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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 28 Giugno 2006 da mandria0
Foto di mandria0

I WANT YOU ... VICENZA!

“PER FARE LA GUERRA CI RUBANO LA TERRA”. Questo è lo slogan che da un po’ di tempo riecheggia nel territorio vicentino in seguito alla possibilità concreta dello sbarco di oltre 2000 nuove presenze militari in città.

Da oltre due anni infatti, il Pentagono ha avviato trattative con il Governo Italiano per ottenere l’aeroporto civile “Dal Molin” per costruire una nuova caserma (molto simile alla “storica Ederle”) che ospiterebbe 1320 posti letto per militari , piscine,chiese scuole per le famiglie al seguito.

La presenza di americani(militari e relative famiglie) in territorio vicentino salirebbe così dalle attuali 10 000, a 20 000 unità…

Si preannuncia, dunque, un’imponente colata di cemento che soffocherà, tra l’altro, uno dei pochi polmoni verdi in città.

Oltre 30 000 m quadri di verde,area gestita dal demanio e attualmente ospitante campi da rugby e parchi pubblici, verrebbero coperti dal mostro statunitense,come se non bastasse la recente proposta della caserma Ederle di costruire un parcheggio per uso privato.

Qualche migliaio di metri quadrati di cemento recintati da filo spinato e decine di torrette di guardia contribuiranno ad incrementare la militarizzazione della città berica.

Il fatto che Vicenza possa diventare il più importante nodo per operazioni militari nel Medio Oriente( un consistente numero di militari destinate alle guerre in Afganistan e Iraq partiranno proprio da qui) comporterebbe ulteriori disagi: inquinamento acustico, inquinamento alle falde acquifere, collasso del traffico cittadino, perdita del posto di lavoro per gli attuali 70 dipendenti dell’aeroporto, rischi di sicurezza relativi alla massiccia presenza militare U.S.A. in città; a Vicenza non esistono adeguati piani di emergenza ed evacuazione in caso di pericolo.

In giunta comunale , intanto, serpeggia un silenzio imbarazzante anche da parte dell’ opposizione di centro sinistra, come se la sindrome “Rutelliana” di tacito accordo con il centro destra su interventi e occupazioni militari avesse preso piede anche qui…

Fortunatamente però è nato un Osservatorio cittadino contro le servitù militari, un comitato che, ricercando notizie  spesso segrete o oscurate , si impegna ad informare la popolazione sulla preoccupante situazione.

Una di queste riguarda i finanziamenti alle basi militari U.S.A. : pochi sanno che parte delle tasse pagate dai cittadini italiani (che in queste basi non possono mettere piede) viene impiegata per mantenere i  presidi statunitensi e che la costruzione di questa nuova caserma  verrebbe finanziata per il 40% con i nostri soldi…

Se i 228 milioni di euro stimati  per la realizzazione venissero impiegati in maniera diversa, probabilmente non ci sarebbe bisogno di proporre un referendum per  risparmiare su Sanità e Istruzione Pubblica… 

I cittadini di fronte a tutto questo sono impotenti? Nulla possono fare per opporsi ad accordi di tipo militare tra governi?

Dovremmo imparare dai giapponesi e precisamente gli abitanti di IWAKUNI che, attraverso un referendum, si sono fermamente opposti alla costruzione di un aeroporto militare U.S.A. nel loro territorio( per dover di cronaca 43000 sono stati i contrari, 5000 i favorevoli).

Vi invitiamo ad informarvi sulla situazione per poter fare sentire la nostra voce una volta tanto, anche rubando uno slogan della Lega Nord: “PADRONI A CASA NOSTRA” non deve essere rivolto solo a zingari e albanesi.

 

Per ulteriori e più dettagliate informazioni potete rivolgervi all’ OSSERVATORIO attraverso i seguenti indirizzi:

http://www.bloggers.it/osservatoriosulleservitumilitari/

www.globalproject.info

 

 
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