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« Grillo e la sua FondazioneDivina è la parola ...parte 2 »

Divina è la parola...

Post n°54 pubblicato il 19 Ottobre 2013 da librodelfuturo1



DIVINA E' LA PAROLA...

 

 

1 Lo spazio multiplo

 

In genere si collocaD'Annunzio,il poeta-vate,il poeta immaginifico,lungo la linea di poeti e scrittori barocchi.

Dove per barocco si intendeil gusto espressionista della parola,  lasua teatralizzazione insieme ad un vuoto di senso.

Tuttavia la sua tensione  verso la parola 'divina', va ben oltre lasemplice ricerca di enfasi o di una parola fisica allusiva ai cinque sensi,come succedeva per il Marino o per l'Artale.

E' una vera e propria ricercadi stile individuo e in certo senso innovativo,personale,una ricercaassolutamente rivoluzionaria.

Le 'Faville del maglio sono aben ragione considerate  come espressione'sfavillante',come ebbe a dire lo stesso D'Annunzio  su 'Il corriere della sera' dove le andavacomponendo tra la fine dell'800 fino al 1920 ed oltre.

Si tratta di una funzioneulteriore rispetto alla  caratteristicaespressionista,all'indice appunto esteriore,teatralizzante,

sperimentato dal poeta.

Abbiamo pronunciato laparola' sperimentato'.

Di fatto D'Annunzio inauguranel Novecento la ricerca sperimentale della parola   che è ricerca esplicita e non solosubliminare di innovazione ed efficacia insieme,una ricercamusicale,fisicamente quasi sensuale.

Egli inaugura la lineanovecentesca degli scrittori come Gadda e più' tardi Manganelli che nonintendono soltanto sciacquare i panni in Arno ed attenersi alla grammatica,bensi' intendono penetrare nella realtà attraverso la parola ed è il caso diGadda.

E provare ad inserire illessico elementi umoristici,altri rispetto al senso ed è il caso di Manganelli.

In questa direzione oltre altesto già citato 'Le faville del maglio,'Il trionfo della morte',il terzo edultimo Romanzo della rosa,

presentauna singolare commistione con un saggio.inserito nel testo, nietzscheano,'Cosi'parlo' Zaratustra' e dunque un'ulteriore forma di sperimentazione.

                                             2

A queste due operededicheremo particolare attenzione nel tentativo di superare lo schemabiografico che vede al di là di tutto prevalere nella critica,l'influenza dellavita nell'opera e quindi l'immagine del poeta-soldato,del poeta artefice dellabeffa di Buccari o dell'impresa di Fiume confondersi con l'altradell'artefice-artista-

La vita inimitabile diD'Annunzio si riflette indubbiamente nei personaggi dei romanzi che sono il'doppio' dell'autore,in Andrea Sperelli come in Stelio Effrena , in GiorgioAurispa per tornare a Il trionfo della morte.'

Ma il linguaggio trova inalcuni sprazzi davvero la piena apoteosi di una ricerca inesausta.

Coletti 1) vede nellasperimentazione dannunziana soprattutto

prevalere  il linguaggio parlato cosi' come in alcuniromanzi pirandelliani,ma la vicinanza a Pirandello si coglie proprio neiromanzi ne 'Il fu Mattia Pascal ad esempio nell'inserimento di interi brani acarattere saggistico.

Cosi'ne Il trionfo della morte la riflessione su Nietzsche e Zaratustra occupagrande spazio

 

 

1)V.Coletti,   Il romanzo. La standardizzazione del linguaggio,il caso italiano

Einaudi,2001.p.307

'il narratore dimostra comepossa stare in piedi perfino un romanzo tutto sopra la norma,oltre la linguamedia,scritto in un italiano patinato dalla letteratura'

 

entriamo nella narrativa delxx secolo avendo cosi' accertato che il bisogno di medietà e di norma è poisoprattutto un'esigenza,di uniformità,di riduzione di spinte divergenti

 

 

                                           3

Di Zaratustra il poeta parlanella Prefazione de 'Il trionfo della morte fin da quando il romanzo sichiamava 'L'invincibile

Ma nel cuore dell'ultimaparte l'inno esplode incontenibile.

 

-Il verbo di Zaratustra,ilMaestro che insegnava il superuomo goethiano, gli pareva il più virile ed ilpiù nobile che fosse stato proferito da un poeta.-

 

 -aveva teso l'orecchio con una strana ansietà aquella voce che affermava la vita e che considerava il dolore come ladisciplina dei forti 1)

 

C'è mescolanza di invenzionee riflessione.

