Creato da: pipperaiomatto il 06/01/2006
per scriverci le basi, aggiornate da chi la vive, della filosofia e delle pratiche di vita indipendente delle persone con disabilità

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

Guerreira_da_Luzcurriculailaria.scuottogdf76mariovnagraziellafalaguastamorfeusdgl10nireus1lungabarbahopelove10loredana_ristoripaodurolorycontcuorestasiatochicco006_f
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Progetto Vita IndipendenteE' solo una prova »

Abitare con chi?

Post n°67 pubblicato il 23 Maggio 2006 da pipperaiomatto
 

Gli aspetti pratici e filosofici della vitaindipendente delle persone con disabilità sono tanti e si possono raggruppare in alcune categorie: abitativi, psicologici, economici, relazionali, e via discorrendo.
Tutti questi aspetti, si sa, sono variamente intrecciati e sfumano uno nell'altro. Ma sono soprattutto molto personali, tanto che c'è chi dubita che si possano condividere e discutere.

Io penso che, anche se siamo tutti unici e irripetibili, mettendo in comune le esperienza e le aspettative si ottiene comunque un confronto che non è sterile.

Prendo spunto dal racconto di Sabrina che, favorita dalla presenza di un progetto abitativo nella sua zona, sta facendo una scelta di grossa portata e con un futuro tutto da costruire.
Voglio, con questo, introdurre il tema della scelta abitativa che, com'è facile immaginare, implica un sacco di altre cose: denaro sì, ma anche capacità relazionali, capacità di risposta al sopravvenire di nuovi problemi, progettualità, rapporto con gli assistenti personali, rapporto con la famiglia, tecnologie di supporto, rapporti con l'esterno, e via chiacchierando.

Personalmente abito da qualche anno tutto solo in un appartamento in affitto e, seppure la mia motorietà sia inferiore a qualche anno fa, ho un bisogno di assistenza personale relativamente limitato.
Ho abitato per moltissimi anni insieme ad altre persone (famiglia di origine, istituti per bambini e adolescenti con disabilità, convivenza con amici, comunità alloggio, convivenza amorosa, convento di frati, e altre ancora).
Attualmente penso che per me sia irrinunciabile l'abitare solo: ho dovuto riconoscere con gli anni che mi lascio troppo facilmente prevaricare dal prossimo e...
Questo stato di irrinunciabilità, è bene dirlo, non puo' essere considerato assoluto: dovesse capitarmi una rompìna che mi strazia il cuore probabilmente mi farei di nuovo tentare dalla convivenza; oppure, dovvessero sopraggiungere condizioni peggiori di salute e mobilità, o condizioni peggiori di forza psicologica potrei rivalutare l'ipotesi di una qualche forma di abitazione collettiva.
Per ora resisto. Non solo resisto: sto bene e mi sento più libero che in molte delle situazioni che ho vissuto precedentemente.

Ma quelle esposte ora sono condizioni mie personali ed attuali: la vitaindipendente si puo' realizzare anche convivendo con altri (assistenti personali a parte) a patto di non essere, come me, incapaci di difendere e sviluppare il proprio spazio personale.

A Como, tanto per andare sul concreto, esistono tre comunità alloggio (cioè: io sono a conoscenza di queste tre, magari ce n'è altre).

Una è stata fondata nei primi anni '80 dal Comune e ospita soprattutto persone con disabilità mentale spesso associata a disabilità motoria. Ospita alcune decine di persone ed è a tutti gli effetti un servizio istituzionale. Non la conosco bene.

Precedente a questa ('78) ne era stata fondata un'altra in ambito associativo-parrocchiale. Ha ottenuto poi aiuti istituzionali che le permettono, non certo da soli, di sopravvivere ancora. E' tuttora governata da un'associazione che cerca di mantenerne l'impostazione originaria. Ad eccezione della persona che tuttora vi abita fin dai primi tempi, è stata considerata negli anni un luogo da dove partire per la propria strada: chi ci ha abitato ci è rimasto con l'intento di orientarsi e temprarsi per poi uscirne (ci ho passato qualche anno anch'io).
Puo' ospitare un massimo di tre persone.

