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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 18 Giugno 2006 da mandria0
Foto di mandria0

LA RAPPRESAGLIA DI HADITA

Questo nome può sembrare nuovo a molte persone, eppure rappresenta una delle più terribili pagine del conflitto in Iraq dal 2003 ad oggi.

Terribile perché si parla di un azione repressiva perpetuata ai danni di civili Irakeni disarmati , tra cui molte donne e bambini.

La mattina del 19 novembre ’05 la compagnia Kilo, una pattuglia dei marines, in seguito all’uccisione di un commilitone avrebbe prima sparato ed ammazzato cinque persone sospettate di aver partecipato all’agguato mortale, poi ,per sfogare la troppa rabbia ancora in corpo, ha pensato fosse una buona idea rastrellare quattro case nelle vicinanze.Il bilancio finale di 24 civili ammazzati(tra cui 5 donne e 4 bambini, solamente una persona risultava esser armata).

Ad oggi son in corso due inchieste della giustizia militare, la prima , per verificare se i civili fossero veramente disarmati, la seconda per determinare se ci sia un tentativo da parte dei militari di insabbiare l’episodio. Questa ipotesi sembrerebbe avere conferma dal fatto che il 20 novembre il corpo dei marines ha emesso un comunicato in cui si legge che 15 civili Irakeni e il militare Miguel Terrazas son deceduti in seguito all’esplosione di un’ ordigno artigianale; poi altri otto ribelli che avevano aperto il fuoco contro i marines han trovato la morte in seguito alla loro reazione.

Ora molti interrogativi sorgono spontanei .. la verità dov’è ? verrà mai fuori ?  giustizia sarà mai fatta? La risposta sembra aver esiti negativi o addirittura entrare nel dimenticatoio come già accaduto con Abu Ghraib, Guantanamo o per restare a casa nostra con Ustica, Cermis e l’assassinio di Nicola Calipari (agente del Sismi morto in circostanze misteriose in seguito alla liberazione di Giuliana Sgrena) .

Un’altra domanda deve esser se è questa la democrazia che ci ostiniamo ad esportare, fatta di prevaricazioni , violenze, torture, abusi ai danni di centinaia di prigionieri detenuti nelle carceri  Irakene , ma anche Afgane, dalle forze della coalizione. Il rapporto 2004 di Amnesty International

si scaglia contro l’amministrazione Bush proprio per queste motivazioni, per esser colpevole di sacrificare i valori globali dei diritti umani per il perseguimento della propria sicurezza, definendo antica Babilonia un fallimento in termini di visione ed una sconfitta in termini di principi. D’altronde cosa ci si poteva aspettare da un magnate del petrolio ex-alcolizzato?

Un dato che viene continuamente trascurato abbiamo la tendenza a tenere oscuro è il numero di vittime che questo conflitto ha causato. Il governo USA continua a propinarci dichiarazioni false ed infondate sostenendo che la pressione esercitata su terroristi ed insorti sta dando i suoi frutti; limitando i danni a cose e persone(dichiarazione del Ministro alla Difesa Donald Rumsfeld alla BBC di un po’ di tempo fa) . La verità si presenta con un Iraq piombato nella guerra civile con un clima di anarchia generale e la paura crescente per il continuo arrivo di terroristi da paesi esteri che, strumentalizzando la resistenza Irakena all’occupazione occidentale, perseguono i loro progetti di distruzione. Fonti vicine al pentagono rivelano che il numero delle perdite umane oscilla tra 38.000 e 42.000( in gran parte civili Irakeni)..una media di 90 morti al giorno ,più di dieci volte il numero della vittime dell’11 settembre.

Insolita come missione di pace, non vi pare?

Insolito modo di esportare la democrazia!

 
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