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Canto XXXV - Inferno

Donne affette da Endometriosi

 
 
 
 
 
 

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STORIA DI ERICA

Post n°26 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da librodade

20-12-07 Erica

Ciao Veronica,
proprio in questo momento stavo leggendo il tuo articolo su Grazia. Sono contenta che finalmente qualcuno ha preso sul serio l’Endometriosi.
Ora ti racconto la mia storia… una notte di qualche anno fa, per una pesante litigata con il mio fidanzato ai tempi, finisco all’ospedale con dei dolori fortissimi alla pancia.
Avevo 16 anni, e la prima diagnosi è stata…colica renale. Dopo dosi infinite di calmanti riesco finalmente a respirare.
Dopo una visita ginecologica decidono di ricoverarmi perché con l’ecografia avevano evidenziato una “macchia” di qualche liquido non ben identificato. Mi trattengono per scoprire l’identità di questo liquido.
Dopo 2 giorni decidono di fare un intervento senza incisioni con anestesia totale per prelevare una quantità sufficiente di liquido da mandare ad analizzare.
La preoccupazione dei medici era che non fosse sangue, altrimenti sarebbe stato grave.
Di fatti il risultato delle analisi fu che il liquido era “liquido biologico” e quindi fui dimessa senza alcuna prescrizione o altro. Un’annetto passò, dopo sofferenze disumane, considerate normali durante il periodo di ciclo, decido di tornare all’ospedale per capire meglio cosa mi stava succedendo. Decidono in sede di visita di ricoverarmi di nuovo e di procedere con una laparoscopia (abbastanza invasivo). L’esito della laparoscopia fu che avevo l’endometriosi sia pelvica che ovarica e BASTA…senza consigli ne niente per aiutarmi a guarire Decido di andare alla clinica Mangiagalli di Milano al centro Oncologico Europeo e altri centri specializzati, dove mi ripropongono lo stesso intervento fatto precedentemente. A quel punto lascio perdere. Ma i dolori sono troppo forti e un’amica di mia mamma mi consiglia una ginecologa molto brava nella zona di Merate (LC) che chiede la bellezza di €150 a visita per dirmi: “Facciamo un po’ di prove con la pillola…” Da quel giorno prendo la pillola come medicina, in modo regolare senza saltare neanche un mese. Sono costretta a prendere la Jasmin che costa € 13,50 se non sbaglio, nonostante io la prendi per curare una malattia sembrerebbe che la mutua non la voglia riconoscere come rimborsabile.
Il dolore fa ormai parte della mia vita anche se è assolutamente insopportabile ma ormai so prevederlo. Devo dire che con una persona che ti ama accanto sembra che i dolori siano meno forti. Ora mi sposo ad Aprile e la mia angoscia più grande è di non poter dare degli eredi al mio futuro marito. Sarebbe la delusione più grande della mia vita oltre che a non sentirmi completa come donna e moglie. L’ultimo episodio accade nello studio del mio medico di famiglia (che non mi ha MAI aiutata per la mia malattia) dove gli chiedo oltre alla solita prescrizione per la pillola se potessi fare un esame per verificare la mia fertilità. La sua risposta fu: Ma va! Figurati se te sei sterile! Vai tranquilla! Nonostante queste parole “rincuoranti” ci penso spesso e la paura rimane.

Vorrei anche trovare il modo per fare un’appello alla legislazione italiana sulla prescrizione della pillola. Nel posto in cui lavoro, l’Endometriosi non è una malattia presa sul serio. Quindi oltre a far fatica a stare a casa quando sto male, non riesco mai ad andare dal medico per fare la prescrizione. Ora per legge, si DEVE fare la prescrizione ogni mese per un massimo di 2 confezioni al mese (A detta del mio medico!). L’appello è: A ME NON PIACE ESSERE MALATA DI ENDOMETRIOSI, NON RENDETE LA MIA VITA E LA VITA DI QUELLE NELLA MIA STESSA CONDIZIONE PIU’ DIFFICILE DI QUANTO GIA’ LO SIA. IN UK, LA PRESCRIZIONE PER LA PILLOLA NON SERVE. DOBBIAMO PROGREDIRE E IMITARE I PAESI MIGLIORI DEL NOSTRO.   

Grazie Veronica, mi sento un po’ meno diversa!
Erica

Avendo risposto un minuto fa al messaggio istantaneo di Antonella sulla nostra negatività, mi dai spunto Erica per ribadire un concetto che ho più volte espresso nel Blog ma effettivamente ormai essendo pieno di tante testimonianze forse a volte sfugge o non è facile mantenerlo in evidenza.
Ogni volta che ricevo testimonianze, seppur abbiano un filo che lega tutte le nostre storie, ritengo che non siano mai storie uguali. 
Sono tutte preziose. A volte semplicemente per un sentimento di CONDIVISIONE che è per tutte noi importante. Sapere di non essere sole è di grande conforto.
Poi vorrei che passasse il messaggio attraverso le vostre testimonianze che se si hanno forti dolori mestruali da renderti impossibile vivere la giornata, un problema potrebbe esserci.
Non devono più esserci donne, e non mi stancherò mai di ripeterlo, che debbano aspettare anni e anni per sapere di non essere MALATE DI MENTE.
Inoltre in ogni storia raccontata viene messo in risalto un aspetto di questa malattia.
Rita di Firenze per esempio ha denunciato quanto sia difficile vivere con una malattia cronica con un LAVORO PRECARIO.
Monia ci ha parlato della sua esperienza più che positiva con l'ADOZIONE,  dando modo a tutte noi di riflettere nuovamente sull'argomento.
Maddalena che ha dovuto documentarsi DA SOLA per sapere quale fosse la sua malattia, quindi denuncia una DISINFORMAZIONE MEDICA.
Deborah che ci ha dimostrato che non bisogna MAI perdere la SPERANZA e di quanto la vita a volte sia burlona
Tu stessa Erica denunci un disagio sociale nel non vederti riconosciuto ALMENO il diritto alla cura, con una pillola che speriamo non aggiunga in futuro, problemi ai nostri problemi.
Insomma ... sono orgogliosa di questo Blog, credo in lui e in voi ...
e come al solito vi ringrazio.
Veronica

 
 
 
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