La terza, prima in ordine di tempo ('74), è stata fondata da un gruppo di amici (alcuni di questi con disabilità) e poi ha ottenuto aiuti stabili dal Comune.
E' stata vissuta per moltissimi anni dalle stesse persone. Ma anche qui hanno potuto abitare persone che sono poi andate per la loro strada.
Ha mantenuto in tutti questi anni una autonomia di impostazione, anche in presenza di aiuti istituzionali, che forse è unica in Italia.
Puo' ospitare un massimo di sei persone.

Dalle ultime due realtà descritte sono partiti alcuni importanti esempi di vitaindipendente, sia durante il periodo di convivenza che dal momento dell'allontanamento per tentare da soli o coabitando con altri.

E' solo un'introduzione.
Sicuramente esistono esperienza diverse che si vogliono e si possono mettere in comune.
Avanti il prox.

Fil

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lungabarba/trackback.php?msg=1199231

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
hilary8126
hilary8126 il 23/05/06 alle 10:00 via WEB
ciao ho bisogno anch'io di independenza, e vorrei vivere come te.......da sola....ma so che nn è possibile x questo mi sono attivata x cercare una comunità alloggio. Ma ora il problema è un altro: i miei genitori, a cui io voglio un mondo di bene, mi fanno "pesare"il fatto che me ne voglia andare...ma nn scappo da loro!!! Nn so se mi ascoltano quando lo dico, ma ora ho pure questo ostacolo da superare!!! ciao Ila
(Rispondi)
 
 
pipperaiomatto
pipperaiomatto il 23/05/06 alle 15:57 via WEB
Sì, è un problemone tosto e l'amore (che, notoriamente, fa rima con terrore) ne è sia il responsabile che la possibile soluzione. Sappiamo tutti dell'esistenza di genitori che sperano che i propri figli con disabilità muoiano prima di loro per non morire essi stessi col pensiero dei figli soli al mondo senza il loro supporto (so che non è il tuo caso, ma sto estremizzando per capirci). E' qui che nasce la sociologia cosiddetta del "dopo di noi". Ma in questi ultimi anni, non per caso, si sta facendo strada il cosiddetto "durante noi". Per alcuni aspetti è anche più difficile da gestire: implica una presenza dei genitori più continua proprio nei nuovi ambiti che si stanno esplorando. In alcuni casi si rivela l'unica possibilità di far cogliere ai genitori la portata reciprocamente liberatoria di un progetto del genere. La fine di un tipo collaudato di rapporto spaventa a volte i genitori anche se i figli crescono e danno segni vistosi di voler sperimentare la loro maturità. Se si mostra che questa fine non coincide con la fine della fiducia e dell'affetto, anche il genitore più spaventato ha l'opportunità di diventare un poco più adulto. Spero di non aver scritto inutili teorie. Magari altri riescono a dir di meglio. Fil
(Rispondi)
 
luna_nel_sole
luna_nel_sole il 24/05/06 alle 22:42 via WEB
ho letto qualcosa del tuo sito dopo aver visto che ti sei affacciato al mio. mi piacerebbe ogni tanto dare una sbirciatina alle tue pagine e magari scriverci qualcosa. Un saluto luna.
(Rispondi)
 
 
pipperaiomatto
pipperaiomatto il 28/05/06 alle 22:23 via WEB
ciao Luna, le tue sbirciatine sono gradite assai. E se scrivi... meglio ancora. A presto
(Rispondi)
 
malenamil
malenamil il 25/05/06 alle 00:04 via WEB
Ho avuto abbastanza a che fare con la disabilità per capire le cose fondamentali. Avevo anche conosciuto una ragazza senza braccia che viveva sola ed era orfana. Moltissimi anni dopo si è sposata e ha avuto un bambino. Era pesantuccio, eppure lei lo teneva in braccio. Mi arrabbio ogni giorno per le barriere architettoniche e cerco di vivere con coerenza perchè sono passata dalla disabilità grave a quella leggerissima. Ma forse srei stata così lo stesso, rabbiosa verso la gente che, come il ragazzo incontrato per strada oggi, mi insulta fino all'inverosimile, perchè non accetto di stare zitta di fronte agli stronzi che impediscono alle carrozzine di passare. Alla fine mi sono fatta ulteriormente male perchè ho capito che il mondo non fa più per me. ciao
(Rispondi)
 
