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« Divina è la parola ...parte 2Divina è la parola...conclusioni »

Divina è la parola...parte Terza

Post n°56 pubblicato il 19 Ottobre 2013 da librodelfuturo1

 


   Divina è la parola....

4  Il caso D'Annunzio

 

Esiste un caso D'Annunzio?

 

Mi rendo conto che l'analiside 'La pioggia nel pineto  mi meriterebbeda Luigi Russo l'appellativo di vittima che lui diede a Serra e Borgese rei diavere apprezzato sia pure in parte il poeta

Sicche' dato che D'Annunzio èstato relegato nella temperie storica del decadentismo da Binni e da Leone DeCastris, in testi ormai classici ,esiste un caso nel caso,quello di Serra eBorgese

 

Serra e Borgese sono gliunici a comprendere dal punto di vista umano D'Annunzio a detta dello stessoBenedetti 1)

 

 Serra poi si era formato fin dall'infanziasugli scritti dannunziani

Un altro critico Rastignacpseudonimo di Morello scrive positivamente di D'Annunzio  riportando il giudizio di Borgese e Serra 2)

 

1) De Benedetti.Il romanzodel 900 Garzanti-1971

2)V.Morello,D'Annunzio,Sei,1910

 

                                      11

Per Russo la malattia in cuiSerra e Borgese erano caduti

è collegata alla filosofiadel superamento ed a una rivista,La Ronda1)

 

Ma l'accusa piu' totale aD'Annunzio viene dalla critica marxistica e specie da Leone De Castris-

D'Annunzio non è collegatosolo col fascismo e con l'imperialismo ma dal punto di vista della parola egliè'

 

 guardaroba dell'oratoria e artificio irreale2)

 

Legato profondamenteall'ideologia del suo tempo non viene riconosciuto a D'Annunzio alcun meritopoetico,

bisogna giungere a EzioRaimondi per trovare un giudizio meno fazioso e piu' articolato.

D'Annunzio non è soloespressione del gusto delle masse per il superuomo,delle tendenzeimperialistiche,ne' il retore-vate dei movimenti politici del tempo ma ha avutouna formazione 'bizantina' quella che gli veniva dalla sua produzione alle'Cronache bizantine e dunque un artigiano della preziosità della lingua.3)

 

 

1)L:Russo,La criticaletteraria contemporanea,Laterza,1934

 

2)L:De Castris,Ildecadentismo italiano,De Donato,1974

 

 

3)in Storia della Letteraturaitaliana Il Novecento,Garzanti

1976

 

 

 

                                          12

Ezio Raimondi riconosce aD'Annunzio un impulso di conoscenza ma lo vede immergersi sempre piu' insensazioni la cui durata è quasi istantanea.

Tra Narciso ed Ermestecnicos, va collocato il poeta

Le allucinazioni dellavolontà e della realtà non costituiscono un continuum.

La Scarano  1) che hamolto studiato la componente alessandrina delle Cronache bizantine propone  il sospetto che D'Annunzio possa essere vistoin potenzialità sotterranee strappato alla confusione autobiografica,all'individualismo,inun settore da scoprire ancora insomma

Il peso ingombrante cheD'Annunzio costituisce per la generazione successiva  a Croce, di critici e di poeti è tale cheessi cercano col silenzio con il diniego, di scrollarselo di dosso.

L'esempio per tutti diGozzano è eloquente a sufficienza

 

Pirandello dà di D'Annunziogiudizi rapidissimi e lapidari:

E' uno scrittore tuttoletteratura anziche' vita

 

 

 

-la ragione è in una grande epiuttosto prestigiosa avventura letteraria che prese e tenne per tanto tempogli animi in un abbaglio fascinoso:quella di un uomo adatto e magnifico,natoper l'avventura cosi' nell'arte come nella vita...... sotto il lussuosopaludamento di una continua letteratura.Ho detto Gabriele D'Annunzio

Giovanni Verga  il piu' antiletterario degliscrittori,D'Annunzio è tutto letteratura 2)-

 

1) Scarano.Letetraturaitaliana.1970

 

2)in Saggi,Mondadori 1960

p 415

 

                                        13

Cosi' Pirandello ma se noiguardiamo alle forme pirandelliane per esempio alla costruzione di 'Uno,nessunocentomila'

 non ci accorgiamo che la scomposizioneletteraria certo ' umoristica' è tuttavia una forma di spazio plurimo e mobile?

E lo stesso 'Il fu MattiaPascal non è un romanzo rovesciato che comincia dove dovrebbe finire?

Questa possibilità di storiemultiple  insiste in Cosi' è se vi pare

 come se la distorsione umoristica si siainnestata in una forma letteraria ormai sperimentata di uno spazio aperto apossibili svolgimenti

 

 

 

L'arte umoristica di Pirandellonon puo'  che sfociare nel dramma.

Quella di D'Annunzio invece èlaus vitae

 

 

La collocazione dunque diD'Annunzio nel migliore dei casi è posta sull'alessandrinismo o alcontrario  sull'elemento notturno,quellodell'ultimo periodo,piu' sobrio

 

Ma resta lo strano fatto cheD'Annunzio venga considerato poeta anomalo senza seguito,senzaeredità,profondamente solitario

 

 

5

 

 La parola felice

 

Proprio dal misticismoD'Annunzio trae una grandiosa felicità:La parola libertà spaziale nel pastichedei temi che si apre ad imprevedibili esiti e a possibili stadi divieneparticolarmente felice ne 'Le faville del maglio per la commistione conelementi mistici

 

                                      l4

Il poeta è a piazzaleMichelangelo a Firenze

 

 

-Dalle aiuole sale un odoreinsano di tuberose

Il suono delle campaneoscilla su la vasta conca

 

 

l'arditezza del lessico'odore insano '

 

esprime la pienezza e lafelicità della parola

 

 

-L'anima non fu mai piu'fumida in me

 

a poco a poco le infaticabilicantatrici(le cicale) s'affiocano

 

tutte le cose albeggiavano

 

l'anima del padre serafico sidiffonde per tutta la valle

benedice tutte le soglie

 

 

il bellissimo giudizio  di Raimondi merita di essere collocato a mo'di conclusione

 

-Le visioni di questo mondostregato non durano a lungo perche' il presente si frange di continuo el'arabesco lunare della memoria declina

 

 

 segue...

 

 
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