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Creato da librodelfuturo1 il 18/08/2012
il senso di noi... nel cammino del tempo
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La città e la collina...5 parte
La mia confusione iniziale si trasformo' poi man mano in divertimento e finii col sentirmi estremamente ricca anch'io
La città aveva infiniti suoni perche'
aveva i cafe' chantant,orchestre dappertutto
I suoni arrivavano in alto a tutte le ore del giorno e della notte
Specie di notte mettevano in corpo una strana irrequietezza,testimoniavano di una gioia frenetica e continua che angosciosamente tutti sapevamo precaria
i cafe' chantants durarono a lungo ed anche nella giovinezza un giorno sfidammo l'orchestra che supero' la prova impegnandosi con tutte le sue forze a suonare La gazza ladra
Se penso a quel tempo ed al tragico silenzio di ora mi si stringe il cuore
C'erano dei canti per cosi' dire proibiti.
Si mescolavano ai primi ma significavano perdizione
Era il lido dove si ballava fino all'alba e dove si eleggevano le miss
I compagni radunati nel cortile per il gioco delle noccioline,si divisero.
Molti che avevano raccolte le noccioline per un anno intero per giocare ai castelli ed al baddo,alla conquista dei mucchi di noccioline organizzate a castello e della piu' grossa di esse,non vollero sentire di riunirsi per la lettura
Altri accettarono e tra questi i piu' grandi
.Carmelina naturalmente che aveva come nume tutelare il professore di storia,Orlando che aveva un nome imbarazzante e aveva escogitato mille nomignoli per sfuggirgli
Ma non Sebastiana
Guardava con diffidenza quel gruppo di lettori.
Mia madre aveva una vecchia copia nientemeno che de I reali di Francia e ci passavamo il libro a turno.
Appena ad uno veniva la voce rauca subentrava l'altro
Il nume tutelare dietro Carmelina aveva suggerito di
leggere Panzini ma non se ne fece nulla.
Ai piu
Panzini appariva noioso
La lettura dei Reali di Francia con quella patina di antico che aveva la lingua e quel continuo rinviare le avventure nel loro momento culminante attiro' appassionatamente tutti
E alcuni cominciarono a portare i loro amici;
Ci riducemmo in venti in uno stanzino stretto a contatto di gomito a trattenere il fiato sulle avventure di Fioravanti,sul suo valore,sul suo riconoscimento finale.
Perchè di una cosa si era certi che tutto andava a finire bene e che la giustizia al termine dell'avventura
avrebbe trionfato
Il bambino rapito per vendetta ritrovava la sua stirpe,il suo valore veniva riconosciuto
Il tempo sembrava fermarsi la sera quando si cominciava a leggere e tutta la fatica della scuola,le incomprensioni,l'invidia dei compagni,i rimbrotti venivano dimenticati
Una sera al culmine della disperazione del giovane Fioravanti che doveva affrontare i suoi nemici,Orlando chiuse il libro e comincio' a piangere
Fu il massimo dei coinvolgimento e dell'unità del gruppo.
La casa allora era intensamente felice.
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Inviato da: cassetta2
il 12/10/2020 alle 09:59
Inviato da: librodelfuturo1
il 15/02/2014 alle 11:36
Inviato da: librodelfuturo1
il 29/07/2013 alle 17:25
Inviato da: Therryonda54
il 27/03/2013 alle 01:12
Inviato da: librodelfuturo1
il 07/01/2013 alle 20:28