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Trentennale Nuovo Umanesimo

Post n°73 pubblicato il 03 Novembre 2014 da librodelfuturo1



Il trentennale di Nuovo Umanesimo.



L'Associazione Nuovo Umanesimo ha scelto di festeggiare il trentennale della sua fondazione in apparenza in modo abbastanza consueto,con convegni e presentazione di opere come quella di

GaeRuffo con La fabbrica dei sogni

e di Domenico Nava, Un'alba..un destino


libri di racconti che l'associazione Nuovo Umanesimo per il suo trentennale ha presentato appunto alla Biblioteca dell'archivio di stato di RC il 31 ottobre

Non una celebrazione

E' una forma di resistenza,l'indicazione proficua di un tao.

Di una via per resistere al degrado ,alla disperazione alla mancanza di sogni

Ma il profondo intento è quello di incoraggiare a resistere.

La scrittura infatti intende strappare l'esistenza alla morte e soprattutto alla forma più insidiosa di morte che è quella spirituale

Il nulla ci insidia.

Lo ha sempre fatto ma ha trovato sempre profonda resistenza negli eroi:

Gli scrittori dunque come eroi


Glieroi traggono foscolianamente la loro ispirazionedalle tombe ed i morti rivivono in una sorta di scambio e fanno vivere l'eroe che li trae dall'oscurità dell'Erebo.

Il termine fabbrica che da uno dei racconti passa ad indicare tutta la raccolta,insiste su questa necessità e costruzione

L'eroe-scrittore è faber,costruttore ed insieme evocatore di persone,soggetti,uomini.

Nella fabbrica dei sogni è un eremita che viene salvato dal fuoco da un santone e si mette ad errare.

Come gli antichi cavalieri erranti la sua quest,la ricerca è non tanto e non solo ricerca della verità o dell'avventura ma soprattutto di se'.

Nella scrittura come dice Paul Valèry neiCahiers

laricerca è duplice come duplice è il rapporto,con la morte e con l'io


Quando scrivo io mi scrivo


E' l'affermazione paradossale di Valèry

e poi aggiunge


Ma non mi scrivo tutto

Sicche',lettore,sono io la materia del mio libro


La stessa attitudine c'è in Domenico Nava,la cui scrittura piana,svela interni che rendono visibile la scena.

 

Lo scrittore è evocatore di sogni ed è eremita,accetta il dolore della solitudine come accetta l'elemento ordinario,quotidiano

Il racconto diviene dunque oltre la ricerca del se',mito,sapere collettivo,epopea,si carica di sacralità

L'eroe cioe' lo scrittore,è l'eroe dai mille volti di cui parla Campbell

evoca altri uomini,mille esistenze,percorre instancabilmente la storia ed ha una carica profetica come ne L'ultima sibilla

Il sapere si fa vita e si ripete

Si rifrange in mille altre esistenze e si fa eterno ritorno,alla maniera di Nietzsche e di Mann e di Goethee dei grandi scrittori europei.

Iris,la protagonista de L'ultima sibilla viene da un tempo lontano ma vive tragedie recenti, terremoti,la caduta delle torri gemelle

Perche' i racconti mitici o fiabeschi che siano hanno la concretezza della realtà più prossima.

Lunghe file di persone davanti alla sua casa e un sogno personale di libertà come i gabbiani che veleggiano accanto al brigantino dalle vele spiegate che chiude il racconto.

L'epopea torna nel ventre della grande madre,torna alla morte

Soggetto e umanità,libertà e samsara ,ciclo biologico e storico,eterno ritorno e storia,in un intreccio sapiente che la scrittura offre ai suoi sacerdoti ed a chi sa ascoltare; la scrittura è ricerca di quello che Pasolini definiva in un'intervista su repubblica del 2012' il fantasma della bellezza

rapidissimo il racconto,La conchiglia traccia l'apparizione.evento della bellezza.

La conchiglia si illumina e la luce risveglia emozioni e sentimenti.

Si torna all'umanità che il culto del denaro ha distrutto

Cosi'come nei racconti di Domenico Nava l'elemento quotidiano diviene straordinario



Carmelina Sicari

 
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