La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
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La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
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Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Se avete vissuto lo scandalo calcistico relativo al massiccio uso di doping avvenuto tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, sicuramente il nome Micoren vi dirà qualcosa.
Il Micoren Geigy nacque come analettico centrale del respiro e del circolo, da impiegarsi nel trattamento dell’asma bronchiale, ma ben presto divenne uno tra i farmaci preferiti dagli sportivi.
Le proprietà broncodilatatorie del dimetilamide dell’acido N-crotonil-α-etil-ammino-butirrico e del 2-(p-ossifenil)-2-ossi-1-metil-ammino-etano-basico, risultarono ottime soprattutto per i calciatori degli anni Settanta, molti dei quali hanno pagato o stanno pagando ancora oggi la leggerezza con cui i preparatori e i medici proponevano questo farmaco dopante.
Particolarmente significative, circa l’uso smisurato di Micoren sono due testimonianze di ex – calciatori. Una è di Sergio Spuri, portiere del Verona: “Il Micoren ce lo davano come fosse cioccolata”, mentre l’altra è Giancarlo Galdiolo, stopper della Fiorentina dal 1970 al 1980: «Prendevo le pillole rosse di ‘Micoren’, in inverno, prima delle partite, due per volte, su indicazione del massaggiatore. Ci dicevano che servivano per ‘rompere il fiato’ e si trovava sul tavolo dello spogliatoio, a disposizione di tutti».
Oggi Galdiolo è affetto da demenza frontale temporale, ma rispetto ad altri suoi ex compagni di squadra, ha la fortuna di essere ancora vivo: Bruno Beatrice si ammalò di leucemia, Ugo Ferrante di tumore alla gola, Giuseppe Longoni di vasculopatia, Adriano Lombardi di SLA e Massimo Mattolini di insufficienza renale, e il nostro Micoren, purtroppo è uno tra i sospetti.
Su esempio della “scuola di Dresda” (non quella di Caspar David Friedrich, quella dell’URSS), per molto tempo i farmaci divennero compagni inseparabili degli sportivi, il tutto alla luce del sole. Il Micoren può essere elevato a simbolo del doping internazionale: finché fu sul mercato utilizzatissimo dagli sportivi, che ne abusavano per migliorare le proprie prestazioni.
Quando fu ritirato dal mercato era ormai troppo tardi: il suo uso cronico portava a vasculopatie ed altri problemi a carico del sistema cardiocircolatorio, che si potevano riflettere anche su tessuti cerebrali, epatici e renali, come nel caso della “Fiorentina maledetta”
Ecco la foto delle scatole:
Misurano 4 cm x 6,2 cm x 1 cm e risalgono al 1968. Nello specifico la confezione rossa è il Micoren base, mentre quella bianca e gialla è il Micoren arricchito con efedrina, un alcaloide con proprietà broncodilatatorie. Le dosi erano di 1 – 3 perle al giorno secondo prescrizione medica.
Grazie per aver letto il post e buon primo maggio!
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