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No alla censura! Basta con l'imbroglio!

Questo blog è pubblicato in base all'art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo, all'art. 10 della CEDU, all'art. 11 della Carta di Nizza, all'art. 6 del Trattato sull'Unione Europea, all'art. 21 della Costituzione Italiana.

La libertà d'espressione fa parte del patrimonio giuridico e morale mondiale.

 
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Creato da: lunarossa.1974 il 16/02/2007
Senza nè Santi nè Eroi.

 

 
« Borsellino: individuate ...Fini deve prima fare i c... »

Lo Stato ci ha dichiarato guerra.

Post n°40 pubblicato il 27 Luglio 2007 da lunarossa.1974

Potremmo stillare articoli minuziosi e dettagliati su ogni probabile malaffare politico: su gli imbrogli, le scalate, i privilegi, i grandi stipendi o pensioni d'oro, le silenziose riforme mosse a coprire l'illecito.

Potremmo gettare nella rete parole su parole, denunce su denunce, chiedere di aprire inchieste su inchieste: ne avremmo diritto, non meno facoltà.

Potremmo spodestarli con un colpo di coda, organizzando una guerra civile: troveremmo di certo molte braccia in tutta questa povertà che flagella l'Italia. Tuttavia, mi piace pensare di avere altre alternative, mi piace pensare che la nostra intelligenza e caparbietà siano di gran lunga superiore ad ogni atto delinquenziale; una guerra civile sarebbe in tutto e per tutto un atto criminoso.

Lasciare ad un semplice articolo su carta l'onere di assolvere o di rovesciare un sistema mafioso è alquanto presuntuoso e utopico: non basta il nero su bianco, si deve dare un'identità a questa carta, la si deve materializzare, dare una forma, un movimento tellurico, deve trasformarsi in un atto concreto e mirato.

 

Rosaria Schifani:

per tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato…..lo Stato…

chiedo venga fatta giustizia adesso.

Rivolgendomi agli uomini della mafia, perche ci sono qua dentro, e non: ma di certo non cristiani.

Sappiate che anche per voi c'è la possibilità di perdono, io vi perdono però vi dovete mettere in ginocchio se avete il coraggio di cambiare.........ma loro non cambiano.

 

Loro non cambiano, diceva la giovane vedova di guerra, loro sono qui a fingere di piangere uomini veri e coraggiosi, uomini che pur conoscendo contro chi e cosa stavano lottando, hanno continuato nel nome di una coscienza limpida e onesta. Uomini dello Stato, perche i nostri eroi erano e sono ancora uomini dello Stato: invece chi quel giorno stringeva un vigliacco cordoglio erano e restano uomini contro il nostro Stato.

 

Sono piu forti di noi e fanno paura: ma fa ancora piu paura sapere di avere ben poche chance, la difficoltà nel  trovare persone incontaminate, oneste, lontano dai loro giochi di potere.

Oggi lo Stato è abitato da facenti stregoni, e non perche leggono le carte o bevono sangue da coppe color oro, stregoni perche come nel paese delle meraviglie sanno insabbiare, rendere invisibile occultare le loro verità: posseggono le arti magiche, sanno quale pedina muovere e come allontanarci depistandoci.

Noi siamo gli uomini dello Stato, noi che sappiamo da che parte remare, noi che leggiamo tra le righe le loro verità criptate.

Dobbiamo issarci, affastellarci l'uno su l'altro fino a diventare un enorme bastone capace di bloccare le loro mortali ruote:

impedire il continuamento di un modo di governare simile a due mani che ci stringono la giugulare. Uno Stato che blocca l'evoluzione della propria società è uno Stato da combattere: i loro smembramenti istituzionali vanno fermati, le loro mani sulle nostre aziende vanno tagliate. Il loro mettere bocca in questioni altrui.

Hanno prolificato ovunque:

nella magistratura,

nella guardia di finanza,

in ogni forza armata,

nel calcio,

nella sanità pubblica e privata,

nelle scuole,

nelle banche,

alitalia,

telecom,

parmalat,

cirio,

tutto rientra in quel teatro burattiniano in loro possesso. Tutto è talmente lapalissiano da non sconvolgerci piu di tanto, facendoci tenere bassa la testa nella sabbia.

