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Post caramellato
Svegliarsi la mattina e lasciar suonare la sveglia per
quattro
volte
di
fila.
Quindi arrendersi all'inevitabile: un nuovo giorno è alla porta e bussa inesorabile. Apri a mala voglia l'uscio di casa e lo fai entrare, manco lo saluti gli passi semplicemente davanti come fosse un inutile soprammobile. Vestito come viene t'accingi a preparare una tazza di caffelatte, bollente come piace a te. Il mondo attorno a te scopri essere vivo e comincia a muoversi, delle persone agitano braccia ah, salutano pensi e quindi ricambi il gesto. Mescoli delicatamente lo zucchero nel caffelatte quasi da temer di poterlo ferire ed infine ne assaggi il contenuto: inappuntabile, anni ed anni di colazioni ti han dato la facoltà di creare la miscela perfetta di glucosio lattosio e caffeina; sei il Dio del Risveglio.
Il caldo e lento fluido zuccherato scende delicatamente lungo l'esofago e man mano scalda le tue membra, nuovo sangue irrora il tuo corpo i globuli rossi si gonfiano e corrono invece di camminare l'ossigeno scorre a fiumi, la cucina si colora di marron chiaro, i fiorellini del porta zucchero sbocciano in un blu acceso, vieni abbagliato dal bianco acceso della tua felpa.
Rutti.
Ora hai la certezza d'esser vivo.
Scopri che il resto della tua famiglia è immersa nel calore del classico film sdolcinato del periodo natalizio. I produttori televisivi puntano tutto sull'orario della prima e seconda serata per raccimolare denaro, quindi la mattina per loro è soltanto un immenso buco nero in cui piazzano dei “filmetti” di seconda scelta tanto per tappare il vuoto; quasi zero pubblicità, molto spesso non sono un gran che, troppo scontati troppo fanciulleschi, ma delle volte riescono a stupire pure te. Quello di stamattina è uno dei pochi. Probabilmente lo osservi con l'interesse che si può rivolgere ad un sasso tondo in mezzo ad un mucchio di sassi tondi, ma è riuscito a colpirti. Durante l'ultimo atto della proiezione trattieni addirittura a fatica una lacrima; caspita, il finale era quasi scontato ma ti sei lasciato prendere sei stato trascinato dentro il film, il regista è riuscito nell'intento di catturarti. Ora non puoi far altro che farti comandare come una marionetta attendendo la conclusione della storia; ed alla fine il cuore ti si riempie di malinconia.
Anch'io sono come il protagonista, un camion pieno di amore ricolmo fino all'orlo, le ruote non sopportano quasi più il peso, non so dove parcheggiare sono troppo grosso, troppe auto lungo la strada a fare camporella tutti che si baciano che si coccolano che si amano. Vorrei poterlo fare pure io ma sembra ancora lontana la mia camionessa, magari l'ho già sorpassata e non me ne sono accorto. Intanto vivo e sorrido, quando sarà il momento arriverai.
Avevo promesso ad un'amica di scrivere un post caramellato, seppur indirettamente, ce l'ho fatta: glucosio e lattosio sappiamo essere due zuccheri ...
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