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No alla censura! Basta con l'imbroglio!

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Creato da: lunarossa.1974 il 16/02/2007
Senza nè Santi nè Eroi.

 

 
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La vita vera non è il canto di una cicala!

Post n°58 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da lunarossa.1974

 

 

A chi indirizzare quest'articolo, al Papa? Alla coscienza dei farmacisti? A tutti gli italiani capaci di schierarsi dietro ad un principio senza affondare nelle ragione altrui? Giusto, lo dedicherò ai coscienziosi egoisti ed ottusi, ai perbenisti bugiardi.

Sollecito ancora una volta questi personaggi, squarciando il loro finto mondo ovattato con realtà cruenti e sanguinarie. Toglietevi il paraocchi e non abbiate paura della vita vera!

L'aborto esiste, ed è una procedura dolorosa ma spesso necessaria.

Possiamo discutere l'aborto selettivo, di certo non condanno quei genitori che assieme, decidono di non mettere al mondo un bambino malato o deformato.

Tra l'altro, il Papa elucubra, giudica e condanna, ma ditemi voi: realmente, i genitori con figli

 " diversi " che aiuti ricevono? Le istituzioni, gli oratori, le chiese, materialmente come aiutano queste famiglie? Vogliamo ricordare di come ogni anno, la pubblica amministrazione ridimensioni le insegnanti di sostegno all'interno delle scuole?

Possiamo discutere ma non giudicare. Non possiamo governare la vita altrui!

Di certo coloro che si nascondono dietro le Sante parole, dietro le bugie ingannevoli e irreali, hanno  il coraggio di obbligare una donna o giovane adolescente, sdraiata su di un freddo lettino di una ferrosa stanza ginecologica in un rumoroso pronto soccorso a non assumere la pillola del giorno dopo. Guardandola in quegli occhi feriti, annusando il terrore che tracima dalla sua pelle violata e ferita, guardandole le ecchimosi e le lacrime gli diranno: - è immorale assumerla, è peccato. –

Ciò che gli è stato fatto non è forse immorale!!

Quel che ci differenzia dalle bestie disumane è l'amore per il proprio simile, non potendo difenderlo dai tentacoli demoniaci tento almeno di sollevarlo da altre sofferenze!

Il Papa ancora una volta richiama a se gli ottusi moralisti, i ciechi e servizievoli fedeli che nessuna domanda si pongono, nemmeno se Dio vuol davvero da loro questo atto estremo e barbaro. Gli ottusi non si pongono domande e tanto meno ricercano risposte o altre verità. Al massimo sperano di non ritrovarsi su quel lettino, ne loro ne i loro cari.

L'egoismo dilaga e stavolta si colora di porpora.

Ma la realtà è un'altra: non nascosta, ma chiara, netta, precisa.

 Per una volta, volgiamo gli occhi al domani: secondo voi cosa accadrebbe se si ponesse il veto sull'aborto?

 Facile, si andrebbe in clandestinità: storia è stata e storia sarà.

Abortire clandestinamente significa spesso morire di infezioni, dare pane ai traffici illeciti come la prostituzione con  la tratta delle schiave del sesso.

Oggi in Italia, un medico può avvalersi dell’obiezione di coscienza,  rifiutandosi cosi di praticare l’aborto: la chiesa lo consiglia energicamente, le istituzioni fanno spallucce non prevedendo le tragedie.

In Veneto, c’è la piu alta concentrazione di nivei camici obiettori, circa l’80%.

Praticamente impossibile che una donna, possa farsi interrompere una gravidanza da quelle parti: liste d’attesa impossibili.

Un aborto richiede celerità: primo perche, il danno e il trauma si riducono  e poi perche la legge da un tetto massimo per praticarlo, giustamente, dopodichè si va clandestinamente.

Le donne venete, sono costrette al pellegrinaggio, con tutto il peso che comporta: un peso che schiaccia l’animo, accrescendo i sensi di colpa.

Ma l'arte di arrangiarsi risiede da sempre nel DNA degli italiani.

Storia recente.

Finalmente l’Italia si accingeva a sperimentare l’aborto farmacologico: atto ad evitare i gravi traumi psicologici, e fisici che lo stesso comportava con i vecchi metodi; aspirazione, raschiamento e via discorrendo.

Al tempo, l’ennesimo anatema Pontificio e la difficoltà derivante dal costo dello stesso RU486, costrinsero alla resa. Il fallimento della sperimentazione.

Giusto in quel frangente, un medico dello staff sperimentale, suggerì di utilizzare il cytotec: lo stesso produceva l’interruzione farmacologia di una gravidanza indesiderata con sole 4 pillole, e in più era a bassissimo costo.

Il cytotec, è un farmaco usato per contrastare l’ulcera: basta una ricetta banale, per entrarne in possesso.

Questa rivelazione viaggiò su molte testate giornalistiche impropriamente, nel senso che se ne vantarono le virtù, ma non gli effetti collaterali.

Infatti, con un dosaggio eccessivo, si arriva alla lacerazione dell’utero, ci si può procurare un’emorragia, o una sterilità permanente e in casi eccezionali, la morte.

Al tempo, non si pensò di elencare questi devastanti effetti, semplicemente finita la sperimentazione, si lasciò cadere nel vuoto questo dettaglio insignificante: nostra prerogativa, non essere lungimiranti, non prevedere cosa nel futuro potrebbe determinarsi, occultando la verità, o non arricchendo le informazioni con i pro  e i contro. O semplicemente facendo ostruzionismo.

Oggi qualcuna deve essersi ricordata del cytotec, e lo pubblicizza come aborto casalingo. Al solito si divulgano soltanto le virtù: molte donne hanno scoperto sulla propria pelle i devastanti effetti collaterali.

L’aborto spacca da sempre l’opinione pubblica, resta il fatto che so affaracci miei se decido di abortire, resta il fatto che la legge me lo consente, resta il fatto che da sempre il vaticano fa ostruzionismo, limitando il mio sacrosanto diritto di scegliere.

Mi chiedo perche le donne venete, non hanno fatto sentire la loro voce: non ammetto la vergogna, qui si tratta di libertà negata, di diritti inadempiuti.

Per ogni donna che patirà, ci sarà, non un medico obiettore di coscienza, ma un medico colpevole, a volte assassino.

Visto che la ragione non ci aiuta, bisognerà fare in modo di regolamentare i camici bianchi: impedendogli di venire meno ai loro doveri, mascherandosi o trincerandosi dietro una fede religiosa, politica, razziale, o qualsivoglia.

Ecco cosa accade non aprendo le menti, non riflettendo su larga banda, l’empirismo da sempre ostacola l’evoluzione. Non possiamo limitarci sulla base delle nostre sole conoscenze o esperienze di vita.

Mi domando: le donne che hanno sofferto gli effetti collaterali di questo cytotec, son morte? O semplicemente non gli hanno dato voce??

Dottori, farmacisti, non alimentate la clandestinità.

 Roberta Lemma.

 
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