In Maiuscole
Liberta', l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"Morir contento, innamorato"... Questa frase mi ronzava in testa da tanto fino al quando ho capito il perche’. "Morir innamorato": le parole “amore” e “morte” sono tanto simili, come dicessero la stessa cosa, allora l’alliterazione suona in realta’ come una tautologia. Piena di curiosita’ ho guardato nei dizionari delle altre lingue romanze. Si, queste parole furono simili nella lingua latina, “amor – mors”. Ma poi forse i popoli che parlarono Latina Vulgaris, ci sentirono ogni il suo ritmo, ogni la sua consonanza, e cosi ogni dei popoli “latinofoni” trasformo’ rispettivamente l’eredita’ comune. Per esempio “ I galli”, I francesi: nella sua fretta di giungere la fine, sia fine della parola, sia fine della frase, guardate cosa hanno fatto con il ricco sistema delle desinenze verbali! E benche’ gli stessi “galli” abbiano mantenuto il ritmo originale delle due parole, nel francese suonano in altro modo: “l’amour” fa pensare alla “dolce vita” e poi’ – bang! – arriva “la mort”, ed e’ finita. Nello spagnolo (“amor – muerte”) e nel portogallo (“amor-morte”) e’ ovviamnete la morte che viene accentata. “Amor” e’ una parola corta, sembra significare qualcosa di transitorio, effimero, illusorio; “la morte-muerte” invece e’ visibilmente reale. E’ solo nell’italiano le due parole formano la unita’, come insieme descrivessero il cammino infinito, senza inizio e senza fine: amore-morte, amore-morte, amore-morte…
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Ascoltavo Matteo Caccia sulla Radio Due e ho avuto una rivelazione: anch'io sono stata colpita da una forma di amnesia! Mi ricordo: all'aeroporto di Charles de Gaulle sto in una lunga fila per comprare il bigletto, poi esco dalla statione di Chatelet, poi trascino la mia valigia lungo la Rue Saint Denis, poi corro fra due sex shop, dall'uno all'altro, e cerco la mia porta. Come mai sono capitata all'aeroport di Charles de Gaulle? Certo, che era arrivata col aereo, ma da dove? Non mi ricordo. Ho letto una favola di Hauf, Nano Nasone. Magari anch'io era stata kidnappata da una strega tanto tempo fa, e poi prima di arrivare all'aeroporto di Charles de Gaulle ero vissuta in un paese estraneo, avevo imparato il suo linguaggio e avevo scordato la mia madrelingua... Ma ora non voglio riscoprire il mio passato, voglio scoprire la mia identita', per quanto questo passato non e' mio, era stato imposto su di me, io non l'ho avevo mai scelto.
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Mi hanno prescritto due ore della TV francese; due ore della TV francese che devo prendere come una medicina, ogni giorno, una la mattina e una la sera, a curare la mia malattia. E la diagnosi e' "l'amore smisurato e sconveniente della lingua italiana".
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Inviato da: elyrav
il 28/07/2009 alle 11:19
Inviato da: elyrav
il 20/05/2009 alle 14:02
Inviato da: Eustachia_A
il 06/04/2009 alle 13:45
Inviato da: elyrav
il 06/04/2009 alle 11:06
Inviato da: elyrav
il 01/04/2009 alle 15:50