Livin' in Paris

IT'S CHRISTMAS TIME.....

(Le dediche sono al fondo del pezzo!)
Non é la solita opinione del tipo "abbiamo perso il vero senso del Natale", "in questi giorni é tutto cosi' fasullo e costruito"... 
A queste chiacchiere non credo e molto più semplicemente dico che il Natale, bello o brutto, é cosi' e ce lo teniamo...

Ma come faccio a non accorgermene?
C'é tutto quello che ci vuole a Parigi, é tutto pronto da una decina di giorni: gli addobbi natalizi per le strade, le decorazioni che lampeggiano sui rami secchi dei tigli di Boulevard St. Germain, i mercatini con i venditori di cioccolato, zucchero filato, caramelle e bonbons, la signora con i capelli gialli e cotonati che vende le sciarpe rosse e le calze verde aghifoglio, il normanno che é sceso dal Mont St. Michel e propone ai parigini di St. Germain il gusto del suo Camembert...
Armani ha preparato una vetrina minimal con abiti viola mosca (avete presente quel colore iridescente tipico degli occhi delle mosche? E' davvero in voga in questo momento), Jack Romoli rimane sul classico, mentre Save The Queen è fermo all'autunno con le foglie ingiallite, le castagne e la volpe nel bosco.

Insomma, it's Christmas Time. I francesi mi sembrano molto sensibili alla "corsa ai regali" e per non farsi cogliere in ritardo, stanno già spuntando i loro desideri dalla lista scritta a mano: il sabato e la domenica la metro si riempie di gente che si riversa in centro (si', più o meno da Chatelet a Luxembourg, dall'arco di trionfo a Nation) ed invade i centri commerciali o preferisce la "balade" a saint Michel o qui a Saint Germain, se lo stipendio di Novembre é stato particolarmente generoso.

Sciences-Po? Troppo occupata a ricercare, a studiare, a teorizzare. Giusto qualche alberello nell'atrio, due decorazioni alle spalle dei tipi della reception e nulla più. Qui si studia, la testa sta sui libri e non sulla punta del pino a cercare di infilare la stella cometa. Il Natale come trionfo della religione? Non in Francia, patria dei forzati del Laicismo, manco per sogno a Sciences-Po, patria del Positivismo. Siamo in un'università, mica in una chiesa...

Ma come ho fatto a non accorgermene? E' che ho avuto parecchio da fare e il Natale quest'anno mi ha stranamente sorpreso: stavo leggendo un articolo sulla proliferazione nucleare e lui é arrivato, all'improvviso. E allora mi sono detto "Fra dieci giorni é natale!"

Bene, giovedi' prossimo le lezioni finiscono, e torno in Italia. Come é la situazione-neve? Ho uno snowboard che mi aspetta... E poi i parenti, gli amici, i pranzi, le cene, i regali.
Purtroppo il tutto durerà poco, il 2 gennaio alle 17 ho lezione di Teorie delle Relazioni Internazionali e si parlerà di...non so, probabilmente di guerra in Iraq e strategie "neocon".

Già, é vero, qui la Befana non esiste, non porta il carbone dolce nella calza. Che tristezza. A quel punto sarà già ora di rimettersi a teorizzare, a studiare, a pensare...

Ma le vacanze di Natale stanno arrivando!

P. S.: Saluti a tutti gli amici di Fossano, Cuneo e Mondovi', il 21 rientro in Italia! Dave e Chià, preparate gli sci che vi aspetto a valle...Saro, prepara gli euro che paghi da bere...Gli Spessi di Fossano (Paul, Marti, Moro, Cacio, Dave), preparate...qualcosa... Daverz, prepara Quent che vengo a salutarlo...Paul Corner e Ele, preparate il barbaresco e le amiche...Eli, prepara casa tua...Elios, preparati a venirmi a trovare...Vale, preparati a farti vedere...Fili, prepara la birra, Michy e Sara, preparate una cena...insomma, preparatevi!  
P. P. S.: i titoli del blog rimangono in inglese. E pure la foto rimane quella!