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villino Benassai Reggio Calabria

Post n°59 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da librodelfuturo1


Uno straordinario edificio

 

Mi fermo per strada per rispondere all'importuno squillo del telefonino peggio dello scocciatore della satira di Orazio

Non riesco a rispondere mentre guido e la bellezza mi appare e mi sorprende. Dapprima confusamente un colore rosa,poi merli:merli in mezzo a bidoni di spazzatura,un profluvio di cemento.

Mi fermo stupita.

Si tratta del villino di Benassai

E' dirupato,un cancello abbrustolito dal tempo e corroso dalla ruggine lo chiude.

E' stretto tra un asilo dal nome fantasioso che certo non sa di fare concorrenza a siffatta realtà e ad un condominio tutto nuovo squillante con civettuoli balconi arrotondati che si stupisce certo di tanta realtà

 al suo fianco.

Ma è la bellezza fatta di storia e civiltà, di simboli eloquenti,una bellezza deturpata e in oblio,prigioniera ,ma esplodente.

 

Benassai è il grande pittore realista di fine ottocento a cui Brutium, la prestigiosa rivista di Frangipane,ha dedicato  ampio spazio ma che sembra sepolto dalle rovine di millenni.
La città gli ha dedicato una via senza memoria. Mi par di sentire

il mugugno degli abitanti del condominio,non quello dei frettolosi genitori che depositano di gran carriera i figli all'asilo.

Erbacce incuria e Benassai,... chi era costui?

“Si' vedo le mura e gli archi ma la gloria non vedo.....”

Poi mi affaccio al cancello chiuso dal catenaccio arrugginito e vedo la bellezza.

Liberty appena accennato dai motivi floreali del muro e da una vaga memoria di putti.

Liberty veneziano all'interno sperduto nel giardino coperto di erbacce.

Dopo il terremoto del 1908 Reggio era tutta liberty poi scandita da decreti fasulli di una necessaria ristrutturazione esso fu sostituito da masse cementifere senza senso e cosi' la città perse l'anima.

Puo' ancora ritrovarla pero'.

 

 Carmelina Sicari 


 
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