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Da: "COSI' PARLO' ZARATHUSTRA" di F. W. Niethzsche - LE FRASI PIU' BELLE - DICIOTTESIMA PUBBLICAZIONE.

Post n°91 pubblicato il 28 Agosto 2012 da loredanafina1964

DI TRE COSE MALVAGE

(pag,161) - "In sogno, nell'ultimo sogno del mattino, stavo oggi su un promontorio, - al di là del mondo, tenevo in mano una bilancia e pesavo il mondo.

O, perchè l'aurora è sorta così presto? La gelosa aurora mi ha svegliato! Gelosa è sempre dei miei ardori mattutini.

Misurabile da chi ha tempo, pesabile da un buon pesatore, alla portata d'ali vigorose, chiaro per divini solutori d'enigmi, così il mio sogno ha trovato il mondo.

Il mio sogno, navigatore audace, mezzo nave, mezzo bufera, silenzioso come farfalla, impaziente come il nobile astore: quanto tempo e quanta pazienza ha ritrovato oggi per pesare il mondo!

Gli ha parlato segretamente la mia saggezza, la mia ridente saggezza del giorno, la quale si burla di tutti i "mondi infiniti?". Poichè essa dice: "dove esiste la forza, il numero diventa signore: il numero ha più forza".

Con quanta certezza il mio sogno guardava questo mondo infinito, senza curiosità, nè indiscrezione, nè timore, nè preghiera: - come una mela rotonda s'offriva alla mia mano, una mela d'oro matura, dalla buccia fresca, dolce e vellutata; - così mi si  offrì il mondo: - come se un albero m'accennasse, un albero ramoso, pieno di succhi volitivi, curvato a schienale e sgabello per gli stanchi viaggiatori; così stava il mondo davanti  a quel mio promontorio: - come se mani graziose mi porgessero uno scrigno, - uno scrigno aperto per incantare occhi pudichi e pieni d'ammirazione; così oggi mi si offriva il mondo: - non abbastanza enigma per mettere in fuga l'amore degli uomini, non abbastanza risolto per addormentare la saggezza degli uomini: - oggi il mondo, di cui si dice tanto male, era per me una buona umana cosa!

Come ringrazio il mio sogno mattutino, d'aver così potuto pesare il mondo! Egli è venuto a me con una buona umana cosa, questo sogno e questo confortatore!

E per imitarlo in pieno giorno e apprenderne le cose migliori, voglio adesso porre sulla bilancia le tre cose peggiori e pesarle umanamente.

Chi ha insegnato a benedire, ha insegnato anche a maledire: quali sono nel mondo le tre cose più maledette? Queste voglio porre sulla bilancia.

LUSSURIA, BRAMA DI DOMINIO, EGOISMO: queste tre cose sono state fino ad oggi le più maledette e calunniate, - e queste tre io voglio umanamente pesare.

Su quale ponte il presente va verso l'avvenire? Per quale forza il sublime è costretto a chinarsi verso ciò che è più basso? E chi comanda alla cosa sublime di crescere ancora più alta?

Adesso la bilancia è in bilico perfetto e immobile: io vi ho gettato sopra queste tre pesanti domande, l'altro piatto porta tre pesanti risposte. 

LUSSURIA: è per tutti gli spregiatori del corpo, ravvolti nel saio del penitente, il pungiglione e il palo di tortura, è il "mondo" maledetto da tutti i visionari dell'al di là: perchè si ride e si prende gioco di tutti i loro astrusi e confusionari maestri.

Lussuria per la canaglia fuoco lento che la brucia; per il legno verminoso e per gli stracci puzzolenti fuoco che li divora.

Lussuria: per i cuori liberi innocente e libera, giardino della felicità terrena, esuberante gratitudine dell'avvenire per il presente.

Lussuria: un dolciastro veleno solo per i fiacchi, ma per coloro che hanno il cuore leonino il grande corroborante, e il vino dei vini gelosamente serbato.

