La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
Se avete necessità della mia esperienza come collezionista, mandatemi un messaggio e-mail a lafarmaciadepoca@libero.it vi risponderò il prima possibile, fornendovi le informazioni che ho a disposizione.
Per riutilizzare il mio lavoro di ricerca:
-Opere a CARATTERE NON COMMERCIALE: basta citare la provenienza e l'autore dell'articolo o della foto nel rispetto dei diritti di copyright!
-Opere a CARATTERE COMMERCIALE: dal 1/04/2018 le consulenze per musei, scuole, scrittori, articoli, testi, enti, università, siti con pubblicità ed altre opere commerciali sono a pagamento con rilascio di regolare fattura. Contattatemi per chiedere un preventivo.
Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Messaggi di Aprile 2019
Post n°579 pubblicato il 29 Aprile 2019 da lafarmaciadepoca
Era un po’ che non parlavamo di antibiotici anni Cinquanta, così ho deciso di rimediare con il Novoseptale Farmitalia. Questo prodotto, era a base di p. amino – benzen – solfometiltiazolo, una molecola che a prima vista parrebbe utile solo a farvi guadagnare un sacco di punti a Scarabeo, ma che in realtà ha rivoluzionato la terapia di molte patologie batteriche. I primi antibiotici a comparire sul mercato furono i preparati sulfamidici, a partire dal Prontosil Rosso Bayer, commercializzato in Italia per la prima volta nel 1939. Il Prontosil è un colorante che viene metabolizzato dal corpo umano a livello del tratto gastro – intestinale, liberando una struttura sulfamidica: la solfonilammide. Questa molecola e i suoi derivati risultarono estremamente efficaci nel trattamento delle infezioni da pneumococco, meningococco, gonococco, streptococco e stafilococco, rivoluzionando il mondo medico e farmaceutico. Per la prima volta nella storia umana era possibile curare patologie con altissima mortalità, in maniera efficace, veloce, ma soprattutto definitiva. Per noi è ormai quasi impossibile percepire l’importanza di quel momento storico, in quanto fortunatamente, nessuno di noi ha sperimentato l’altissima mortalità infantile di fine Ottocento, e se nel secondo dopoguerra si sono registrate tante “famiglie da record” con più di dieci figli con la stessa moglie (le malattie microbiche potevano portare a setticemia anche la puerpera!), lo dobbiamo in gran misura agli antibiotici. Per l’epoca, però, l’entusiasmo, spesso indicato sui testi inglesi come “sulfa -mania” portò allo sviluppo di centinaia di migliaia di preparati sulfamidici (in Italia chi non ricorda lo Streptosil!), con anche alcuni episodi mortali. Non essendo ancora presente una rigida legislatura circa i test sui farmaci, chiunque poteva mescolare tra loro diversi prodotti chimici ( non importa se avessero proprietà farmaceutiche o meno), versarli in una bottiglia con relativa etichetta e venderli al pubblico. Su questa linea di pensiero nacque l’Elisir di Sulfanilammide, prodotto nel 1937 S. E. Massengill Company. Gli ingredienti non erano molti: sulfanilammide, aroma di lampone e glicole dietilenico. Il glicole dietilenico è velenoso per gli esseri umani e anche molto rapido nei suoi effetti: nel giro di meno di un mese morirono un centinaio di persone, alcune trovate cadavere con ancora la bottiglia di Elisir di Sulfanilammide in mano. Il capo chimico della Massengill Company si suicidò e in brevissimo tempo fu promulgato il Food, Drug and Cosmetic Act che rende obbligatori i test di sicurezza prima dell’immissione sul mercato di una qualunque molecola. Nella nostra Penisola, la “sulfa-mania”, portò invece alla creazione di molti antibiotici da utilizzare a scopo “preventivo e profilattico”, aumentando a dismisura il consumo ingiustificato di questi prodotti, accelerando il processo di antibiotico – resistenza. Ecco la foto della scatola:
Misura 8,7 cm x 1,7 cm x 1,9 cm e risale alla fine degli anni Quaranta / primissimi anni Cinquanta. Ogni scatola conteneva un tubo da 20 compresse da 0,50g, da assumersi secondo quanto prescritto dal medico. Ogni scatola costava 350 Lire. Grazie per aver letto il post!
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Tanti cari auguri di Buona pasqua! Ci vediamo lunedì per il post del blog! |
Post n°577 pubblicato il 12 Aprile 2019 da lafarmaciadepoca
La scatola di oggi è sicuramente conosciuta: si tratta di una latta di ovuli al solfoittiolato di ammonio Carlo Erba. Questi ovuli per le infezioni vaginali nacquero nei primi anni del Novecento, ma rimasero sul mercato fino agli anni Sessanta, quando furono soppiantati dall’immissione sul mercato di altri antisettici. Il solfoittiolato d’ammonio, è anche conosciuto più comunemente come ittiolo, un catrame minerale ottenuto per distillazione a secco di scisti bituminosi fossili. Le sue proprietà farmacologiche furono scoperte dal medico tedesco Paul Unna nel 1886, il quale fu il primo a proporre l’uso dell’ittiolo contro le malattie della pelle per via del suo effetto antisettico. Nell’era pre-antibiotica l’uso dell’ittiolo era molto più diffuso, anche se ad oggi sopravvive ancora nelle farmacia come farmaco da banco contro l’acne. Ecco la foto della scatola:
Misura 11 cm x 6 cm x 2,1 cm e d è databile tra la metà degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. La posologia era di un ovulo al giorno, secondo prescrizione medica.
Grazie per aver letto il post! |
Post n°576 pubblicato il 03 Aprile 2019 da lafarmaciadepoca
Velocissimo aggiornamento circa l’Hepamoxyl composto, l’opoterapico di punta dell’Istituto di Sieroterapia Emopoietica di Milano. Avevo già parlato di questo ricostituente, il cui dettaglio della composizione è riportato in questo post, e non sarei stata ad acquistare il flaconcino da 60 cc, se non fosse per il design del prodotto. Da come potete vedere nella foto sotto si tratta di un flacone “a proiettile” tipico dell’ISEM degli anni Quaranta / primi Cinquanta.
Grazie per aver letto il post!
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