Una storia vera...la mia finalmente... scoperta dopo 30 anni di ricerche. Parte da molto lontano e arriva nel centro esatto del cuore di chi sa ascoltare.
Quindi lei mi vuole dire che questi fatti non li conosceva prima? "Esattamente, non li conoscevo." E da cosa pensa che dipenda il fatto di averli pensati e sviscerati ancor prima di scoprirli? "Ho capito che tutto è chiuso in noi, sigillato in una parte nascosta del nostro io più profondo, quella che si forma insieme all’embrione o forse prima. Tatuato nelle cellule, clonato, impresso a fuoco." La sua teoria si concretizza su basi scientifiche? "Non so se siano stati fatti studi su questo, ma so che c’è una parte di mistero, il mistero della vita che si forma, un origine da cui scaturisce tutto e che ancora non conosciamo. Possiamo chiamarlo in mille modi, soffio vitale, mistero della fede, miracolo. Avviene e non sappiamo come, al di là della scienza non c’è modo di capire: però accadono cose nella vita che ci fanno comprendere quanto questo legame sia ben più recondito di un semplice migrare di cellule."
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cinque
Post n°5 pubblicato il 21 Marzo 2012 da seforsemaipiu
“ Al lupo al lupo!!! “. Si staccarono di colpo, Flora corse verso il giradischi e lo spense, prese una rivista e si sedette sulla poltroncina. Nicola si precipitò alla scrivania, inforcò gli occhiali e simulò attenzione per quel brano di latino. Anna fece capolino. “ Vi siete spaventati eh?” “ Sei una stupida” la rimproverò Nicola. Flora sorrise. Anna si trattenne ridendo di gusto. “ Se lo fai un’altra volta domani niente dolci, anzi niente cinema!” “ Era la prova generale scemo, adesso possiamo fare sul serio” E compiaciuta di se stessa si allontanò. Nicola si avvicinò alla sua bellissima ragazza, la guardò dolcemente e le sussurrò “ Ti adoro amore mio, non ci lasceremo mai” “ Ti adoro anche io”. Non ci fu il tempo di far ripartire il disco, non ci fu il tempo di un respiro che si ritrovarono sdraiati sul letto, stretti nella tenerezza del primo vero amore, consapevoli che sarebbe stato l’unico. Si amarono di quell’amore un po’ impacciato, di quel piacere che passa dal dolore più acuto. Aderirono l’uno sull’altra fino a confondere gli umori e i sapori. Erano goffi ma non lo sapevano, ci avrebbero riso ripensandoci qualche mese dopo, ma in quel momento non era passato ne presente, erano presenze ferme nel loro tempo. Non ci furono allarmi, Anna chiacchierava con la nonna e tutto filò liscio, ci fu anche il tempo di realizzare, di stringersi ancora, di sentirsi unici e al centro del mondo. Ci fu tempo per Nicola di fumare un paio di sigarette mentre la sua Flora si infilava la camicetta nella gonna e si sistemava i lunghi capelli. Lui la guardava compiaciuto e finalmente sentendola completamente sua.. “ Come ti senti” gli chiese andando ad aprire la finestra per far uscire l’odore di fumo. “ Felice” rispose lei arrossendo. Lui gli fece una carezza sul viso e lei chiuse gli occhi inclinando la testa sulla sua mano. Uscirono dalla camera e raggiunsero la cucina dove si prepararono un tè. Flora ne portò una tazza fumante alla nonna. “Prego Signora Lidia per voi” La donna posò il tombolo e la ringraziò. Anna era già seduta in cucina a inzuppare biscotti, ma quel giorno la fame di Nicola e Flora era insuperabile; finirono la scatola di latta e rimasero a guardarsi negli occhi, immobili, sognati. Sicuramente non erano intorno a quel tavolo. “Flora ti fermi per cena?” “No Signora Lidia vi ringrazio, anzi corro a casa che è davvero tardi.” “ Nicola accompagnala fino al suo portone, ciao signorina a domani.” Scesero le scale mano nella mano in silenzio e girarono a destra verso la salita che portava a casa di Flora. Erano pochi passi, camminarono lenti per restare di più insieme, si strinsero forte le mani e giunti sotto il portone un breve bacio, mise fine al giorno più importante della loro vita. |
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