Lussuria: la grande pietra di paragone per la fortuna più alta e per la somma speranza.

Lussuria: ma io voglio siepi intorno ai miei pensieri e anche intorno alle mie parole: sicchè i porci e i sognatori non possano invadere i miei giardini.

BRAMA DI DOMINIO: il flagello infuocato per i più duri di cuore, il crudele martirio riservato ai più crudeli, la cupa fiamma dei roghi viventi.

Brama di dominio: il freno malvagio che viene imposto ai popoli più vanitosi; la schernitrice delle virtù malferme, che doma ogni cavallo e ogni superbia.

Brama di dominio: il terremoto che abbatte e spezza tutto quello che è marcio e vuoto, la forza che tuonando frantuma i sepolcri imbiancati, il fiammeggiante interrogativo messo accanto a premature risposte.

Brama di dominio: davanti al cui sguardo l'uomo striscia e si curva, s'avvilisce e s'abbassa più che il serpente e il maiale, fino a quando il grande disprezzo gli strappi un grido.

Brama di dominio: la terribile maestra che insegna il grande disprezzo, che a città e a imperi urla in faccia "via di qua!", fino a quando un giorno saranno quelli stessi a gridare "via di qua!".

Brama di dominio: ma chi la chiamerebbe brama se ciò che è in altro è attratto in basso verso la potenza! In verità non vi è nulla di febbrile e di morboso in questo piacere e in questo abbassarsi!

L'altura solitaria non sia tale eternamente e non sia contenta di sè!

La montagna discenda alla valle e i venti delle vette alle bassure: - O, chi saprebbe trovare il nome giusto e degno per un tale desiderio! "Virtù che dona" - così una volta Zarathustra chiamò questa che non può aver nome.

E allora accadde anche - e in verità accadde per la prima volta!

-che la sua parola lodò l'egoismo, il santo egoismo che sgorga da un'anima potente: - da un'anima potente, a cui appartiene il corpo alto, bello, vittorioso, attraente, intorno al quale il corpo diventa specchio.

Lontano da sè bandisce tutto ciò che è vile; essa dice: cattivo è ciò che è vile! 

Esiste anche una saggezza umile, strisciante, pia, ossequiosa.

Essa odia e prova addirittura ribrezzo di colui che non vuole mai difendersi, di colui che ingoia gli sputi velenosi e gli sguardi cattivi, del paziente troppo paziente, di colui che tutto sopporta e che di tutto si accontenta: perchè questi sono i modi dei servi.

Che uno sia servile davanti agli dei e alle divine pedate o davanti agli uomini e alle opinioni umane è tutt'uno: sputa in faccia a ogni servilità, questo beato egoismo!

Malvagio, così si chiama tutto quello che si piega e serve, gli occhi che ammiccano sottomessi, i cuori cntriti, le maniere false e prone e lo scoccare di grossi baci vilissimi.

Turpe saggezza: così si chiama tutto ciò che i servi, i vecchi e gli spossati distillano dal loro cervello; e specialmente tutta la malvagia follia pretesca, travagante e arcimaligna.

Turpe apparenza, quella di tutti i preti, di tutti gli stanchi del mondo e di tutti coloro che hanno anima di femmina e di servo. O, quanto danno loro inflisser all'egoismo con i loro intrighi!

E proprio questo doveva esser virtù e virtù chiamarsi, questo intrigare contro l'egoismo! E "disinteressati" desideravano essere, con buona ragione, tutti questi vigliacchetti stanchi del mondo e ragni crociati!

Ma per tutti costoro verrà il gran giorno, la grande svolta, la spada del giudizio, il grande meriggio: poichè molte cose debbono rendersi manifeste!

E chi dice sacro l' "IO" e sacro l'egoismo, in verità parla da saggio, parla da profeta: Ecco viene, ecco s'approssima il grande meriggio!

Così parlò Zaratustra.

                                    ____________________________

PROSSIMA PUBBLICAZIONE AL PIU' PRESTO.

 

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