Il mondo di Maffomo

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PENSIERI E PAROLE 2...

Non rinuncerei mai
al sorriso di un bambino,
all'amico che mi è vicino,
agli occhi che incrocio
ogni mattino.


Non rinuncerei mai
al mio bicchiere mezzo pieno,
al volo di un gabbiano
a ciel sereno,

al mondo che circonda
il mio destino.


Non rinuncerei mai
al mare, al sole, alle stelle
ai figli di un amore cresciuto
come edera sulla mia pelle. 


Maffomettino

 

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PENSIERI E PAROLE 3...

L'ARCOBALENO

Io son partito poi così d'improvviso
che non ho avuto il tempo di salutare
istante breve ma ancora più breve
se c'è una luce che trafigge il tuo cuore
L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore
può darsi un giorno ti riesca a toccare
con i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore

Son diventato se il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso

Io quante cose non avevo capito
che sono chiare come stelle cadenti
e devo dirti che è un piacere infinito
portare queste mie valige pesanti

Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire

Son diventato se il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso

Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire

 

 

Nuovo Forum dedicato alla Virtus Roma Basket

Post n°11 pubblicato il 19 Marzo 2008 da maffomettino
Foto di maffomettino

Sono finalmente tornato per comunicarvi che da ieri è on line un nuovo forum dedicato a tutti gli appassionato ed i tifosi della mitica Virtus Lottomatica Roma Basket.

L'indirizzo per raggiungerlo è il seguente: http://virtusromafans.community.leonardo.it/

Buona Navigazione a tutti!

Vi aspetto Numerosi!

 
 
 

IPERBOLE AUTOSTRADALE!!!

Post n°10 pubblicato il 28 Settembre 2006 da maffomettino
 

La vita è come un'autostrada. A volte si viaggia in perfetta pianura, in modo picevole e senza traffico ad una velocità di crociera che ci permette di ammirare il paesaggio e, perchè no, anche di rilassarci. Poi, prima o poi, arrivano le montagne, le arrampicate, faticose da affrontare ma che, spesso, lasciano il passo a declivi dolci e rilassanti. Non mancano mai i tunnel, le lunghe gallerie dove l'aria di manca, il buio ti opprime, la mancanza di visibilità d'orizzonte ti riempie d'angoscia. Sono sempre trafficate le gallerie e spesso ci si intasa all'interno rendendo il percorso irto di pericoli e lento ad essere effettuato. Il motore è messo a dura prova e spesso verrebbe voglia di tornare indietro. Ma, si sa, in autostrada non è permesso alcun tipo d'inversione e, volenti o nolenti, è necessario proseguire il prorpio percorso.

Penso che l'autostrada sia un'iperbole perfetta per descrivere la vita di ognuno di noi, non trovate?

In questo periodo il mio percorso è costituito da un lungo tunnel buio e trafficato. Difficile ed impegnativo da percorrere soprattutto perchè speravo e pensavo di essermi ormai lasciato alle spalle il tratto più difficile. Non è facile, da un punto di vista psicologico, riaffrontare simili asperità quando si aveva la speranza di avere davanti a se un lungo tratto di meravigliosa pianura. Speriamo che il motore regga!!

 
 
 

TUTTO QUELLO CHE UN UOMO...

Post n°9 pubblicato il 19 Settembre 2006 da maffomettino
 

La canzone che ogni uomo dovrebbe
scrivere alla propria donna.....

TUTTO QUELLO CHE UN UOMO...

Se non fosse per te
Cosa avrebbe un senso
Sotto a questo cielo immenso
Niente più sarebbe vero
Se non fosse per te
Come immaginare
una canzone da cantare
A chi non vuol sentirsi solo
Se non fosse per te
Crollerebbe il mio cielo
Se non fosse per te
Sarei niente, lo sai
Perché senza te io non vivo
E mi manca il respiro
Se tu te ne vai
Quando sono con te
Chiudo gli occhi e già volo
E mi manca il respiro se tu te ne vai
Solamente tu sai
Anche senza parole
Dirmi quello che voglio sentire da te
C'è un tempo per l'amore
Che spiegarti non so
D'improvviso la malinconia se ne va
Dai pensieri miei cade un velo
E ritrovo con te l'unica verità
Solamente tu sai
Anche senza parole
Dirmi quello che voglio sentire da te
Io non ti lascerò
Fino a quando vivrò
Tutto quello che un uomo può fare
Stavolta per te lo farò
Una pioggia di stelle
Ora brilla nell'aria
Ed il mondo mi appare
Per quello che è
Un oceano da attraversare
Per un cuore di donna
O la spada di un re
Perchè senza te io non vivo
Tutto quello che un uomo può fare
Stavolta per te lo farò
Sognare potrà
Tutto quello che un uomo
Sognare potrà

