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LA DIDATTICA DELL'ODIO di Danilo Cipollini (Bel Ami Edizioni) - Le frasi più belle - Seconda pubblicazione.

Post n°123 pubblicato il 18 Luglio 2013 da loredanafina1964

"Accettate con ondestà di essere isole fino in fondo. Perchè, alla fine dei conti, non c'è niente di vero se non la vostra corazza a questo mondo.

Quella, e la Didattica dell'Odio..."

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C'è del buono, del mediocre, perfino del brutto in ciò che stai leggendo: ma un Libro è sempre così...

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Io, sinceramente, provo anche Odio.  (Bluvertigo)

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Prologo

Prenderemo in prestito da Oscar Wilde le parole giuste per cominciare questa storia. Anzi faremo di meglio: lasciamogli le parole e rubiamogli un concetto. E' un buon furto, un furto giustificabile, se si sottrae al genio una scintilla e si prova ad accenderci un fuoco.

Nel 1888 il grande scrittore irlandese dimenticò una raccolta di storie per ragazzi intitolata "Il principe felice ed altri racconti". L'opera venne snobbata, e di certo leggendola rimane meno impressa rispetto ad altre cose scritte da Wilde, più famose. La storia da cui la raccolta trae il suo titolo merita comunque un pò d'attenzione.

Come molte favole, parla di un principe. Un principe che visse tutta la sua vita nel castello di San-Souci (tradotto dal francese: "senza preoccupazioni"). Fu potente, rispettato dagli amici e temuto dai nemici. Tanto che, alla sua morte, le autorità di una città vicina, decisero di erigere in sua memoria una statua. Era quella una statua incredibile, preziosa, luccicante, tutta ricoperta di squame d'oro e di gioielli.

Accadde però che di quel principe che in vita era stato così potente e così poco amato, nulla restò nel cuore degli uomini, e fu così che la statua rimase per lungo tempo completamente ignorata, su una collina. Essendo il posto incredibilmente tranquillo una grossa rondine nera decise di nidificare proprio fra i piedi della statua. Dopo una snervante solitudine, il principe fu felice di aver finalmente un pò di compagnia e quindi iniziò a parlare con lei.

I giorni passavano e ogni sera, quando tornava al suo nido, la rondine raccontava al principe di quel che vedeva sorvolando la città. Gli raccontava delle faccende della gente comune, della miseria degli uomini, della loro povertà. Allora il prinicipe ebbe un'idea: pregò la rondine di strappare col becco i suoi gioielli e le foglioline d'oro dal suo corpo e di regalarle alle persone che più ne avevano bisogno. E così, i giorni passavano, e sempre più persone trovavano questi piccoli inaspettati doni davanti alle loro porte la mattina. Di conseguenza, la statua si faceva via via più spoglia, ma il Principe non se ne preoccupava: era quello il prezzo da pagare per fare del bene alle persone, e per avere finalmente compagnia e gratitudine.

Quando non rimase più nulla di perzioso da togliere era ormai giunto l'inverno.

Della statua restava solo un blocco grigio di bronzo tutto rovinato, e per la rondine era tempo di migrare verso paesi più caldi, anzi era già tardi (la specie Hirundo Rustica ovver quella che noi comunemente chiamiamo rondine, di norma abbandona l'Europa entro i primi di Ottobre per andare a nidificare e riprodursi nella zona dell'Africa Subsahariana).

Perchè si attardava, rischiando la vita e obbligandosi ad affrontare da sola il lungo viaggio anzichè farlo con le compagne? Perchè la rondine si era ormai affezionata al suo principe, così come lui teneva a lei. Per la prima volta il principe fu veramente felice. Proprio nel momento in cui non possedeva più niente.

Lo fu perchè la rondine decise di non migrare, e con coraggio attese l'inverno stretta al suo strano amico, fino al giorno in cui la Natura compì il suo corso e il freddo la uccise. Lo stesso giorno alcuni incrociati della città vennero a rimuovere quella statua che ormai era deforme e portarono via contemporaneamente anche il corpo gelato della rondine. Li buttarono nella fornace. Volevano distruggere il corpo dell'animaletto, perchè non imputridisse, e fondere il bronzo della statua per poterlo riutilizzare. Ma con grande stupore, quando la fornace finì il suo lavoro, due cose non si erano sciolte: il corpo della rondine e il cuore felice del principe. 

... Dicevamo, rubiamo a Wilde questa piccola verità: si può essere potenti, ricchi, senza preoccupazioni, e non essere felici. Oppure si può essere completamente nudi, ma amati da qualcuno, magari solo da una rondine, e sentirsi immortali. 

Bingo. E' esattamente il nostro caso.

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Prossima pubblicazione al più presto.  :)

 

 
 
 
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