La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
Se avete necessità della mia esperienza come collezionista, mandatemi un messaggio e-mail a lafarmaciadepoca@libero.it vi risponderò il prima possibile, fornendovi le informazioni che ho a disposizione.
Per riutilizzare il mio lavoro di ricerca:
-Opere a CARATTERE NON COMMERCIALE: basta citare la provenienza e l'autore dell'articolo o della foto nel rispetto dei diritti di copyright!
-Opere a CARATTERE COMMERCIALE: dal 1/04/2018 le consulenze per musei, scuole, scrittori, articoli, testi, enti, università, siti con pubblicità ed altre opere commerciali sono a pagamento con rilascio di regolare fattura. Contattatemi per chiedere un preventivo.
Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Grazie mille per il vostro contributo, significa molto per me e per il mio lavoro!
Messaggi del 17/08/2018
Le piccole imperfezioni della pelle, come acne, foruncoli i punti neri sono inestetismi fastidiosi di cui a volte è difficile trovare una soluzione definitiva in breve tempo. Non pensiate, però che la ricerca della pelle perfetta sia un qualcosa di nuovo: a partire dai primi anni del Novecento, i Laboratori Bouty, commercializzavano lo Stannoxil, un farmaco dalla composizione estremamente caratteristica. Lo Stannoxil, non era il solito prodotto contro l'acne, in quanto poteva essere impiegato anche come tenifugo e nella terapia delle affezioni da stafilococco, poichè questo medicinale era un curioso mix di stagno puro e di ossido di stagno, insieme a talco per creare il corpo della pastiglia. Oggi nessuno si sognerebbe mai di assumere per os delle compresse di stagno, in quanto non ci medicheremmo mai con una componente delle batterie al litio o di un biocida, ma quando questo farmaco fu ideato, le conoscenze scientifiche erano altre. Lo Stannoxil, come molti altri farmaci venuti alla luce in un epoca pre antibiotica, tendevano a sfruttare la tossicità di minerali o loro composti, per uccidere i batteri: ecco spiegato il perché di questa composizione da bacchette per stagnatura. Ovviamente un prodotto strutturato in questo modo non era assolutamente a così ampio spettro come si voleva far credere: spesso e volentieri quando si ha a che fare con i batteri è sempre meglio utilizzare dei prodotti mirati per quella determinata specie piuttosto che impiegare farmaci per far tabula rasa, eliminando anche microrganismi non patogeni e facilitando l'insorgenza di antibioticoresistenza. Spesso ciò non è possibile, ma è necessario utilizzare con coscienza gli antibiotici, evitandone l'abuso, se non vogliamo perdere gli immensi benefici che si ci donano e tornare ai livelli di mortalità dei primi anni del Novecento. Ecco la foto della scatola:
Misura 7,7 cmx 2,3 cm x 2,3 cm e risale alla fine degli anni Quaranta / inizio anni Cinquanta. Ciascun tubo conteneva 40 compresse, da assumersi secondo il foglietto illustrativo di cui potete vedere una foto sotto.
Generalmente i bugiardini dei farmaci degli anni Cinquanta non superano i 10 cm di lunghezza x 5 cm di larghezza, ma questo “mastodonte” come potete notare, nelle dimensioni assomiglia abbastanza ad un foglietto illustrativo moderno. Neanche a sottolinearlo, di controindicazioni non vi è la minima traccia, ma non perché non ve ne fossero: all’epoca non erano proprio comprese nei foglietti illustrativi! La foto sul blog non rende molto, perciò vi inviterei a cercarla sulla pagina Facebook per leggerla meglio. Grazie per aver letto un post! |
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