Musica: S. Cammariere
Testo: R.Kunstler

 
 
 

Geremia e il cormorano

Post n°8 pubblicato il 18 Settembre 2006 da maffomettino
 

La piccola barca si allontanò lentamente lasciandosi dietro la scia dei remi che l’uomo, con movimenti continui e decisi immergeva nel mare calmo e piatto della sera. Il sole era ormai tramontato e la crescente umidità consigliò al marinaio di indossare il vecchio cencio che portava sempre con sé quando andava a pescare; lo afferrò sbadatamente, si coprì le spalle intrise di sale per i tanti giorni passati in mare e riprese pigramente a remare. Dopo alcuni minuti d’assoluto silenzio, uno stormo di cormorani solcò il cielo ormai stellato interrompendo quello stato di calma apparente: gli uccelli si avvicinarono curiosi all’imbarcazione per poi planare sull’acqua come tanti perfetti idrovolanti. Geremia, questo era il nome del pescatore, non sembrò particolarmente disturbato da quella presenza e proseguì fino a quando, girato lo sguardo verso terra, non giudicò sufficiente la distanza dalla costa. Tirò i remi a bordo per accendere la lampara che nell’oscurità della sera esaltava i difetti di una barca che, evidentemente, troppe volte aveva preso il mare; a vederla così malridotta sembrava che Geremia non avesse di che riparare il suo mezzo di lavoro. In realtà otteneva spesso lauti compensi con gli abbondanti quantitativi di prede che riusciva a catturare; ma l’avarizia insita in lui l’obbligava a riporre ogni suo guadagno per eventuali ed improbabili sviluppi futuri.

Prima di cominciare la sua battuta di pesca consumò un pasto frugale a base d’aringhe affumicate e gallette al termine del quale si preparò a sbrogliare la lunga matassa di rete che avrebbe calato di lì a poco. Quando tutto fu pronto si mise a prua iniziando a gettare la sua preziosa quanto antica attrezzatura con movimenti rapidi e precisi; man mano che il lavoro procedeva non poteva fare a meno di pensare a quanto sarebbe stato in grado di guadagnare con un altro buon carico di pesce. Dopo un paio d’ore, con la rete già completamente adagiata sul fondale, decise di ancorarsi poco distante dalle boe di segnalazione rinunciando così a far ritorno a terra sentendosi troppo stanco per ripetere il tragitto due volte in così poco tempo.  Aprì la stiva e si stese sul fondo della barca per cercare di riposare qualche ora nell’attesa dell’alba; si addormentò subito e fu svegliato solamente dai primi raggi del sole che riflettendo sull’acqua sembravano sollevargli le palpebre.  Geremia si alzò pigramente, stiracchiò le sue ossa umide e dopo pochi minuti si mise al lavoro dimenticando torpore e stanchezza; ritornò pian piano nel punto dove aveva lasciato la sua rete e cominciò a salparla stando bene attento a non lasciarsi sfuggire il benché minimo pesce. Dopo pochi minuti capì che anche questa volta il risultato di tanta fatica sarebbe andato oltre le più rosee previsioni e al termine del lavoro la barca fu talmente piena di prede che Geremia ebbe notevoli difficoltà per trovare un posto dove sistemare la rete; non senza fatica riuscì a farsi largo tra i pesci ancora guizzanti e si pose al centro dell’imbarcazione riprendendo a remare per tornare a terra.

Non aveva percorso che alcuni metri quando sentì un forte movimento d’ali, si voltò e vide lo stormo di cormorani che ritornava, stavolta più minaccioso verso di lui. Geremia capì subito il pericolo cui era sottoposto il suo pesce e si preparò alla difesa imbracciando un remo; quando i cormorani decisero di avvicinarsi il pescatore mulinò la sua arma di fortuna colpendo a ripetizione i poveri uccelli che caddero uno ad uno. Soddisfatto, li gettò in mare e proseguì con indifferenza il suo cammino Dopo alcuni istanti un’ombra alata si posò su di lui, oscurando completamente la barca tanto era grande. L’uomo si girò su se stesso e, atterrito dalla paura, si trovò davanti un cormorano gigantesco, evidentemente unico superstite e capo dello stormo che aveva attentato al suo pesce. Non ebbe nemmeno il tempo di emettere un grido che l’uccello si avventò su di lui e, afferratolo con le possenti zampe, lo sollevò in aria. Geremia, pallido e madido di sudore, sembrava come paralizzato e in totale balia del cormorano che senza mai fermarsi stava volando sempre più in alto; ormai la barca era invisibile e anche il moto ondoso dell’acqua non era più facilmente distinguibile. Il cormorano arrivò su una gran nuvola bianchissima e lì depose il marinaio che ormai non sperava altro che tutto questo fosse un incubo da cui alla fine si sarebbe svegliato; il volatile si accovacciò con fare regale di fronte a lui e non smise mai di fissarlo negli occhi.