 
hilary8126
hilary8126 il 26/05/06 alle 11:01 via WEB
Ciao Malenamil anch'io conosco tante persone con disabilità, anche mentale, e anche tanti ragazzi "normali"e ti assicuro che se uno nn prova l'"ebrezza"della sedia a rotelle è geneticamente pigro e menefreghista: xsino mio padre mi ha confidato che prima di avere me disabile, parcheggiava nei post riservati a noi, fregandosene!! Il mondo nn è fatto x i disabili, ma deve essere costruito. Abbiamo fatto già tanto...ma nn basta...dobbiamo fare di +,E' LA NOSTRA VITA!!!
(Rispondi)
 
 
pipperaiomatto
pipperaiomatto il 28/05/06 alle 22:20 via WEB
Se dici "il mondo non fa per me" mi spaventi: dove vuoi andare senza prima avermi istruito sui fondamenti del tango?
(Rispondi)
 
pernyone
pernyone il 25/05/06 alle 09:26 via WEB
grazie x l aiuto
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 28/05/06 alle 00:38 via WEB
Ciao pipperaiomatto, passavo e ho leggiucchiato....
(Rispondi)
 
 
pipperaiomatto
pipperaiomatto il 28/05/06 alle 22:25 via WEB
Se rimescolando il volga trovi qualche cosa di interessante informaci prontamente..
(Rispondi)
 
oltrelamente1970
oltrelamente1970 il 28/05/06 alle 18:41 via WEB
Complimenti per il tuo blog...non posso condividere determinte esperienze inquanto vivo una vita normale e fortunatamente non ho problemi di nessun tipo, ma credo sia importante leggere questi post...per avvicinare chi non comprende a capire che basta poco per convivere sereni...come nei commenti precedenti, capire l'importanza dei parcheggi riservati..e cosi' via il rispetto per tutto il resto..il mondo non e' stretto a voi e' stretto a chi e' ignorante e non comprende....un sorriso a te ed a tutti i tuoi commentatori ciao
(Rispondi)
 
 
pipperaiomatto
pipperaiomatto il 28/05/06 alle 22:29 via WEB
Ciao, il mondo è stretto anche perchè chi è ignorante di solito è pure ingombrante.. ma un giorno ci saranno abbastanza navicelle spaziali per mandare certi soggetti ad ingombrare altre galassie!!
(Rispondi)
 
chiaretta_1974
chiaretta_1974 il 01/06/06 alle 21:21 via WEB
sono un po' di giorni che leggo qui ed il vostro sito perchè ho un interesse reale e concreto al progetto Vitaindipendente. Sono una pedagogista che sarà presto coinvolta attivamente in un esperienza di avvio alla vita indipendente di un gruppo di disabili. Grazie x essere qui a testimoniare la vostra esperienza, ho tanto da imparare e voi siete le persone più adatte ad aiutarmi. a presto, chiara.
(Rispondi)
 
 
pipperaiomatto
pipperaiomatto il 05/06/06 alle 22:00 via WEB
Benvenuta chiaretta. Abbiamo anche noi curiosità e interesse per la tua prossima esperienza: sapere di che si tratta e chi la promuove e come è stata progettata. Se ti va tienici aggiornati. La vitaindipendente è ancora poco diffusa e ogni invenzione che la riguarda desta il nostro interesse. Fatti viva
(Rispondi)
 
 
hilary8126
hilary8126 il 06/06/06 alle 08:55 via WEB
ciaio Chiaretta, io vorrei aprire una casa-famiglia, vieni a trovarmi nel blog così possiamo aiutarci a vicenda magari. Ciao Ila
(Rispondi)
 
