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L’italia ripudia la guerra
Post n°2 pubblicato il 28 Maggio 2006 da mandria0
In questi giorni siamo stati tutti toccati ed addolorati per la perdita, ennesima, di nostri connazionali impegnati nella missione in Iraq; ci sembra doveroso , però prendere le distanze da tutti quei media che, facendo leva su facili emotività, diffondono messaggi politici demagogici facilmente persuasivi in un momento come questo. Preferiamo comunque analizzare la situazione in modo, seppur freddo, sicuramente più adeguato in una situazione così delicata.
Per ribadire ancora una volta che quella dell’esercito italiano in Iraq non è una missione di pace, come tra l’altro lo stesso presidente della commissione esteri, la quinta carica dello stato, Gustavo Selva dichiara al quotidiano “Libero” il 21 gennaio 2005 con le seguenti parole :”basta con l’ipocrisia dell’intervento umanitario..abbiamo dovuto mascherare Antica Babilonia come operazione umanitaria perché altrimenti dal colle non sarebbe mai arrivato il via libera”. Perché non si fanno missioni di pace con i fucili, carroarmati e aerei bombardieri, non si fanno missioni di pace a 10.000 euro al mese(stipendio medio di un soldato italiano in Iraq), non si fanno missioni di pace pretendendo di dettare legge in un altro paese. Chiedete a Gino Strada ed Emergency, ai Beati Costruttori di pace, ai missionari laici e cattolici, chiedete loro come si costruisce la pace. Chiedete a loro se hanno mai caricato un fucile o preso soldi per quello che fanno…facciamo attenzione a non confondere le cose!!
Siamo schifati ed inorriditi da chi grida “10, 100, 1000 Nassirja”, lo siamo altrettanto da chi, in giacca e cravatta, cerca di attribuire questi idioti a una parte della politica italiana nel tentativo di distogliere l’attenzione da chi( fatalità proprio loro) è il primo responsabile di simili disgrazie.
Abbiamo giustamente riservato minuti di silenzio per i nostri 29 soldati uccisi nella “missione di pace” in Iraq, abbiamo versato lacrime per loro, ci siamo prodigati in lunghi discorsi per onorare la loro memoria; perché, però nessuno ci parla dei 20 000 civili irakeni ammazzati dall’inizio della “missione di pace”, anziani, donne e bambini deceduti anche sotto i colpi dei nostri soldati?MAI UNA PAROLA PER QUESTE VITTIME, MAI UN MINUTO DI SILENZIO! Che sia una dimenticanza? Se si vuole informare la gente lo si deve fare in modo serio, onesto e completo!! Perché almeno per una questione così delicata ci sembra davvero squallido far leva sui buoni sentimenti degli italiani per continuarli a prendere in giro..almeno in questo!!
Al grido di “fuori le truppe dall’Iraq” vi invitiamo ad informarvi sulla situazione da fonti alternative a quelle tradizionali, per provare ad analizzare in modo più critico le, volutamente, false notizie che ci arrivano quotidianamente..di seguito ne segnaliamo alcune.
Siti web : www.emergency.it.. Libri: “Fuoco amico” di G.Sgrena… Mandria Rossa
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il 25/03/2009 alle 07:20
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