Il vecchio, da sempre avvezzo al dominio di tutte le creature di cielo e di mare si trovava per la prima volta in condizioni di sottomissione, in totale disagio e senza alcuna speranza di ribaltare la situazione. Improvvisamente il grande uccello, sollevando le sue ali, balzò sul pescatore che senza neanche rendersene conto fu catapultato nel baratro verso il mare. Emise un grido di paura ma dalla sua gola non uscì che uno stridulo verso; cadendo nel vuoto sempre più rapidamente cercò di infondersi coraggio assumendo una posizione che gli avesse consentito di limitare l’impatto con l’acqua per un improbabile salvataggio. Avvicinandosi il momento fatidico capì che gli stava accadendo qualcosa di strano: si sentiva più leggero e sulla sua pelle stavano crescendo rapidamente penne e piume; il sole proiettò la sua ombra sul mare ormai vicinissimo ed ebbe modo di rendersi conto che la sua fisionomia era cambiata totalmente. Era diventato un cormorano! La caduta verticale si trasformò in un volo elegante e felice liberando Geremia da ogni paura. Vagando per il cielo notò una barca con un pescatore intento nella cattura di grossi pesci che gli fecero venire l’acquolina in bocca; iniziò a volare in circolo avvicinandosi sempre più quando, con gran meraviglia, vide che il pescatore non lo scacciò ma anzi lo invitò a prendere qualche pesce per potersi sfamare. Solo allora capì quanto era stato egoista da uomo e giurò a se stesso che mai più avrebbe commesso simili errori.

Mentre stava gustando quel cibo succulento su uno scoglio, Geremia vide passare un altro stormo di cormorani; facendo tesoro della sua esperienza si unì subito a loro dividendo quel che gli era rimasto del pasto e sentendosi felice come mai gli era capitato nella precedente condizione di uomo. Nessuno degli altri uomini del suo villaggio notò mai la mancanza del vecchio pescatore mentre tutti, ma proprio tutti i cormorani che popolavano quel tratto di mare e di cielo beneficiarono della venuta del nuovo arrivato che aveva portato tra loro gioia e altruismo come mai prima era accaduto.

Massimo Maffomo

 

 
 
 

Arriva l'autunno... preparate il vostro cuore!

Post n°7 pubblicato il 14 Settembre 2006 da maffomettino
Foto di maffomettino

Pochi giorni è l’estate 2006 ci saluterà. Tre mesi volati via come il vento ed ora eccoci qua ad attendere  una nuova stagione che personalmente amo molto per ciò che di bello riesce ad esprimere: i suoi colori, i suoi profumi ed la sua particolarissima essenza romantica.

L’autunno è una stagione per molti triste, crepuscolare, immediatamente successiva ad un periodo che spesso si vive in maniera diametralmente opposta. Il mare, il sole, le spiagge e le vacanze lascino il posto alla ripresa del lavoro, della scuola e di tutti quegli impegni che fino a ieri potevano essere trascurati, rimandati o curati in maniera più blanda.

Malgrado tutto ciò il adoro l’autunno; amo le giornate melanconiche e grigie (come quella odierna a Roma) , le famose “ottobrate romane” che permettono gite e passeggiate in luoghi incredibilmente romantici; mi piace il clima dell’autunno né freddo né caldo e anche le ore di luce che, inesorabilmente si accorciano come per darci modo di frenare, regolare meglio la nostra vita e riflettere su chi siamo e dove vogliamo andare...

Adoro i prodotti tipici di questa stagione: funghi, castagne e quant’altro mi spinga a visitare paesi e luoghi che assumono un fascino esclusivo per questo periodo. L’autunno è la stagione della maturità, la stagione di chi sa apprezzare ciò che ha intorno a se, di chi sa amare e rispettare la propria straordinaria quotidianeità.
Aprite il vostro cuore e respirate profondamente aromi sapori e colori di questa particolarissima stagione: una miscela alchemica che potrà farmi ossarvare il vostro mondo in un modo diverso e assolutamente affascinante!!

B & A

 
 
 

IN CHE MONDO VIVIAMO?

