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librerie morenti

Post n°120 pubblicato il 22 Febbraio 2015 da angiolhgt

Le librerie stanno sparendo, al loro posto magazzini di libri scaffalati e assortiti come scatolame nei supermercati.

A torino stanno chiudendo una ad una quelle vecchie, storiche dove trovavo il libraio: era l'anima della libreria, ne condensava  il carattere, chiedevo e mi indirizzava schiudendomi orizzonti sconosciuti oppure, molto spesso, senza cercare aiuto  sfogliavo in piedi a volte per troppo tempo  leggiucchiando... passim ..poi, spesso per l'eterogenesi dei fini, uscivo con un libro che non c'entrava nulla con quello che avrei voluto acquistare entrando.

Le librerie erano avventuroso territorio  di caccia: libri incontrati per caso o consigliati da amici ma più spesso libri citati in altri libri. I migliori promoters di libri sono i libri stessi:  un po' come adesso navigare in internet.

La lettura per me è stata una missione impossibile,  da sempre ignorante e per fortuna o cocciutaggine non ancora rassegnato ad arrendermi, continuo ad insistere nel tentativo di imparare qualcosa, ma vedo che solo pochi libri  mi hanno nutrito seppure solo un po, il resto solo gomma da masticare: puro esercizio mandibolare - (sull'esperienza e l'osservazione come fonti importanti di conoscenza mi trovo abbastanza in sintonia con Cartesio - nomen omen!)

Lo  scorso anno ho passato un lungo periodo a genova dove, tra i vicoli ,resistono ancora piccole librerie caostematiche con tanto di libraio con mezzemaniche nere; trovi libri introvabili altrove, edizioni defunte di remainders che odorano di umido liofilizzato.

Mi è capitato di diventare assiduo di  un libraio che sembrava averli letti tutti e dopo infinite chiacchiere me ne uscivo dall'antro semi ipogeo  con la preda golosa custodita in un sacchetto riciclato  per sedermi da Klainguti, nel bar di Verdi e Mazzini ,  oppure in quello degli specchi dove Dino Campana scriveva i suoi Canti: tè e biscotti del Lagaccio o della casa.

Genova muore più lentamente di Torino, pare mummificarsi lentamente nei suoi caruggi , nei vicoli bui ciondolano ancora "le graziose", tante come un tempo e affacciate o sedute sulla soglia,  solo la  nazionalità è diversa, e poi incontri piccole botteghe incorniciate da magnifici marmi scolpiti: tripperie ,  friggitorie , focaccerie..e finalmete una  vecchia libreria che sa di stantìo e che ti attende per la  scoperta di un mondo nuovo da sfogliare....Colombo vive ancora tra quei libri, l'ho visto, solca quei mari cartacei per buscar el levante por el poniente, anche lui cercava un libro e ne ha trovato un altro.

 

 

 

 
 
 
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