cristal0706
cristal0706 il 10/06/06 alle 16:29 via WEB
Che "onore" Fil che prendi spunto da me ;-) Sto scherzando ovviamente, mai vorrei apparire presuntuosa, per carità! Malenamil credo di capire un po' il tuo stato d'animo "incazzoso" ed è molto bello sentirti dire che cerchi di vivere in modo coerente, perché di questi tempi credo sia una virtù sempre più difficile da trovare...Fai preoccupare anche me però quando dici che "questo mondo non fa più per te"... Ci sono stati momenti in cui anch'io (che sono disabile) o persone che mi stanno vicine (che non sono disabili) l'hanno pensato, ma poi quando ti rendi conto che il mondo altro non è fatto se non da persone, fra cui ci sei anche tu, bhe forse è proprio da lì che dobbiamo partire per far si che il mondo sia fatto per noi...cioè da noi. Forse le mie parole ti sembrano senza senso, penso anche che l'argomento sia un sacco delicato, ma se ti va di far due chiacchiere io ti do la mia mail, ok? cristal0706@yahoo.it Hilary ho letto il tuo post sui "genitori"..come ti capisco! Nel senso, io sono stata anche piuttosto fortunata, perchè sinceramente pensavo che i miei s'incazzassero da morire, infatti sono stata peggio pensando di doverlo dire a loro rispetto al prendere una decisione in proposito... E certo anche loro non sono positivissimi, perchè in loro prevale tantissimo l'ansia e la preoccupazione per me...Credono prima di tutto che io non sia sufficientemente in grado di farmi valere a livello psicologico (perchè a livello fisico è chiaro che non lo sono più di tanto) e pur avendo fatto io di tutto per fargli pensare il contrario, cioè provare esperienze anche difficili ma nuove, uscendo da sola, con amici, andando in vacanza, in gita con i compagni, frequentando l'università, laureandomi...ecc., ciò non basta...Pensano poi che non ci sia nessuno in grado come loro di prendersi cura di me, ecco che arriva il senso d'ansia, come diceva Fil, del "dopo di noi", che è davvero forte... In cuor loro sanno che cmq, (sempre che io viva più di loro, e sinceramente, con tutto il bene che voglio loro...lo spero vivamente!!! ;-) quando moriranno io dovrò cavarmela da sola, ma da sola non potrò, quindi stanno cercando da un lato di farmi fare più esperienze possibile si, ma dall'altro di metter via più soldi che è loro possibile per assicurarmi almeno un'assistenza... Ma forse loro come i tuoi non capiscono che, sperimentare un qualsiasi progetto di vita indipendente, vivendo soli come Fil, in una casa domotica come me, a casa propria ma con l'assitente, ecc. è il miglior modo per affrontare il "dopo di noi": se funziona abbiamo trovato una soluzione a cui anche noi ci possiamo adattare fintanto che loro sono ancora vicino a noi; se non funziona avremo più forza, più conoscenze e risorse per trovare un'altra soluzione... Accipicchia Fil che coraggio...nel senso che aver provato tutte le modalità di "vita" che hai provato, dev'esser stato difficile...per me lo sarebbe stato perchè io, forse mi faccio influenzare poco dagli altri 8rispetto a quanto hai detto di te) ma ho, per contraccolpo, un'enorme paura del cambiamento....Mi abituo facilmente, ma quando sono abituata ad un modo di vita, bhe cambiare diventa quasi impossible... Complimenti! Ma ci credo che una volta sperimentato il viver da solo, non torneresti più indietro (beh eccetto cause "amorose", al cuor non si comanda...dicono!) Lo dicon anche tutte le mie amiche, normodotati si, ma che una vlta sperimentato e trovato il proprio spazio, non lo condividerebbero più nemmeno col migliore coinquilino!! Buon fine settimana a tutti! Sabry
(Rispondi)
 
 
pipperaiomatto
pipperaiomatto il 14/06/06 alle 18:59 via WEB
Qualche volta penso sia stata soltanto necessità, oppure casualità o "la vita che ti trascina dove ne ha voglia lei". Mi succede nei momenti in cui non reggo l'idea di avere dei meriti personali. Comunque sembri ben lanciata e potrebbero accaderti un sacco di belle cose se prosegui così.. Tienici al corrente. Fil
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963