Post n°6 pubblicato il 13 Settembre 2006 da maffomettino

VICENZA -

Ha ucciso la nonna per venti euro, poi è andato a giocarli al videopoker del bar come se niente fosse. È successo a Vicenza. Il giovane, un disoccupato di 22 anni, si era recato nell’abitazione dell’anziana per avere dei soldi. Di fronte al rifiuto, il ragazzo ha perso la testa e ha colpito la donna, 93 anni, con una mazzetta da muratore.

 
 
 

A volte ritornano...

Post n°5 pubblicato il 11 Agosto 2006 da maffomettino
 
Foto di maffomettino



A volte ritornano
come la pioggia dopo uno squarcio d'azzurro,
come il rombo d'un tuono lontano,
come chi ti teneva per mano.

A volte ritornano,
pronti a far rivivere emozioni
che pensavi di aver abbandonato
negli anfratti del tuo passato.

Respirali profondamente:
sono memoria di te,
di quello che eri,
una traccia immortale
che nessuno potrà mai cancellare.

Sono ombre impresse sui muri:
come intricate edere
si arrampicano oscuri
avvolgendo le immagini del cuore
del tuo grande indimenticato amore!

Massimo Maffomo

 

 


A VOLTE RITORNANO

 
 
 

Da "Il Grande Dittatore" di Charles Chaplin

Post n°4 pubblicato il 10 Agosto 2006 da maffomettino
 
Foto di maffomettino

Il film ha ormai più di 50 anni.... ma a me queste frasi sembrano attualissime...non trovate? 

 

Scusate, ma non voglio fare l’imperatore. Non è il mio mestiere. Non voglio governare o conquistare nessuno. Mi piacerebbe aiutare tutti, se fosse possibile: gli ebrei, i gentili, i negri, i bianchi.

Noi tutti vogliamo aiutarci vicendevolmente. Gli esseri umani sono fatti così. Vogliamo vivere della reciproca felicità, non della reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci o disprezzarci. Al mondo c’è posto per tutti, E la buona terra è ricca e in grado di provvedere a tutti.

La vita può essere libera e bella, ma noi abbiamo smarrito la strada: la cupidigia ha avvelenato l’animo degli uomini, ha chiuso il mondo dietro una barricata di odio, ci ha fatto marciare, col passo dell’oca, verso l’infelicità e lo spargimento di sangue. Abbiamo aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi dentro. Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciato nel bisogno. La nostra sapienza ci ha resi cinici; l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d’intelligenza abbiamo bisogno dio dolcezza e bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto.

L’aereo e la radio ci hanno avvicinati. E’ l’intima natura di queste cose a invocare la bontà nell’uomo, a invocare la fratellanza universale, l’unità di tutti noi.

Anche ora la mia voce raggiunge milioni di persone in ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che costringe l’uomo a torturare e imprigionare gli innocenti. A quanti possono udirmi io dico: non disperate. L’infelicità che ci ha colpito non è che un effetto dell’ingordigia umana: l’amarezza di coloro che temono la via del progresso umano. L’odio degli uomini passerà, i dittatori moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. E finché gli uomini saranno mortali la libertà non perirà mai.

Soldati! Non consegnatevi a questi bruti, che vi disprezzano, che vi riducono in schiavitù, che irreggimentano la vostra vita, vi dicono quello che dovete fare, quello che dovete pensare, e sentire!

Che vi istruiscono, vi tengono a dieta, vi trattano come bestie e si servono di voi come carne da cannone. Non datevi a questi uomini inumani: uomini-macchine con una macchina al posto del cervello e una macchina al posto del cuore! Voi non siete delle macchine! Siete degli uomini! Con in cuore l’amore per l’umanità! Non odiate! Solo chi non è amato odia! Chi non è amato e chi non ha rinnegato la sua condizione umana!

Soldati! Non combattete per la schiavitù! Battetevi per la libertà! Nel diciassettesimo capitolo di San Luca sta scritto che il regno di Dio è nell’uomo: non in un uomo o in un gruppo di uomini ma in tutti gli uomini! In voi! Voi, il popolo, avete il potere di rendere questa vita libera e bella, di rendere questa vita una magnifica avventura. E allora, in nome della democrazia, usiamo questo potere, uniamoci tutti. Battiamoci per un mondo nuovo, un mondo buono che dia agli uomini la possibilità di lavorare, che dia alla gioventù un futuro e alla vecchiaia una sicurezza.

