Veb – Elbe Chemie, diventando uno stabilimento gestito direttamente dallo Stato della Germania dell’Est.
Solo con la caduta del Muro di Berlino, l’azienda poté riuscire a riguadagnare il prestigio del passato e a riaffacciarsi sul mercato mondiale, ma ormai i diritti su molti dei suoi prodotti erano scaduti o in mano ad altre compagnie farmaceutiche.
In Italia le Leopills erano considerate un prodotto di nicchia, e paradossalmente sono più comuni le scatole degli anni 20 – 30, rispetto a quelle degli anni 50 – 60.
Questo “insuccesso” era dovuto al fatto che il mercato italiano era già saturo a causa dei mostri sacri della purga quali il Rim, la Magnesia S. Pellegrino, o le Fructine Vichy: quindi era abbastanza dura, per un nuovo farmaco, accaparrarsi delle quote di mercato nel magico mondo dei lassativi.
Le Leopills erano comunque un prodotto innocuo e di qualità, a base di estratti vegetali: aloe, estratto di rabarbaro, estratto di mirra, estratto di scorza della frangola (sì, leggete bene frangola, non fragola! La corteccia essiccata di questa pianta stimola la peristalsi intestinale), galbano (resina gommosa), olibano (o franchincenso è anch’esso una resina edibile) e zucchero.
Ecco la foto della scatola:
Misura 6,7 cm x 3,7 x 1,5 cm e risale agli anni 20 – 30.
La scatola conteneva 30 pillole purgative che si “conservavano illimitatamente” in saecula saeculorum.
Si consigliava di assumere da 1 a 3 pillole a digiuno, la mattina o la sera.
Grazie per aver letto il post!
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