Il Fiore e la SpadaLa vita spesa a cercare il fiore perfetto non scorre invano |
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Mi rendo conto che quanto sto per scrivere possa parere filosofico e poco attinente alla realtà, ma vi assicuro che, almeno nella mia mente, è tutto fin troppo reale. Che l'uomo muoia è cosa assodata. E' praticamente l'unica certezza del futuro che ci è concessa. Quello che non riesco a comprendere appieno è cosa accade dopo a questo evento. E questo, vi assicuro, mi turba oltre ogni dire. Perchè mi turba? Io sono convinto che quello che rende il mio Io coerente è l'unione tra quello che ricordo e la mia capacità di interpretare i ricordi. Insomma... la mia consapevolezza di esistere in quanto me stesso mi viene dalla consapevolezza del mio passato. Se la morte fosse come il sonno, dove svaniscono i ricordi e la capacità di percepirli... allora nel futuro ci sarebbe un istante a partire dal quale non solo non esisterei più, ma NON SAREI NEPPURE PIù CONSAPEVOLE DI ESSERE ESISTITO. Come mai questo punto è così importante? Cerco di spiegarlo in breve: penso fermamente che non esista un concetto di *realtà* separato da *realtà interpretata*. L'essere umano può solo avere una percezione soggettiva del mondo, gelosamente custodita nel proprio ricordo. Quando per una ragione o per l'altra il ricordo di un dato evento si perde... logicamente penso di poter dire che quella cosa NON E' MAI ACCADUTA. Nel momento in cui con la morte i ricordi svaniscono, e svanisce la consapevolezza di averli avuti... beh... è come se la mia propria vita non CI FOSSE MAI STATA. In pratica la realtà si riduce ad un assurdo logico tra un periodo prima di me, in cui ovviamente non ero, un periodo dopo di me in cui non sarò, e qualcosa in mezzo di cui però non avrò cmq percezione. (mi rendo conto ora di quanto sia difficile esprimerlo) Ora... il materialismo mi porta a questa assurda conclusione: la vita, come esperienza personale, non ha un senso logico. é un semplice inganno di cui non resterà (a me) nulla, neppure la magra consapevolezza di non esistere più ma cmq sapendo di essere stato. Come mai lo scrivo a voi? Xchè io vorrei tanto, ho bisogno, di essere convinto che invece l'anima ESISTE e che la dopo la morte la consapevolezza dell'Io permane e si propaga, magari in altre forme, ma autoconsapevole di sè. Certo, non mi aspetto PROVE, ma almeno esperienze, pensieri, sensazioni, in modo da ritrovare un poco la mia strada e scacciare questa opprimente sensazione di vuoto che spesso mi assale in questi giorni... grazie, e buona serata a tutti...
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