Promettendo queste cose i bruti sono saliti al potere. Ma essi mentono! Non mantengono quella promessa. Né lo faranno mai! I dittatori liberano se stessi ma riducono il popolo in schiavitù. Battiamoci per liberare il mondo, per abbattere le barriere nazionali, per eliminare l’ingordigia, l’odio e l’intolleranza. Battiamoci per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso conducano alla felicità di tutti. Soldati, uniamoci in nome della democrazia!

Hannah, mi senti? Ovunque tu sia, alza gli occhi! Alza gli occhi, Hannah! Le nubi si disperdono! E torna il sole! Usciamo dalle tenebre alla luce! Entriamo in un mondo nuovo, un modo più buono, dove gli uomini saranno superiori alla loro ingordigia, al loro odio e alla loro brutalità. Alza gli occhi Hannah! L’anima dell’uomo ha messo le ali e finalmente egli comincia a volare. Vola nell’arcobaleno, nella luce della speranza. Alza gli occhi, Hannah! Alza gli occhi!

B & A

Maffomo

 
 
 

Dedicata a chi va sempre "di prescia" ("di fretta": per i non romani!)

Post n°3 pubblicato il 08 Agosto 2006 da maffomettino
 

La fretta

 

Se stà a fa’ sera e nantra giornata de lavoro se n’é annata;

c’ho l’ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.

Cammino senza prescia, tanto, che devo fa’?

Si torno presto a casa me tocca pure sfacchinà!

Sur viale del tramonto me fa l’occhietto er sole,

e dopo na’ giornata a dà i resti a chi li vole,

l’osservo ‘mbambolato, come fosse na’ visione.

Me fermo lì a guardallo, ma chi l’avrà inventato?

E’ bello forte, nun l’avevo mai notato!

Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,

splende splende, ma nun m’o godo mai.

E robba che co quell’aria bonacciona e rassicurante,

riescirebbe a fa’ sentì amico ogni viandante.

Stà palla arancione m’ha messo pure arsura, ma, ahò!!

Nun so mica na’ monaca de clausura!

E allora o’ sai che nova c’è ? Io nun c’ho più fretta

e me butto drent’ai meandri de’ na’ fraschetta.

Con le zampe sotto ar tavolino,

e in compagnia de’ n’ber fiasco de vino,

me guardo intorno soddisfatto,

finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!!

E mentre er Cannellino m’arriva ar gargarozzo

Rido cò n’amico e ordino nantro litrozzo.

La vista me se annebbia ma non la mia coscienza

che se  mette a riflette sull’umana esistenza:

a che serve stà sempre a core pe’ tutte le raggioni

si so quasi sempre rotture de’ cojoni??

                                                                                                                         Massimo Maffomo

 

 

 

 
 
 

Il circo... una vera passione!!

Post n°2 pubblicato il 08 Agosto 2006 da maffomettino

Il circo è la forma di spettacolo che più mi affascina, forse perchè un modo di tornare, seppur per sole due ore, bambini e poter sognare una mondo migliore.
Con il passare degli anni e con l'inesorabile avvento della maturità è divenuta per me una vera passione...
Amo trascorrere intere mattinate fotografando gli animali, curiosando tra le carrozze che compongono la carovana di questa piccola ma organizzatissima comunità che rappresenta, a mio avviso, una perfetta macchina sociale che non si ferma mai, sempre pronta a districarsi tra problemi sempre più difficili da risolvere al giorno d'oggi per portare nelle varie città l'essenza per cui ha ragione ancora oggi di esistere quest'ancestrale forma di spettacolo: regalare un sorriso al bambino che c'è in ognuno di noi, a prescindere dall'età anagrafica!
Negli ultimi anni ho avuto modo di conoscere alcuni membri di famose dinastie circensi, ragazzi che al di fuori della ribalta mi sono sempre risultati gentili e disponibili nel dialogare su tutto ciò che riguarda il loro mondo ma anche e soprattutto su tanti altri argomenti estranei alla realtà circense. Una grande umanità che molto spesso si è trasformata in eccellente ospitalità e cordialità che non sempre può apparire immediata se osservati durante le loro perfomance. E' cosa nota che "il dritto" (così si identificano gli addetti ai lavori) sia piuttosto schivo, forse anche timido, ma vi posso garantire che una volta entrati in confidenza qualunque barriera tra artista e pubblico viene a cadere ed facile instaurare un ottimo rapporto che ci può permettere di conoscere meglio, e da un'ottica inconsueta, questo mondo così affascinante!
Moltissimi son i circhi cui ho avuto modo di assistere, da quelli grandi e sfarzosi a quelli molto piccoli con gestione super familiare, e spero che presto riuscirò a trovare il tempo per descriverne alcuni.....

B & A
Maffomo

 
 
 
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