Creato da librodelfuturo1 il 18/08/2012
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Divina è la parola...2
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La parola sensuale e l'arte combinatoria
Ne 'Il compagno senzacigli',dice Renato Serra , irrompe qualcosa di nuovo ' una freschezza edinsieme un sapore di vita'
Renato Serra sembra ,salvando le 'Faville' ,volere condannare l'altra produzionedannunziana-
in 'Encomio della miaarte' D'Annunzio:
-quel che m'importa èsprofondare fuori da qualsivoglia artificio e ritrovare la sostanza dellaparola...l'albero vitale ,la midolla diquel frassino eternale.....la bellezza lirica come legge interiore della terra1)
-il mio linguaggio miappartiene come il piu' potente dei miei istinti
...certi costrutti mi salgonodal profondo alla superficie precedutida un proprio barlume -
Mario Praz accusa il poeta di costruire la parolaaccattandola talora dai dizionari e specie da quelli desueti,come il dizionariodella marina e si prova anche a raccogliere gli echi di Flaubert di Huysmans edi Verlaine trasmigrati nei testi dannunziani.
D'Annunzio organizza nellapagina una compositio di elementi che cura,che mette insieme copiosamente
Il trascolorare delle formenella parola,la continua trasmutazione di sensazioni sono l'obiettivo precipuodel linguaggio
La pagina si frastaglia,siscompone e torna a comporsi così come le cose si scambiano,mutano,sicompenetrano.
1)opcit.p.93-94
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Spazio polimorfico ecompositivo e spazio plurale dinamico sono in continua trasformazione.
-simili a quei gioielli sonoquesti fiori senza nome in questo vetro soffiato-
Cosi' si atteggia laconcezione della divinità della parola
O meglio come D'Annunzio spiega a Pascoli e lo racconta lo stesso D'Annunzio proprio nel brano che abbiamocitato, si tratta di ispessire la materia col piombo e di darle un bollore.
L'antica metafora carduccianadell'artiere che al mestiere fece i muscoli d'acciaio prevale.
Si tratta di retorica,obiettaPascoli
Con questo termine checostituisce un'accusa,viene bollato il poeta
Ma il poeta non usa l'artedella retorica PER PERSUADERE che è ilfine ultimo della retorica classica ma per abbellire o meglio per fareesplodere la bellezza. D'Annunzio non vuole persuadere.
Egli usa il mito come ne' La resurrezione del centauro'per esprimere la sua arte come pastiche.
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La pioggia sul pineto
ed ecco il prodigio dellaPioggia sul pineto in cui il poeta
come direbbe Praz sembra rifare Verlaine ed iltema monotono espresso nel ritmo onomatopeico dell'ennuie ,della noia ,deldisfacimento dell'esistenza e della storia ,dell'assoluta reificazione di tuttonella pioggia.
Ed invece questo è un innoalla vita,laus vitae appunto e la celebrazione di un mito supremo a metàvitalistico ed a metà misticheggiante.
Profusione dipiante,tamerici,ginepri,ginestre,dai nomi illustri certo ma soprattutto aulenti
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Se il 'Trionfo della morte'sembrava riprendere i Triomfi petrarcheschi,questo è un altro tipo di trionfo.
Trionfa la musica nellaparola
Anzi tutta la poesia è unasinfonia, e la ricchissima vegetazione,
le piante sono strumenti diversi su unpianoforte gigantesco su cui mille dita suonano.
E il pino ha un suono
il ginepro altro ancora
La metamorfosi,uno dei temifondanti del mito a cui alludevocomincia.
La metamorfosi del pineto inmusica ma anche dei due protagonisti,il poeta ed Ermione,in piante.
Con i malleoli allacciatidalle piante,con gli abiti intrisi di pioggia,or congiunti ordisciolti,divengono creature terrestri
La realtà si dissolve infavola,non nel nulla si badi,ma assume un ipersignificato,diviene mito
Il mito classico che altroveè esplicito qui è come sottinteso.
Ma il mito stesso è come introdotto per unsignificato,altro,piu' profondo
Ma di che si tratta?
I due hanno accesso alparadiso terrestre,al mito primordiale dell'avvento dell'uomo sulla terra.
Ecco la meta delsuperuomo,l'ingresso in un mondo in cui la
coscienza individuale quellache crea come separazione,l'infelicità viene azzerata
Tutto diviene semplice,iltempo diviene eterno,l'attimo si prolunga
Neppure il verso della ranainterrompe la magia
La rana è nel limo,lontana
Le mete spariscono
Chi sa dove chi sa dove
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il primitivismo di D'Annunziodi cui tanto si è parlato si risolve in primigenio,originario
La differenza cin Pascolidell'umida sera sta qui
Il simbolismo pascolianoprelude malinconicamente al declino,in D'Annunzio c'è il trionfo dellavita,l'oltre della vita comune.
Il superuomo non è primitivone' barbaro è primigenio.
E la sua esistenza daabitante del paradiso terrestre è stupenda,non solo perchè' vive la vita dellepiante del giardino e non ha coscienza ne' di colpa ne' di solitudine,non soloperche' riesce nella parola a fondere suoni,sensazioni,colori,odori ma ancheperche' è senza meta senza tempo,
E' il signore della parola edel tempo e dello spazio perche' ne ha compreso l'essenza.
E' il signore delle forme
Non ha bisogno della retoricaperche' non esiste in questo universo la persuasione, perche' ha compreso il divenire ma è ormai aldi là di esso,ha accesso all'eternità.
E così dopo il 'Trionfo dellamorte e del tempo',qui si celebra il trionfo dell'eternità ma con i caratteritrasfigurati della terra.
Il sentimento della colpa el'altro della precarietà dell'esistenza sono totalmente annullati.
Il balzo nella dimensioneatemporale ha delle porte,come si dice in psicanalisi.
La prima è la pioggia ma poic'è la sequela di sillabe con le sibilanti,le parole piane,le palatali.
Taci,ascolta
tamerici,salmastre,arse
su le soglie del bosco
non odo parole che dici umane
ma odo parole piu' nuove
L'unità è il dato della poesia unità di naturae soggetto con una sola distinzione del soggetto come interprete di questa unità
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anche ne 'L'onda la poesia entra in gara conla musica per esprimere mimeticamente nel ritmo, il movimento dell'onda
Aretusa rapace
che rapisce le frutta
ond'ha colmo suo grembo
gioco di assonanze e richiami ' rapace-rapisce
creano nella parola unmovimento di danza
Un turgore fisico ',sostiene Raimondi
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