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No alla censura! Basta con l'imbroglio!

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Creato da: lunarossa.1974 il 16/02/2007
Senza nè Santi nè Eroi.

 

 
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Pedofilia: ragione venduta, nei vicoli del piacere

Post n°21 pubblicato il 26 Aprile 2007 da lunarossa.1974

La nota invisibile giunge ad orecchi attenti, con sensori sviluppati, sofisticati: sensori che riescono ad eliminare quei terribili sottofondi che distraggono, che sviano e ci allontanano dal vero suono, sensori disinquinati dagli attriti esterni.

La sesta riga di quel pentagramma ufficiale, che tutti conosciamo, tuttavia in pochi sanno davvero ascoltare, o mettere in musica; i migliori musicisti, quelli passati alla gloria e degni di intitolare una via, di avere un posto in piazza con una statua, leggevano appunto quella sesta riga, quelle note invisibili eppure stridule, vive galoppanti. Questa riga invisibile si palesa in questa circostanza, quando ci spacchiamo non a fronte, di un fattore politico, o di vantare le virtù di quella o l’altra fede religiosa, o qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Ci spacchiamo dinnanzi, un abuso di stampo pedofilo.

Ci spacchiamo perche restiamo fermi sulla notizia giuntaci con la violenza improvvisa di un tifone, senza scomodarci di volgere lo sguardo a posteriori.  Chi oggi ha fatto nascere in se  e negli altri il dubbio sulla veracità dell’accaduto, ha di fatto mancato di ragionamento: la sua logica deviata ha inizio nel punto in cui la notizia è stata divulgata, non tenendo conto di tutti i fattori.

Ha omesso d’inserire nel suo ragionamento la variabile dell’investigazione: infatti la notizia struggente arriva dopo circa un anno l’inizio delle indagini: sfido chiunque ad avere la temerarietà di non anteporre da parte dei magistrati o agenti, un minimo seppur fragile cenno di certezza.

Non ha menzionato nel suo falso processo mentale, l’associazione dei genitori di quella scuola. Madri, padri, nonni, stretti e schiacciati da un peso tanto orribile quanto allucinate, chiusi in casa, nel buio della loro disperazione cercano, per sfuggire all’oblio funereo un connubio capace di confortarli e dargli la forza per uscire dal baratro.

Una comunità, una Nazione,  un Governo, non possono non tenere conto di questi anteposti, e non possono nel pieno delle loro facoltà mentali, avanzare il benché minimo dubbio sulla veracità della denuncia: dobbiamo soltanto avanzare dubbi, sul numero dei mostri partecipanti.

La legge c’invita a giudicarli innocenti prima di qualsiasi verdetto: permettetemi in questo caso di dissentire con tutta la forza che ho in corpo.

 Abbiamo nomi precisi, l’ombra di un casolare palcoscenico degli orribili riti, delle violenze perpetuate: senza una certezza, chi arrischierebbe la propria carriera denunciando una maestra? Una bidella? Un regista che sembri lavorare anche per la Santa Chiesa?

In un epoca lontanissima dalle denuncie per eresia o santa inquisizione, chi è quel genio che pensa ancora ad un complotto, per di più a danno di persone che nulla centrano tra loro?

Possiamo davvero sulla base di una consapevolezza genitrice di ogni ragione domandarci nell’intimo nostro, da che parte stare?

Io sto con i bambini, e per non perderli di vista tento di rivivere nell’impossibilità di riuscirci il loro calvario.

Immaginate il pulmino che parte per la gita, ora riflettete sulla seconda, terza, quarta gita: questi bambini d un tratto sapevano nel loro cuoricino dove sarebbero andati e per fare cosa. Questo deve graffiarci l’animo: meschino animo rimasto sepolto nelle  nostre bugie, nelle nostre perplessità, nella nostra impossibilità di abbracciare una realtà che ci fa paura tanto da rifiutarla con ogni mezzo; anche con la menzogna o la volontà di coprire tutto questo fango schifoso.

Bambini sfregiati da candite mani, artigli con il volto di maestra, quella maestra che diventa un poco le loro mamme, della quale ripongono ogni fiducia, e si lasciano carezzare con meravigliosa innocenza.

Bambini che hanno urlato nel cuore della notte, un urlo stridulo, omertoso, un urlo che deve scuoterci fin nella radice dei capelli, hanno urlato nei loro disegni, diventati d’un tratto raffigurazioni mostruose e sataniche.

Questa è la realtà, una rete non di soliti canonici criminali, ma di gente comune che nei nostri cuori devono essere pure, invece son individui feroci.

Soltanto acquisendo questa consapevolezza, potremmo in futuro leggere quella sesta nota invisibile eppure reale. L’Italia ne è piena, l’Europa straripa, il mondo è invaso da queste orrende creature.

Non fatti isolati, errore gravissimo marchiarli con questa parola: isolati.

Dagli oratori ne abbiamo notizia, dalle famiglie, dove i propri padri, o madri o nonni o zii, diventato d’un tratto carnefici della loro stessa carne.

 

 
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