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No alla censura! Basta con l'imbroglio!

Questo blog è pubblicato in base all'art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo, all'art. 10 della CEDU, all'art. 11 della Carta di Nizza, all'art. 6 del Trattato sull'Unione Europea, all'art. 21 della Costituzione Italiana.

La libertà d'espressione fa parte del patrimonio giuridico e morale mondiale.

 
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Creato da: lunarossa.1974 il 16/02/2007
Senza nè Santi nè Eroi.

 

 
« L'arroganza che non tupisce!L'impero delle banche e... »

Un'altra forza armata  a bloccare la strada della pace.

Post n°80 pubblicato il 27 Marzo 2008 da lunarossa.1974

Stanno aggiungendo un altro pericolosissimo anello alla loro catena.Un anello fatto passare per la cruna di un ago grande quanto il Ministero degli Interni.Un anello che una volta approvato, saldato ed immesso nel sistema non conoscerà ne confini ne paletti: un anello che risulterà fuori controllo se qualcuno non li ferma prima. Saranno i poteri che intendono conferitegli a dargli carta bianca.Concedetemi una premessa e qualche mia riflessione. Dopo esser riusciti a far crollare l'inchiesta WhyNot, le loro energie son state tutte concentrate al ritrovamento di “ quel “ percorso interrotto.Una brusca frenata è il caso di ricordalo, l'ebbero grazie al sacrificio di due uomini eccezionali: Falcone e Borsellino che sì, partirono da Cosa Nostra ma toccarono orizzonti ben piu inquietanti. Why Not doveva ristabilire un giusto e doveroso contatto con l'inchiesta arrestata da due bombe maledette, un contatto reso vano non dall'ennesimo scoppio, ma da un misero trasferimento. E di certo non per volere di Cosa Nostra che risultato in questo mosaico solo dei burattini. Le braccia e di certo non la mente. Archiviata la sfacciataggine di due super procuratori, debellata e reso eunuco WhyNot si riparte. La riservatezza in questo caso era un obbligo, ma per quanto si vogliano tener spenti i riflettori all'ultimo momento qualcuno preso dai rimorsi di coscienza o impaurito da un possibile incontro con il giorno del giudizio parla. Nell'ombra ma parla, e senza metafore.Magari è soltanto un vendicatore, qualcuno che hanno tagliato fuori e ora scioglie le briglie.Non importa. Fosse anche l'antagonista fin quando si sputtanano noi abbiamo una possibilità.L'importante è portare alla luce un piano diabolico che potrebbe d'un sol colpo spazzare via ogni possibilità di riscatto. Fosse soltanto per amore della giustizia, dobbiamo imparare a guardare in faccia la realtà. Comprendere che esiste la parte oscura ma reale, presente, dannata. Condivido il pensiero di molti, ogni giorno assistiamo impotenti a rincari di ogni tipo e su ogni genere, dobbiamo occuparci di sfamare le nostre famiglie, di mantenere il nostro precario lavoro, abbiamo già di nostro troppi problemi: come occuparci di tutto il resto?Tutto questo “ resto “ rappresenta la madre dei nostri malanni e di tutto ciò che di ingiusto vediamo, come i monaci tibetani. La spiegazione di questa eterna mancanza e incapacità politica a risolvere i nostri ordinari problemi quotidiani sta nel fatto che essi stessi sono troppo impegnati. Chi nel tacere, chi nel coprire, chi nell'agire.Noi ci angustiamo per la crisi che ci attanaglia, per i tremendi casi di cronaca, per le banche che ci strangolano, per il petrolio alle stelle, per l'immigrazione che ci rende prigionieri e vittime nelle nostre città, dei morti assassinati e rimasti senza responsabili, dei numerosi misteri rimasti irrisolti. Dei Raciti e delle Giovanna Reggiani. Loro immersi in pensieri che li guidano lontano e che li fanno volare oltre ogni comprensibile logica umana. Soli. Esausti. Avviliti. Spero non rassegnati, sarebbe la fine.Fosse solo per principio dobbiamo armarci, non con le loro armi, ma con le nostre, fatte di tanti No, e di tanti Blocchi. Una vera e imponente insurrezione di massa che veda contrapposte le loro forze occulte e crudeli alla nostra voglia di pace e serenità. Di giustizia, un doveroso senso di giustizia e rispetto per tutte le vittime delle loro malvagie macchinazioni. Posso dirvi con estrema franchezza che nessuna delle attuali forze politiche può tirarsi fuori dall'impasse che si è venuto a creare. Chi non esegue direttamente esegue per inerzia, per omertà. Nessuna maratoneta politica, la loro è un'amicizia di ferro saldata dai loro stessi sporchi affari, favori e baratti, in una tenebrosa comunione di beni.

