Il Fiore e la Spada

Così diceva andreotti nei suoi anni ruggenti ed io credo che di lui si possano dire molte cose tranne che fosse uno sprovveduto. Io leggo sui giornali della legge sulle intercettazioni e vengo assalito dai dubbi. Intanto per la dinamica dell'approvazione: un governo traballante e litigioso come il nostro che si riunisce unanimamente sotto la bandiera della protezione della privacy. Per il cittadino, dicono. Per sè stessi, penso io.

In effetti è cosa nota che se il desiderio è una molla molto forte, ancora di più lo è la paura. In questo caso... come altro spiegare una decisione così rapida e corale? Non so gli altri italiani, ma sinceramente io non vedo nella mia vita questa urgenza di privacy: posto anche che qualcuno mi stesse ascoltando, cosa sentirebbe?

• Ehi ciccio, stasera cinema!
• Ah che troia che sei, ci pacchi sempre quando andiamo a farci una birra!
• Sì, sì, anche io ti voglio bene.
• Va bene, ci becchiamo in rete alle 10 e giochiamo fino a mezzanotte.
• Ah, il tuo capo ha detto quello... che stronzo!

E via dicendo. Al massimo massimo troverebbe la mia collezione di porno, ma accidenti, chi è senza porno scagli la prima pietra!

Dunque mi puzza un poco che la gente inquisita per corruzione, peculato, abuso di atti di ufficio, scandali, giri di prostituzione e via dicendo si unisca a difendere la MIA privacy. Ordinando ai magistrati di AVVERTIRE gli interessati delle intercettazioni e di DISTRUGGERE i nastri ottenuti in via ufficiosa e cmq sempre dopo le sentenze.

Insomma, a me pare un modo per cancellare le prove dopo un misfatto ed in maniera del tutto legale. Insomma, alla fine della fiera destra e sinistra sanno sempre come trovarsi d'accordo sulle cose importanti!

ps. io manderei una letterina a lor signori avvertendoli che io VOGLIO essere intercettato, se questo vuol dire che ANCHE LORO siano controllati.

Domani inizia il lungo autunno e non dubito che avrò molti giorni a disposizione per lamentarmi di freddo, stress e compagnia bella. Per non sbagliare inizio per tempo e prendo a lamentarmi a gran voce della situazione contingente:

Oggi non riuscivo ad alzarmi.

Dopo un martedì iniziato alle sei di mattina e passato a rimbalzare per mezzo piemonte è quasi il minimo. Dall'allegro giro per clienti ho potuto ricavare alcune verità della vita:

• Non sono fatto per lavorare col pubblico: quando tutti sono eccitati a toccarsi il biscottino davanti al contratto, io al massimo penso alla cena.
• Mentre il super venditori passano il tempo a telefonarsi ed io guido, non mi eccito per le potenzialità della comunicazione, ma tento solo di restar sveglio.
• Mentre io curo le pubblic relationships, il lavoro non si porta avanti da solo.
  
• Soprattutto... avventurarsi sulla Torino-Milano può rivelarsi una azione molto, molto avventata...

Detto questo, fuggo, dato che una tonnellata di lavoro mi si è rovesciata addosso nei brevi momenti rubati per scrivere queste 4 parole... Adieux

(aaaaahhhhh hanno vinto al superenalotto!!!! un altro piano per vivere senza lavorare andato in fumo... Mi ritiro in un malinconico mutismo teso a riflettere sulle crudeltà della vita...)