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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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L'enigma delle Pastiglie Paneraj

Post n°62 pubblicato il 14 Febbraio 2011 da lafarmaciadepoca
 

Spero abbiate passato un buon fine settimana, perché ho un quesito da proporvi.

 

In uno dei miei ultimi mercatini, ho avuto la possibilità di acquistare una scatoletta di cartone delle fenomenali Pastiglie Paneraj, a base di tridace codeomorfizzato, creazione del Dott. Carlo Paneraj.

 

Tridace codeomorfizzato”, che cosa vorrà mai dire? Il tridace è ottenuto tramite la spremitura del fusto fresco della lattuga selvatica, delle specie Lactuca virosa e Lactuca seriola, la cui azione sull’organismo è simile a quella dell’oppio. Come se non bastasse, il tridace veniva codeomofizzato, cioè arricchito con codeina e morfina.
Inutile dire che il prodotto era decisamente efficace, e mi meraviglio che non abbia creato centinaia di “pastiglie-paneraj dipendenti”, data la composizione e la diffusione del prodotto.

 

Le prime notizie riguardanti queste pastiglie sono del 1866, il prodotto raggiunge l’apice della sua fama negli anni 10 del Novecento, e sparisce dal commercio dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Ho provato a cercare una biografia di Carlo Paneraj, ma non esiste nulla, sembra che i Livornesi se lo siano completamente dimenticati.
Non sono riuscita neppure a risalire agli stabilimenti Paneraj, molto probabilmente questa mancanza di documentazioni potrebbe essere stata causata  dai pesanti bombardamenti che ha subito Livorno durante l’ultimo conflitto mondiale, che hanno distrutto buona parte della città.

Perciò mi appello a voi, se avete delle informazioni riguardanti Carlo Paneraj o gli stabilimenti Paneraj, mandatemi una mail. Qualunque tipo di notizia mi sarà di grande aiuto!

 

Ecco la scatola:

 

Pastiglie Paneraj

Misura 8 cm x 4,7 cm x 1,8 cm, ed è di colore blu scuro, anche se nella foto sembra nera.
Credo risalga agli ultimi decenni dell’Ottocento, questo perché dai primi del Novecento è stato cambiato il colore della scatola (è diventata arancione) e sul retro non compare la scritta “Enrico Lansel & co, successore di Paneraj”.

In primis avevo pensato ad una “sovra scatola” ma poi mi sono resa conto che era troppo piccola e l’apertura non si prestava bene allo scopo, perciò doveva essere una scatola commerciale.

Le dosi erano da 2 a 10 pastiglie nel corso della giornata da regolarsi secondo l’ età.

 

Grazie per aver letto il post, se avete altre informazioni, non esitate a contattarmi!

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Antonella Gaiani il 13/03/14 alle 16:23 via WEB
da Wikipedia Ville di Livorno: Villa Ruelle o Paneraj: si trova poco oltre la piazza delle Carozze ed è una delle più originali costruzioni della zona, essendo ornata ai lati da due torrette sormontate da un belvedere. Le origini della dimora risalgono al XVIII secolo, come casa colonica, viene dapprima trasformata nel 1816 in una residenza signorile di villeggiatura, ma dopo il 1879 l'intera residenza fu ricostruita per volontà di Carlo Panerai, esponente di un'importante famiglia di farmacisti, noti per le famose pastiglie per la tosse. Le due torrette gemelle sono decorate da stucchi e finte maioliche colorate. La facciata, arricchita da un balcone centrale, si chiude alla sommità con un ricco ed elaborato frontone al cui centro si mostra l'arma araldica della famiglia. Il parco dietro la villa è arricchito da interessanti specie arboree di origine esotica. Villa San Giorgio: è ubicata nei pressi di Villa Ombrosa ed è caratterizzata da torri angolari merlate. Risale alla metà dell'Ottocento; dal 1890 fino alla prima guerra mondiale fu sede di un collegio in cui insegnò anche Giovanni Pascoli.
 
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