Ci vorrebbe un colpo di Stato fatto con i coriandoli al posto dei fucili.

Ci vorrebbe una fiaccolata ad illuminare il cielo italico e a cacciare via gli stregoni.

Ci vorrebbe una marcia simile nei modi e nella vastità a quella marcia dei neri d'America.

Chiedo aiuto ad ogni uomo che senta di doversi muovere, ad ogni giornalista stanco delle menzogne e delle censure che abbia in cuore la voglia di scrivere e propagandare la verità.

Di ogni magistrato stanco di occultare o di sentirsi perseguitato, intimorito, beffato.

Di ogni uomo o donna stanco di subire e con la voglia di ridare ai propri figli e nipoti una nazione vivibile ed giusta e per cui andar fieri.

Quando ci si abitua a termini come “ Casta “ e “ Poteri Forti “ la strada della sconfitta si accorcia drammaticamente. Il rassegnarsi o peggio ancora farsi prendere dall'indifferenza è come trafiggersi da bravi carachiri una lama nel cuore. Una presa di coscienza urge e soprattutto urge capire immediatamente che nessuno dei partiti politici può e deve rappresentarci, mi ripeto: fosse anche che non tutti ne sono i fautori ma di certo ne sono spettatori silenziosissimi. Stracciate le schede elettorali, non servono a nulla. Oppure donate il vostro prezioso voto ad una scheda civica o che so io. Né il Pd, né il PDL dovrebbero vedersi votare. Ripudiando non semplicemente un Veltroni o un Berlusconi ma un sistema complesso di articolazioni tentacolari.

Usiamo questo potentissimo mezzo nato per volere dei potenti e ora una nostra possibile arma di riscatto. Il web.

Non siamo ancora consapevoli del divenire di internet. Lo usiamo spesso per intramezzo, per passa tempo, alcuni tuttavia lo hanno capito; mai nessun mezzo è stato cosi utile per la divulgazione di atti e documenti, impossibili da reperire per vie convenzionali. Le strane sparizioni annullate da un semplice click.Tuttavia bisogna stare attenti alle facile diffamazioni o a chi soffre di manie di protagonismo. Gli scritti e le voci si affollano in un via vaia di click intasando la vasta rete webbiana.Tra questi finti incantatori bisogna scovare il ramo sano. Sarà la nostra logica ad aiutarci.La rete è la falla apertasi nella loro mostruosa diga: una diga costruita ad arte e pazientemente, da bravi muratori.Ora lo hanno capito e corrono ai ripari, ora vogliono oscurarci, come la grande Cina oscura siti e video, impedirci lo scambio di informazioni, di riflessioni: noi tanti puzzle rischiamo di unirci e portale alla luce un quadro impietoso e devastante. Per adesso il testo della legge riposa in qualche cassetto ai piani alti: una legge che appena sussurrata fece sobbalzare mezza Italia dalle sedie costringendola a fare un passo indietro. Troppo scalpore e troppe minacce: avranno pensato di non aizzarci ulteriormente.Qui il testo: http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0054340.pdf.

La loro diga era perfetta: il loro sistema lo era. Nessuna fuga di notizie, tutto controllato e opportunamente modificato. Le penne pilotate non davano e non danno grane: il baratto funziona. Tu non scrivi e io ti finanzio!Ancora oggi per diventare giornalisti di professione non è difficile ne bisogna avere grandi percorsi scolastici. Basta la terza media, due anni di precarientato in una qualsiasi testata giornalistica retribuita e passati appunto i due anni richiedere l'ammissione all'esame di Stato: superato l'esame verrete iscritti nell'albo, prima però, dovrete dichiarare il vostro partito di appartenenza. Non vi è libertà di azione, nelle grandi redazioni s'insegna a scrivere sotto dettato, attenti a non far emergere cose che non devono essere divulgate, attenti a non offendere pena il licenziamento e per chi si è ostinato a voler fare onestamente il proprio lavoro la persecuzione. Pagando tal volta con la stessa vita la propria disubbidienza.

