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UN PO’ DI STORIA….

Post n°88 pubblicato il 13 Luglio 2023 da cristianma.80

L’ ASSEMBLEA COSTITUENTE CHE APPROVO’ IL TESTO DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Presidente (Terracini). L’ordine del giorno reca: Votazione finale a scrutinio segreto della Costituzione della Repubblica Italiana. Ha facoltà di parlare l’onorevole Ruini . Ruini , presidente della Commissione per la Costituzione. Onorevoli colleghi con la seduta di poche ore fa il compito dell’Assemblea Costituente può dirsi adempiuto. Ecco il testo definitivo della Costituzione che mi appresto a consegnare al presidente dell’Assemblea. Era un compito difficile e faticoso. Il Comitato di redazione è apparso molte volte quasi una mitica unità ; i suoi membri si sono divisi ed hanno combattuto fra loro; ma dopo tutto vi è stato, e si rivela oggi, uno spirito comune, uno sforzo di unità sostanziale.(…) Questa è un’ora nella quale chi è adusato nelle prove parlamentari, chi ha conosciuto il carcere politico, è preso da una nuova e profonda emozione. E’ la prima volta nel corso millenario della storia d’Italia, che l’Italia unita, si dà una libera Costituzione. Un bagliore soltanto vi fu, cento anni fa, nella Roma repubblicana di Mazzini. Mai tanta ala di storia è passata sopra di noi.(…) Dobbiamo darci la nostra Costituzione in una situazione tragica; dopo la disfatta; dopo l’onta di un regime funesto. Dobbiamo cercare di costruire qualche cosa di saldo e di durevole mentre viviamo in piena crisi politica, economica,sociale. Ebbene vi siamo riusciti. (…) Questa carta che stiamo per darci è essa stessa un inno di speranza e di fede. Infondato è ogni timore che sarà facilmente divelta, sommersa, e che sparirà presto. No; abbiamo la certezza che durerà a lungo e forse non finirà mai e si verrà completando e adattando alle esigenze dell’esperienza storica. Pur dando alla nostra Costituzione un carattere rigido, come la tutela delle libertà democratiche, abbiamo consentito un processo di revisione che richiede mediata riflessione, ma che non cristallizza in una statica immobile. (…) La formulazione della nostra Costituzione non poteva che svolgersi con metodi democratici. (…) Tutti i rappresentanti del popolo, tutte le correnti del popolo da essi rappresentate possono dire: questa Costituzione è mia perché l’ ho discussa e ho messo qualcosa. (…) Quando oggi voteremo, il largo suffragio che daremo alla nostra Costituzione attesterà che, malgrado i dissensi e le lacerazioni, è scaturita dalle viscere profonde della nostra storia, la convergenza di tutti in una comune certezza; il sicuro avvenire della Repubblica Italiana ( vivissimi generali applausi).Con queste dichiarazioni mi onoro consegnare al presidente dell’ Assemblea Costituente il testo definitivo della Carta Costituzionale. L’Assemblea sorge in piedi – ( Vivissimi, generali, prolungati applausi ) – Da una tribuna un gruppo di garibaldini intona l’inno di Mameli ripreso dall’ Assemblea e dal pubblico delle tribune ( Rinnovati vivissimi applausi). (…) Presidente. Dichiaro chiusa la votazione a scrutinio segreto. Invito gli onorevoli segretari a numerare i voti.(…) Proclamo il risultato della votazione a scrutinio segreto: Presenti e votanti : 515 Maggioranza: 258 Voti favorevoli: 453 Voti contrari: 62 L’Assemblea approva – l’Assemblea si leva in piedi – Vivissimi, generali, prolungati applausi cui si associano i giornalisti dalle tribune della stampa- Sì grida: Viva la Repubblica! (Nuovi, prolungati applausi). Presidente- Onorevoli colleghi! E’ con senso di nuova e profonda commozione che ho pronunciato or ora la formula abituale con la quale, da questo seggio, nei mesi passati ho, cento e cento volte, annunciato all’Assemblea il risultato delle sue votazioni. Di tutte queste,delle più combattute e delle più tranquille, di quelle che videro riuniti in un solo consenso tutti i