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il senso di noi... nel cammino del tempo

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La città e la collina...5 parte

Post n°15 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da librodelfuturo1

di notte

La mia confusione iniziale si trasformo' poi man mano in divertimento e finii col sentirmi estremamente ricca anch'io


La città aveva infiniti suoni perche'

 

 aveva i cafe' chantant,orchestre dappertutto

 

I suoni arrivavano in alto a tutte le ore del giorno e della notte

Specie di notte mettevano in corpo una strana irrequietezza,testimoniavano di una gioia frenetica e continua che angosciosamente tutti sapevamo precaria

i cafe' chantants durarono a lungo ed anche nella giovinezza un giorno sfidammo l'orchestra che supero' la prova impegnandosi con tutte le sue forze a suonare La gazza ladra

Se penso a quel tempo ed al tragico silenzio di ora mi si stringe il cuore

 

C'erano dei canti per cosi' dire proibiti.

Si mescolavano ai primi ma significavano perdizione

Era il lido dove si ballava fino all'alba e dove si eleggevano le miss

 

 

I compagni radunati nel cortile per il gioco delle noccioline,si divisero.

Molti che avevano raccolte le noccioline per un anno intero per giocare ai castelli ed al baddo,alla conquista dei mucchi di noccioline organizzate a castello e della piu' grossa di esse,non vollero sentire di riunirsi per la lettura

Altri accettarono e tra questi i piu' grandi

.Carmelina naturalmente che aveva come nume tutelare  il professore di storia,Orlando che aveva un nome imbarazzante e aveva escogitato mille nomignoli per sfuggirgli

Ma non Sebastiana

 Guardava con diffidenza quel gruppo di lettori.

Mia madre aveva una vecchia copia nientemeno che de I reali di Francia e ci passavamo il libro a turno.

Appena ad uno veniva la voce rauca subentrava l'altro

 

Il nume tutelare dietro Carmelina aveva suggerito di

leggere Panzini ma non se ne fece nulla.

Ai piu

Panzini appariva noioso

La lettura dei Reali di Francia con quella patina di antico che aveva la lingua e quel continuo rinviare le avventure nel loro momento culminante attiro' appassionatamente tutti

E alcuni cominciarono a portare i loro amici;

Ci riducemmo in venti in uno stanzino stretto a contatto di gomito a trattenere il fiato sulle avventure di Fioravanti,sul suo valore,sul suo riconoscimento finale.

Perchè di una cosa si era certi che tutto andava a finire bene e che la giustizia al termine dell'avventura

avrebbe trionfato

Il bambino rapito per vendetta ritrovava la sua stirpe,il suo valore veniva riconosciuto

Il tempo sembrava fermarsi la sera quando si cominciava a leggere e tutta la fatica della scuola,le incomprensioni,l'invidia dei compagni,i rimbrotti venivano dimenticati

Una sera al culmine della disperazione del giovane Fioravanti che doveva affrontare i suoi nemici,Orlando chiuse il libro e comincio' a piangere

Fu il massimo dei coinvolgimento e dell'unità del gruppo.

 

La casa allora era intensamente felice.

 
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