Il Sistema si basa tutto sull'ubbidienza. Voglio dirvi di quanto rispetto a noi siano avanti e non per sconfortarvi o avvilirvi, ma perche tremiate ancor di più.Si conoscono da tempo e si passano il testimone di generazioni in generazioni, hanno un progetto collaudato ed hanno ramificato in ogni ambito, quello che leggerete piu avanti o vi farà crollare dalle risate o dalle lacrime, ad ogni modo, sarà una crisi isterica.Qualcuno penserà che non tocca a lui, un altro penserà che son tutte cavolate altri ancora annoiati non finiranno nemmeno di leggere e poi, capiterai tu, ti fermerai a pensare e forse inizierai a capire e ad inanellare tutti gli anelli sapientemente sparpagliati. Se tra di voi qualcuno spererà nell'arrivo di un messia che salito sul Colosseo ci chiami ai suoi piedi e ci indichi la strada mi dispiace, non abbiamo più il tempo di star fermi e sperare.Si son mossi. Si ricomincia. La clessidra lascia scivolare i suoi micidiali granelli di tempo.Sul tavolo del Ministro degli interni si discute di sicurezza. Non sospirate di sollievo, aspettate.Intorno questo tavolo, a turno si siedono uomini particolari: servizi segreti, dirigenti Federpol, i Capi dei Capi e non è solo una citazione.Finita la premessa e le riflessioni arrivano i fatti, documentati e pubblici.Sul tavolo c'è un disegno oramai compiuto: un nuovo corpo armato.I poteri che gli verrano concessi sono ampi. Nessun altro corpo li ha!Ne chi quotidianamente combatte la mafia, ne chi s'infiltra e stana i pedofili, ne chi arresta il romeno che ha ucciso una donna che camminava in pace sul marciapiede perchè ubriaco.Un corpo armato con licenza di uccidere. Avrà talmente tanti responsabili che se dovesse capitare qualcosa non sapremmo chi incolpare: una vecchia strategia molto efficace. Si chiama depistaggio orchestrato.Il poliziotto che si trova davanti un rapinatore armato non può per legge sparare per primo, loro potrebbero farlo.Questo nuovo corpo armato odora di dura repressione.Vi ricordate la strage alla Diaz?Di quei poliziotti che hanno torturato nel sonno dei ragazzi?Che hanno minacciato di violenza carnale le ragazze?Che hanno impunemente spaccato denti, mascelle, ossa?Della difficoltà di arrivare ai colpevoli?Se ciò dovesse riaccadere nessuna denuncia potrà farci giustizia: non sarebbe più illegale una nuova Bolzaneto.Non piu agenti di pubblica sicurezza ma Commando. Addestrati non nelle caserme, ma in aree specifiche stile Iraq.Per ora è un protocollo ma presto sarà una realtà: troppo tardi.Le modifiche al T.U.L.P., il testo unico per le leggi di pubblica sicurezza, ci renderà nelle azioni simili ai Blackwater, ancora una volta imitiamo i difetti dell'America e non i suoi pregi.Impiegati e assunti da chiunque avesse da togliersi qualche rompiscatole che gli pone il bastone fra le ruote. Del tutto incontrollabili. Stile Far West. A disposizione dei leader, delle ONG e di ogni altra associazione.Ogni possibile progetto di pace orribilmente calpestato da queste nuove figure. La pace è termine per moralisti si dice, per sognatori ed illusi, per i falliti e gli sciocchi: il mondo non è per i fessi e le pecorelle ma dei lupi affamati.A dirigerne i lavori uomini già indagati per abuso di ufficio e iscritti negli elenchi massonici.Hanno voluto i massimi esperti, veri guerriglieri, non importano le note di demerito nei loro curriculum. Il prezzo da pagare se si vuole il meglio.Come ad esempio Roberto Gobbi.Nel 2004 a capo della Ibsa* la società genovese famosa per aver avuto tra i suoi Fabrizio Quattrocchi prima del rapimento e della sua uccisione in Iraq. Vi ricordate che in quel tragico episodio volarono parole come mercenario? Certo ci sentimmo offesi tuttavia, qualcuno voleva avvisarci. Siamo troppo moralisti a volte e ciechi come talpe!Oggi questa società non esiste più, cancellata dalla Camera di Commercio. Non è vero ha soltanto modificato una lettera dalla vecchia sigla, anzi aggiunto. Comunque....Oggi la nuova IBSSA* conosciuta per la sua stretta collaborazione con il mondo Massonico e quando dico mondo massonico intendo non l'associazione originaria, ma la sua parte deviata.Già finiti nel mirino dei magistrati non tanto per le loro strane iniziazioni, rituali e battesimi che certo, insospettiscono un