settori e giorno per giorno, vennero svolgendosi con un legame non sempre immediatamente conseguente in significati e intenti, affermandoli definitivamente e senza eccezione con legge fondamentale di tutto il popolo italiano. (…) Noi consegniamo oggi a chi elesse il 2 giugno la Costituzione; noi abbiamo assolto il compito amarissimo di dare avallo ai patti di pace che hanno chiuso ufficialmente l’ultimo tragico e rovinoso capitolo del ventennio di umiliazioni e di colpe ( applausi); e con le leggi elettorali, stiamo apprendo il ponte di passaggio, da questo periodo ancora anormale, ad una normalità di reggimento politico nel paese nel quale competa ad ogni organo costituzionale il compito che gli è proprio ed esclusivo: di fare le leggi al Parlamento; al Governo di applicarle; ed alla Magistratura di controllarne la retta osservanza. Ma con la Costituzione quest’ assemblea ha inserito nella struttura dello Stato repubblicano altri organi, ignoti al passato sistema, suggeriti a noi dall’esperienza dolorosa o dettati dall’esperienza della vita sociale economica del paese. Tale Corte delle garanzie costituzionali, sancita a difesa dei diritti e delle libertà fondamentali, ma non a preclusione di progressi ulteriori del popolo italiano verso una sempre maggiore dignità dell’ uomo, del cittadino, del lavoratore. (…) Noi lo sappiamo oggi ciò che avrebbe superato le nostre possibilità. Ma noi sappiamo di avere posto, nella Costituzione, altre parole che impegnano inderogabilmente la Repubblica a non ignorare più quelle attese, ad applicarsi risolutamente all’apprestamento degli strumenti giuridici atti a soddisfarle. La Costituzione postula, senza equivoci, le riforme che il popolo italiano, in composta fiducia, rivendica . Mancare all’impegno sarebbe, nello stesso tempo, violare la Costituzione e compromettere, forse definitivamente, l’avvenire della nazione italiana (vivissimi applausi). (…) M’inchino reverente alla memoria di quelli che cadendo nella lotta contro il fascismo e contro i tedeschi pagarono per tutto il popolo italiano il tragico e generoso prezzo di sangue per la nostra libertà e per la nostra indipendenza (vivissimi generali applausi); con voi inneggio ai tempi nuovi cui col nostro voto, abbiamo aperto la strada per un loro legittimo affermarsi. Viva la Repubblica democratica italiana, libera, pacifista ed indipendente! (vivissimi, generali prolungati applausi) – si grida: Viva la Repubblica! Viva il presidente Terracini! (Nuovi , vivissimi, generali applausi). De Gasperi, presidente del Consiglio dei Ministri. Chiedo di parlare. Presidente. Ne ha la facoltà. De Gasperi,(vivi applausi al centro). (…) Il governo ora, fatta la Costituzione ha l’obbligo di attuarla e di farla applicare: ne prendiamo solenne impegno. Noi tutti però sappiamo, egregi colleghi, che le leggi non sono applicabili se accanto alla forza strumentale che è in mano al Governo non vi è la coscienza morale pratica nel costume. A distanza di cento anni mi giunge all’orecchio come l’eco del programma mazziniano, che sonava: “ la Costituente Nazionale, raccolta a Roma, metropoli e città sacra della Nazione, dirà all’Italia e all’ Europa il pensiero del popolo e Dio benedirà il suo lavoro.” Valga tale auspicio anche per questa Assemblea del nuovo Risorgimento; il soffio dello spirito animatore della nostra storia e della nostra civiltà cristiana passi su questa faticosa opera, debole perché umana, ma grande nelle sue aspirazioni ideali, e consacri nel cuore del popolo questa legge fondamentale di fraternità e di giustizia, sicchè l’Europa e il mondo riconoscano nell’ Italia nuova, nella nuova Repubblica assisa sulla libertà e sulla democrazia, la degna erede e continuatrice della sua civiltà millenaria e universale (vivissimi e prolungati applausi). Da Atti parlamentari: Assemblea Costituente,Roma. Camera dei Deputati 1947

 
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