Ma in che modo il poetaintende preparare la via al grande Zaratustra?

Non solo accedendo ad unlivello aurorale di coscienza in cui l'ombra' in senso iunghiano,l'inconscio halibero sfogo,senza barriere, ma anche rompendo l'unità stilistica e dellastruttura e proponendo varie storie possibili all'interno del romanzo.

Asor Rosa coglie bene questadimensione  quando pur collocandoD'Annunzio all'interno del naturalismo, avverte la fine dell'unitàstilistica.lo spezzettamento tematico,il frammentismo degli elementi 2)

 

…...................................................................................................

1)  Mondadori,1975.p 322

2)  Il romanzo op,cit:Einaudi

G Ferrata nell'introduzione a'Il compagno dagli occhi senza cigli

Mondadori 1975..

dice

-     Il timbro,laqualità del linguaggio sono completamente nuovi

 

                                             

                                              4

Ma proprio ne ' Il trionfodella morte,accanto all'inno a Zaratustra

 ci sono elementi contraddittori comel'esaltazione della morte e il ricorso a quello che Mario Praz definiva,sulleorme dello stesso D'Annunzio, l'uso sensuale della parola 1)

Il paradosso dell'esaltazionedella morte insieme all'inno alla vita potrebbe essere un primo dato dellaricerca di uno stile innovativo, dell'oltre,ossia la ricerca non tanto dello stupore  che è il fine precipuo dell'arte barocca,quanto di esiti possibili narrativi e stilistici per cosi' direaccumulati,collocati insieme,sovrapposti.

 

-Era pallida ma di quellasingolare pallidezza che Giorgio non aveva trovato in nessun'altra donna maid'una pallidezza profonda cupa,quasi mortale

 

-Io penso che morta ellaraggiungerà la suprema espressione della sua bellezza 2)-

 

ma altrove prevale l'amoresensuale della parola

 

-egli senti' il profumo dilei stridulo eppur molle,il profumo cutaneo che nell'ora del gaudio divenivainebriante come quello dei tuberosi 3)-

 

qui il registro lessicale siapre alla metafora e  introduce l'indicedelle piante specie illustri,cosi' caro al poeta.

 

 

1)M:Praz,La morte,la carne ildiavolo nella letteratura romantica Sansoni 1968

D'Annunzio nelle 'Faville' nelbrano dal titolo 'Encomio della mia arte' dice che 'al poeta laureato d'Arezzo...mancava l'amore sensuale della parola,questa quasi ferina sensualità'op.cit.p.94

2)op.cit,p.204

3)op,cit,p 212

                                               5   

Questa struttura subliminaredi possibili linee sovrapposte,  siinserisce nel racconto principale ed è presente anche ne 'Il fuoco'

Li' nel momento in cuil'amore sembra trionfare,l'amore per la Duse,la sua realtà di attrice insinua l'idea di unmoltiplicarsi dell'amore in infiniti amori almeno quante sono le donne da leirappresentate nell'arte,sul palcoscenico.

Un sacrilegio,dice il poetama che già prelude alla creazione di un linguaggio multiplo.

La molteplicità dellinguaggio sempre ne 'Il trionfo della morte' si ritrova in un altro passo doveviene inserito l'elemento mistico

 

-La fede consacrava tutte leforme vegetali intorno.......

il lino era benedetto perche'con le sue onde aveva abbagliato i farisei:Benedetto era anche l'ulivo... ebenedetto era il ginepro....benedetto l'agrifoglio... e benedetto l'alloro 1)

 

Il gusto elencatorio dellepiante,l'immersione vegetale è presente

Il poeta aveva iniziato colcitare il profumo delle ginestre

'fresche di rugiada'

Ma prevale il senso mistico

Nel brano 'Scrivi che quivi èperfetta letizia',mimando Dante egli dice:

 

-Non diro' Ascesi ma orientesicchè le pupille e l'anima si ricordino.Era la vista ed era la visione.-

 

Un senso del misticismo checostituisce uno dei registri in aggiunta agli altri,che si cumulano agli altri.

Si ha qui la sensazione ched'altro canto si ricava anche da quello che i critici reputano il migliorD'Annunzio ,quello ' notturno', la sensazione, dicevo che egli stia davveroorganizzando 'un edificio documentale dello spirito'

 

1')op cit p.250

                                              6

 

 SEGUE.....


 
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