poco, a quale poliziotto, o carabiniere o semplice soldato vengono chieste queste cose? A loro basta un giuramento e poi via in missione. E che Dio li rimandi sani!Dicevo, finiti nel mirino per averli ritrovati in strani giri e agganci con gli apparati militari internazionali e connessioni con accertati Ordini occulti. A capo vi era Bertoletti collaboratore e collega del Gobbi. Ma ecco comparire il terzo nome: Gaetano Saya. Massone consacrato. Amico degli ambienti di estrema destra, affascinato dai metodi neonazisti. Uno che insomma non fa storie se gli vien chiesto di sporcarsi le mani, purchè non gli si dica come e che venga pagato profumatamente. Cosa mi permette di parlar così?La stanchezza, l'amarezza, le indagini a loro carico, vi basta?Questi tre nomi furono per tempo indagati dalla Procura di Genova per reati di cospirazione, falso, calunnia, diffamazione, minacce e violenza ad un corpo politico ed altri vari reati, fra cui favoreggiamento al terrorismo islamico. C'è da stare allegri.Tutto questo, sarà fra poche settimane il nuovo modo di intendere la sicurezza. Non la vedremo di certo in strada o in ordinarie missioni di pattugliamento: per loro ben altre missioni, ben altri doveri.A mio avviso sarà un modo poco ortodosso ma legittimato di compiere atti orrendi.Giuliano Amato manda i suoi due braccia destro a seguire da vicino la trattativa. Lui che nella sua carriera politica ne ha viste e fatte tante ora, sembra volersi mantenere distaccato.Due portavoce fidati mandanti anche alla EXA 2006, la kermesse di Brescia dedicata agli armieri di tutto il mondo, uno fra i massimi appuntamenti internazionale del settore per i produttori di fucili, pistole, ma anche missili, cannoni e mine. I volontari si vedono saltare gli arti per aria nel solo intento di bonificare zone intrise da questi ordigni e loro assemblano kermesse.Che senso ha poggiare la moratoria sulla pena di morte se ci presentiamo armati alla Rambo?Gobbi, Bertoletti, Saia, misteriosamente richiamati ad “ allevare “ queste nuove forze armate.Ad oggi la IBSSA vede inserito nel suo comitato esecutivo italiano Domenico Sammaruco vicequestore a Taranto.Altri italiani compaiono poi fra i rappresentanti regionali: si tratta del pugliese Vito Simmi e di due napoletani: Massimo Curti Giardina e Domenico Ventola, entrambi attivi nel settore di Kung fu & dintorni. Sembra la scenografia per un nuovo cartone sulle tartarughe ninjia!Il sito della IBSSA non fa segreti sul suo operato: assicura la formazione, un tesserino stile sceriffo, un passaporto e un inserimento certo nel mondo del lavoro.Troviamo nel loro “staff “anche altre dubbie figure che operano sulla scacchiera internazionale, quasi tutti indagati e al contempo assolti. Nessuna menzione certa, ombre che appaiono e scompaiono continuamente in un capo o l'altro del mondo. La magistratura italiana ogni qual volta ha iniziato un dossier a loro carico si è vista chiudere sfacciatamente le porte in faccia. L'altra dimensione che vive e si prolifica parallelamente a noi, impressionante come si sappia poco e come si sia impossibilitati ad agire, anche solo ad avviare delle procedure di verifica. In questo quadro col doppio fondo entrarvi è come percorrere gli anelli infernali.La IBSSA ha sedi in tutti e cinque i continenti: i dirigenti appartengono tutti e indistintamente ad associazioni volte al segreto, come i Cavalieri di Malta, Massoneria ect, ect. Membri honorus causa.Un giornalista tempo fa, Arnaud Labrousse finì quasi al patibolo per aver provato a denunciare le torture nel Congo attribuendole al disegno folle di un rappresentante della IBSSA nella veste di Presidente del Gabon. Tutto il polverone dileguato da un violento temporale brutale. Silenzio Stampa!Una nota dovete concedermi.Questi ragazzi, magari fanatici e animi belligeranti, quindi facili prede di questi uomini privi di qualsiasi scrupolo umano, approdano in questi siti oppure, vengono prescelti nella palestra delle arti marziali che frequentano.Li si avvicina, gli si parla e gli si saggia il neurone. Se li si vede materia fertile inizia tutto un processo volto al plagio mentale. Infine quando son certi di avere il totale controllo e potere psicologico gli si da il colpo di grazia, li si eleva a eroi, gli