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No alla censura! Basta con l'imbroglio!

Questo blog è pubblicato in base all'art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo, all'art. 10 della CEDU, all'art. 11 della Carta di Nizza, all'art. 6 del Trattato sull'Unione Europea, all'art. 21 della Costituzione Italiana.

La libertà d'espressione fa parte del patrimonio giuridico e morale mondiale.

 
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Creato da: lunarossa.1974 il 16/02/2007
Senza nè Santi nè Eroi.

 

 
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L'esecutivo che io pretendo!

Post n°4 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da lunarossa.1974

Spero che sia chiaro a tutti, che in questo momento di pura passione, sia tempo di abbandonare, e gettare via i vecchi baluardi.

Non è la Sinistra la sola ad non essere più sufficiente, tutta la politica naviga in acque torbide, e per di più stagnanti. Lontani concettualmente da tutto ciò che abbia un barlume di collettività.

L’assenza di movimento, genera la lotta armata: già una volta quando la politica fungeva da ostruzionismo, da deterrente per l’evolversi dei bisogni prettamente individuali, avvenne la guerra civile, nacquero allora le BR.

Adesso come allora, la politica non ci ascolta: adesso come allora lo Stato non difende i singoli inquilini della propria Madre Terra. Adesso come allora, ci sentiamo asfissiati, abbandonati, per nulla salvaguardati.

Necessitiamo di uno scossone, che funga da propulsione ai nuovi movimenti. Che sappia dilagare,e deflagrando  aprire, senza falsa parsimonia, nuovi orizzonti:  smetterla di puntare l’indice sopra i protagonisti, di questa pagina di storia nefanda. Allontanarci dal comune pensare. L’uniformità, il volersi sentire parte integrante di un qualsiasi gruppo, spesso ci abitua a non decidere di nostro, ma vivere di slogan comuni, e in più errati. Imparare a prendere decisioni che ci vengono consigliate dalla nostra coscienza.

Dobbiamo mirare e analizzare i singoli obblighi, senza demagogia: usando esclusivamente la ragione e la scienza.

Dobbiamo saper scindere, dare la precedenza alle questioni d’onore.

Primo: la nostra Repubblica, non è globalmente cattolica. Quindi non possiamo subire eccessive pressioni dal Vaticano, impensabile e ingiusto il loro voler estendere le proprie leggi su tutti noi.

Non sono più in grado di sopportare simili incursioni da parte della chiesa, basta con le loro prese di posizione.

La chiesa non è, e mai dovrà in alcun modo pretendere di avere parola nell’Esecutivo.

La Chiesa  e la sua politica mafiosa, deve essere costretta a ripristinare, ridimensionare la propria posizione.

Ruini, impari a restare al suo posto, si ricordi che veste i panni utopici e fittizi di portatore d’amore e di pace. Non possono costoro chiedere espressamente a chi dare il voto, o a chi debba risiedere al legislativo.

Abbiamo in tutta Europa esempi di Nazioni conservatrici, che hanno avuto l’ardire e la sensibilità di prendersi cura della parte laica del proprio popolo. Nazioni profondamente Cristiane che non hanno avvertito esclusivamente il bisogno di difendere le proprie convinzioni, ma che anzi, si son sentite in dovere di rispettare la libertà altrui. Unico vero diritto, fondatore di pace  e di dignità.

L’Italia, appare ai loro occhi come una nazione lontana dall’essere credibile o anche solo definita libera.

Mal costumi, culture largamente abbandonate da più, restano radicate fino al midollo in noi.

Dobbiamo dare la possibilità di scelta a tutte le persone. Democraticamente fattibile, in quanto, lo Stato s’impegnerà nel non costringere un cattolico all’eutanasia, come il vaticano dovrebbe astenersi dall’offendere un omosessuale, costringendolo a vivere senza diritti.

Non possiamo permettere, soltanto perché ospitiamo il Vaticano con la potentissima lobby pontificia, otturare l’unico sentiero che ci permetterebbe di figurare agli occhi di tutti, come una nazione indiscutibilmente Paritaria, e di forte senso civile e liberale.

La questione PACS, non determina come in molti fanno l’errore di credere, un avvicinarsi all’adozione, non mira esclusivamente a ciò nominato.

Questa legge permetterebbe, e non solo per le coppie gay, ma anche per chi sceglie la convivenza come connubio più affine alle proprie necessità, di vedersi difesi e di vedersi assolvere diritti inscindibili se ci si vuol definire civilizzati.

Il diritto sull’eredità; magari l’hanno comprata insieme quella casa, magari entrambi hanno lavorato per averla: la successione legittima non sarebbe forse un loro diritto?

Occuparsi del compagno malato, non sarebbe un diritto, un gesto d’umanità?

Sentirsi dire che non ci si può avvicinare al letto di morte, che non si possa dire la propria, che non si possano esaudire le ultime volontà del compagno\a di una vita, è una atrocità degna del nazismo più estremo.

Questi sono solo due dei punti dei diritti, ai quali nessun uomo dovrebbe mai rinunciare o essere costretto a farlo.

Una società deve vietarsi di inveire contro questi esseri del tutto uguali a noi, dobbiamo comprendere una buona volta il significato di eguaglianza, abbracciarla come fede, l’unica prontata ad un senso di giustizia assolutamente inalienabile. Deve diventare, l’uguaglianza, la base la quercia, la fondamenta di una democrazia che si voglia definire equa.

Come altrimenti fondare una Costituzione che possa anche solo pretendere di essere definita ragionevole?

In questo modo, una volta aver ben disegnato i confini tra Chiesa e Stato, potremmo continuare seguendo la stessa linea.

Non allineatevi a Destra o a Sinistra, scegliete con cura le cose per cui valga la pena di lottare.

Esigete un nuovo modello elettorale.

Esigete che i nostri ragazzi militari, non si sentano abbandonati all’estero.

Facciamo in modo che le scuole prolifichino,

ESIGIAMO I CROLLI DELLE PENSIONI IGNOBILI, DEI STIPENDI PARLAMENTARI LUCULLIANI  

Reclamiamo l’esclusione dal governo dei condannati, dei mafiosi.

Otteniamo l’abbattimento dei conflitti d’interessi.

Imponiamo attenzione e partecipazione, reale attiva.

Diamogli delle scadenze, mettiamoli in tensione, esigiamo.

Le istituzioni devono sentirsi obbligate ad assolvere i compiti per i quali noi li abbiamo chiamati.

Quand’anche dovessimo notare un loro cambio di rotta, affolliamo le piazze di tutta Italia.

Basta con il tormentone del terrone e polentone, l’Italia della plebe deve essere un'unica razza, un'unica molecola. Pronti a ripristinare gli ordini che troppo spesso i nostri deputati ignorano.

Non politici, non Cristiani, non Laici o altro. Viviamo, ragioniamo, seguiamo la nostra coscienza, chiedendoci ad ogni passo: IO LO VORREI PER ME?

Ecco l’unico reale modo, per far si che una legislazione abbia i numeri per definirsi giusta.

Operando secondo coscienza.

Finche avrò fiato ( e questa è una minaccia)

 

Luna Rossa

 

 
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Commenti al Post:
amelie.21
amelie.21 il 28/02/07 alle 10:08 via WEB
Buon giorno....un salutino veloce,presto tornerò a trovarti.Valentina
(Rispondi)
 
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