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LA VERA STORIA DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

Post n°229 pubblicato il 07 Giugno 2011 da tignalucida

FRANCO GIUSEPPUCCI

FOTO DI FRANCO GIUSEPPUCCI AL MOMENTO DELL'ARRESTO NEL 1976 DETTO er negro.

 

Sulla banda della Magliana sono stati girati due film e delle fiction televisive di grande successo. Noi qui , attraverso una ricerca fatta sul web, cercheremo di tracciare una fisionomia di questa organizzazione criminale , un sodalizio attivo a Roma tra la fine degli anni '70 e i primi '90. Giovani, spietati, incoscienti: i ragazzi della Banda sono questo. Amici goliardici un attimo prima e precisi killer subito dopo. La storia della Banda della Magliana passa per i leader che ne hanno segnato gli alti e i bassi, cercando di prendere il sopravvento sugli altri, ma finendo inevitabilmente con l'essere eliminati: dall'ispiratore Franco Giuseppucci fino al discusso "Renatino" De Pedis. Il nome attribuito a quella che è considerata la più potente organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma. Il nome deriva da quello del quartiere Magliana nel quale risiedevano molti dei componenti. A questo gruppo criminale vennero attribuiti legami con diversi tipi di organizzazioni quali Cosa Nostra, Camorra, 'Ndrangheta, ma anche con esponenti del mondo della politica, della massoneria come Licio Gelli e la Loggia P2, nonché con esponenti dell'estrema destra, con i servizi segreti e anche con settori della finanza vaticana (IOR) in special modo nella persona di Monsignor Marcinkus. Questi legami, sotterranei rispetto alle normali attività criminose della banda (traffico di droga, sequestri e scommesse ippiche) e spesso non chiariti, hanno fatto balzare il gruppo alle cronache storiche degli anni di piombo, legandone le sorti ad alcuni casi della cronaca nera italiana. ANTEFATTO Fino ai primi anni Settanta la malavita romana era ancora strutturata in piccoli gruppi, ognuno padrone del proprio territorio. Vivevano di furti, gioco d’azzardo, sfruttamento della prostituzione e contrabbando di sigarette. Le grandi rapine avvenivano quasi esclusivamente nel Nord Italia, ad opera di bande preparate dal punto di vista militare. Nella Capitale durava ancora una sorta di “età dell’innocenza”. È la mala descritta in film come “I soliti ignoti”, o raccontata nei primi romanzi di Pasolini. Tutto cambia all’inizio degli anni Settanta. A Roma arriva l’eroina, fino ad allora diffusa soprattutto nel milanese. I piccoli boss romani fiutano l’affare.Non è esatto parlare di “Banda della Magliana”. In realtà, a Roma si tratta di un’alleanza tra bande (chiamate in gergo “paranze” o “batterie”) di vari quartieri: Trastevere, Testaccio, Ostiense e, appunto, Magliana. Fino ad allora i padroni del crimine erano stati i marsigliesi.Gli arresti dei boss Maffeo Bellicini, Albert Bergamelli e Jacques Berenguer creano un vuoto di potere inaspettato.

 

 

 

 
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