si inculca di essere i prescelti. Un poco come si fa per convincere qualcuno a riempirsi di dinamite, salire su di un aereo e schiantarsi contro una torre!Alle future macchine da guerra gli si dice, anzi gli si da la convinzione di una libera scelta, di poter entrare a far parte dell'elitè: Postulanti Cavalieri all’Associazione dell’Aquila Romana, oggi chiamati a difendere gli ideali della Cavalleria, al fine di tenere in vita i principi immortali della Virtus Romanorum, Guardie d’Onore dell’Imperatore, Gran Magistero dell’Ordine della Corona di Ferro S.A. il Principe di Chauvigny, Domenico Massimiliano Molini di Valibona, Conte dell’Impero. Infine, tutto questi meravigliosi e ingannevoli titoli alla modica cifra di 3000 euro.Ma questi titoli chi li ha ufficializzati?Vediamo un poco.I titoli nobiliari che si possono acquisire grazie ai corsi organizzati da Bertoletti, come ad esempio L’Ordine Civile e Militare dell’Aquila Romana, venne istituito con DLG N. 66 del 2/3/1944 dal Capo della Repubblica Sociale Italiana B. Mussolini. Quindi il titolo acquisito vedrà apporsi la firma del Gran Cancelliere dell'Ordine. Per quanto riguarda invece Sua Altezza Reale Domenico Massimiliano Molini, Principe di Chauvigny, Conte di Valibona, Conte dell'Impero, Reggente Generale delle Guardie d'Onore dell'Imperatore, Comandante del Rgt. Storico "Dragoni Napoleone", discendente da Nobiltà Imperiale e Membro di diritto del Gran Magistero dell'Ordine della Corona di Ferro, ci si rifà brutalmente alle note lette di una banale Camera di Commercio.Noto Molini Massimiliano Domenico nato nel 1948 a Borgo Mozzano, in provincia di Lucca, socio di tal Cornacchione Guido nella Tousche sas, attiva in zona Sirmione per la gestione di istituti di bellezza e centri sportivi e successivamente impegnato nella Ducato srl, messa su a Trento con Jacopo Manci Di Bernardo, 36 anni, figlio del Gran Maestro della Massoneria Giuliano Di Bernardo ed anche lui a pieno titolo nel palmares dei Cavalieri Napoleonici. Capito? Ma non credete, molti di questi nomi appartengono legittimamente alla stirpe di principi, duca, e imperatori: di generazione in generazione. Torniamo al profano. Un problema di ordine pratico preoccupò non poco Prodi. Il decreto legge che assegnò 3 milioni di euro alla Aegis Defence Services al fine di proteggere la Usr (Unità di sostegno alla Ricostruzione) italiana a Nassiriya non assicurava una difesa ai civili rimasti ad operare in Iraq. I nostri civili quali i medici, volontari e così via. Ma perchè questa falla? E a chi andavano precisamente i soldi? Lo stesso Turigliatto disse: «non si capisce perché ci siano ancora nostri tecnici nell'Iraq da cui ci siamo ritirati, mentre per attività civili di ricostruzione basterebbe sostenere il qualificato personale iracheno esistente. A meno che non salti fuori un interesse dell'Eni nella spartizione del bottino di guerra petrolifero». Le ultime parole sante. Il 9 marzo la ong “ Un Ponte per “, lanciò una Campagna nazionale contro la partecipazione dell'Eni alla rapina del petrolio iracheno. Eni = Petrolio = civili uccisi e rapiti! Venne chiesto all'Eni di non firmare accordi tagliagola a scapito dei salari iracheni, ma nulla.

Qualcuno invio una petizione al Ministro dell'Economia e Finanze Tommaso Padoa Schioppa e al presidente dell'Eni Roberto Poli, ricordando come negoziati fra la corazzata energetica italiana e il governo iracheno erano stati siglati nel ‘97 dallo stesso Saddam Hussein, in particolare per lo sfruttamento del giacimento di Nassiriya: il luogo dove era dislocata la missione militare italiana. Altra circostanza agghiacciante se si pensa allo strazio vissuto da tutti noi e soprattutto dai familiari di quelle vittime ora dimenticate. La petizione non sortì effetto alcuno. L’amministratore delegato Eni Paolo Scaroni, confermò gli interessi della compagnia nelle zone dell’Iraq pacificato. Interessi ammontabili a 6 miliardi di euro in più rispetto alle forme contrattuali utilizzate dall’Iraq prima della guerra. Adesso se qualcuno sente di dovermi accusare ebbene, questi dati non sono stati sottratti illegalmente ne tanto meno diffusi illegalmente: sono sotto gli occhi di tutti!






 
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