Della primavera non resta più che lo stoppino appena umido di cera.
Domani inizia il lungo autunno e non dubito che avrò molti giorni a disposizione per lamentarmi di freddo, stress e compagnia bella. Per non sbagliare inizio per tempo e prendo a lamentarmi a gran voce della situazione contingente:
Oggi non riuscivo ad alzarmi.
Dopo un martedì iniziato alle sei di mattina e passato a rimbalzare per mezzo piemonte è quasi il minimo. Dall'allegro giro per clienti ho potuto ricavare alcune verità della vita:
- Non sono fatto per lavorare col pubblico: quando tutti sono eccitati a toccarsi il biscottino davanti al contratto, io al massimo penso alla cena.
- Mentre il super venditori passano il tempo a telefonarsi ed io guido, non mi eccito per le potenzialità della comunicazione, ma tento solo di restar sveglio.
- Mentre io curo le pubblic relationships, il lavoro non si porta avanti da solo.
- Soprattutto... avventurarsi sulla Torino-Milano può rivelarsi una azione molto, molto avventata...
Detto questo, fuggo, dato che una tonnellata di lavoro mi si è rovesciata addosso nei brevi momenti rubati per scrivere queste 4 parole... Adieux
(aaaaahhhhh hanno vinto al superenalotto!!!! un altro piano per vivere senza lavorare andato in fumo... Mi ritiro in un malinconico mutismo teso a riflettere sulle crudeltà della vita...)