Si muovono di giorno fingendo di governare: agiscono di notte impedendoci di vedere assolti i nostri diritti, impedendoci di credere ancora in una giustizia resa fittizia e piena di gineprai bui.

L'assoluta immutazione di vecchi e nuovi problemi dovrebbe darci la forza di iniziare un vero percorso: abbiamo il dovere di mutare rotta con un atto certo e palese.

Le intercettazioni non avrebbero motivo di esserci, se non per motivi di strategia aziendale, o spinti dalla certezza che chi opera, lo fa in malafede.

È tutto sbagliato, è tutto la conseguenza di un ordine reso oscuro e malato: corriamo come matti nell'intento di mettere toppe dove nemmeno il buco dovrebbe esserci.

Se non ristabiliamo un ordine, una moralità, un limite che mai più dovrà essere superato, tutti noi saremo legittimati ad agire in un determinato modo: il pesce piccolo si vedrà sempre inghiottito da quello piu grande.

Passiamo il tempo a discutere su cosa fare, come intervenire, come uscire da questo involucro laminato capace di oscurarci le menzogne: loro operano sotto un'unica bandiera; noi ci vivisezioniamo in mille bandiere, uno smembramento che mai ci renderà forti come loro.

Non è la Destra da combattere, e nemmeno la Sinistra, ma tutto un Governo.

Combattere contro i Ricucci, i Tanzi, i Previti e chi come loro, combattere anche chi a questi personaggi ha dato carta bianca per agire indisturbato.

Combattere i mandanti veri esecutori di tutte le stragi nostrane, i veri assassini di tutti i nostri eroi, di tutti i nostri diritti infossati sotto i loro raggiri.

Hanno nel tempo ordito alle nostre spalle, mietendo a gran falce il nostro frumento, ridandoci terra arida e in coltivabile.

Usiamo la loro stessa strategia, apriamoci anche noi un varco, attiriamo a noi uomini e ogni figura professionale capace di dar voce all'oscuramento malefico. Attiviamoci se davvero vogliamo tentare di portare alla luce i gravi delitti: partiamo dall'Italia ma avendo bene a mente una cosa.

Loro son diventati tanto potenti d'avere cellule in ogni parte del mondo: e noi nel mondo abbiamo tanti altri nostri simili vittime del loro potere dilagante. Dobbiamo attivarci senza piu indugiare, senza piu rimandare, senza piu credere che digitare su carta basti a smuovere il sistema.

Combattere per riottenere il diritto ad un informazione reale e priva di censura o ottenebramenti, riempiamo le redazioni innondandole delle nostre lettere denuncianti una professionalità e un servilismo a pari passo.

Noi sappiamo che voi servite. Ecco cosa dobbiamo dirgli, che sappiamo, che noi sappiamo, che noi siam pronti a diffondere la loro mala informazione. Non crediate sia di pubblico dominio, in molti son rimasti arenati in paludose e finte oasi paradisiache. La consapevolezza vive in poche menti.

Potrebbe apparire a molti, vuoto e inutile questo articolo, privo di vere annotazioni: è vero,non sto denunciando un singolo attentato.

Per me, ogni loro mossa, sia che provenga da un ala, sia che provenga dall'altra, risponde ad un unico movente, ad un unico scopo, ad un'unica cupola. Per me fa tutto parte di un unico gigantesco disegno, volto ad un solo fine.

Forse nel loro disegno c'è davvero l'intenzione di farci scagliare ora contro uno, ora contro l'altro: il capro espiatorio che di turno decidono di gettarci tra le fauci.

No, non ci credo piu: son certa si tratti di un'unica macchinazione. Dimmi con chi vai, ti dirò chi sei.

Rinnovo l'invito a coloro che hanno nel cuore desiderio di ripulire i corridoi dorati, di rivolgersi a noi: fin quando silenti continuerete a lavorare a braccetto con chi sapete corrotto, per me lo sarete anche voi.

Avete dichiarato guerra alla vostra stessa popolazione: troveremo mai giudici capaci di chiedervi e costringervi a gettare la maschera?

Si prima o poi troveremo questo altro nostro eroe: ma questa volta non lo lasceremo solo nelle vostre mani, questa volta gli faremo cordone.

 

 

 

 

 
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